Novità di Vallata - Anno 2008

              Anno 2008              

Marcia
della pace
2018
2016
2011
2010
2007
2005
2003
2001
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NATALE VALLATESE
2008

25 DICEMBRE   INGRESSO GRATUITO
  ore 22:00 Veglionissimo di Natale con Tombola e Disco Tecno House
Estrazione del notebook
26 DICEMBRE    
  ore 21:00

 Mak π Liceo Scientifico - ITG - ITC; Concerto ALMANEGRETTA Dj DELTA IV eDj LAURETTA da Radio Dj

27 DICEMBRE    
  ore 21:00  Disco Music House con ospite d'eccezione FABRIZIO CORONA sotto l'occhio indiscreto delle telecamere MEDIASET
28 DICEMBRE    
  ore 21:00

Il Teatro scoppierà ... dal Ridere - Spettacolo con il cabarettista DADO - direttamente da ZELIG

29 DICEMBRE   INGRESSO GRATUITO
  ore 16:00 Gara di Briscola
  ore 21:00

 Per grandi e piccoli : Prestigiatori ed Illusionisti ci regaleranno momenti indimenticabili . A seguire : tombola ed estrazione Notebook.

30 DICEMBRE   INGRESSO GRATUITO
  ore 21:00

Concerto dei Minolli - INGRESSO GRATUITO. A seguire: Tombola ed estrazione Notebook

 31 DICEMBRE    
  ore 23:00 L'anno che verrà ... Ad aspettare con noi ci sarà
1 GENNAIO   INGRESSO GRATUITO
  ore 21:00 Non poteva mancare - INGRESSO GRATUITO-  Serata di Liscio. A Seguire: Maxi Maxi Tombolata ed estrazione Notebook
3 GENNAIO   INGRESSO GRATUITO
  ore 21:00 Musica dal vivo. A seguire: Tombola
5 GENNAIO   INGRESSO GRATUITO
  ore 21:00 Ultime energie da spendere sotto il magico tendone con il VEGLIONE DELLA BEFANA e Maxi Tombola


Il Comune di Vallata ed il Comitato
Augurano
Buon Natale
e
Felice Anno Nuovo

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Miss Italia





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Nino D'Angelo in concerto






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I NUMERI VINCENTI DELLA LOTTERIA "AGOSTO VALLATESE"

1) 05115
2) 04918
3) 01075
4) 07270
5) 03955
6) 02635

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FESTA DI MEZZA ESTATE
Tutti all'Annunziata

  17 AGOSTO __ all'Annunziata
                            ore 15:00 gara di scacchi - coordinata dall Proff. Francesco Sessa

  21 AGOSTO __ all'Annunziata
                            ore 17:00 terza maratona Vallatese
                            ore 22:00 "ciao Rino Band" a seguire discoteca

  22 AGOSTO __ all'Annunziata
                            ore 15:00 torneo di briscola
                            ore 21:00 estrazione lotteria
                            ore 22:00 "Migliaccio e Carriso" area zelig a seguire discoteca

AGOSTO VALLATESE 2008
Programma civile

  09 AGOSTO __ Villa comunale
                            Festa della birra
                            Disco Music con Dj Diego & Delta 4

  10 AGOSTO __ Villa comunale
                            Festa della Birra
                            Cover band di Vasco Rossi Senza Resa

  11 AGOSTO __ Sferracavallo
                            Orchestra CHIAVE FOLK 2000

  14 AGOSTO __ Piazza Garibaldi
                            Musica ed altro

  15 AGOSTO __ Piazza Garibaldi
                            Orchestra di liscio
                            Van DE Sfroos

  16 AGOSTO __ Piazza Garibaldi
                            Musica Folk popolare SUD Folk

  17 AGOSTO __ Piazza San Bartolomeo
                            Concerto di NINO D'ANGELO

  20 AGOSTO __ Piazza San Bartolomeo
                            Miss Italia

  24 AGOSTO __ Piazza Garibaldi
                             Serata di liscio ed estrazione lotteria
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RIFIUTI - LE REAZIONI DEI SINDACI
“Una discarica sul Formicoso rappresenterebbe la morte per questi territori e una grave offesa alla provincia di Avellino”. La comunicazione di Giannini in merito all’avvio dei carotaggi a Pero Spaccone è stata come una mazzata arrivata tra capo e collo all’improvviso per le popolazioni e gli amministratori della zona. La notizia dell’accelerazione su Andretta sorprende i sindaci del Formicoso solo per un attimo. Subito replicano. Ribattono a muso duro contro “chi continua a mortificare questi territori” e annunciano battaglia. Non si arrendono. “Porteremo avanti – dicono - la nostra opposizione, con tutti i mezzi ed in tutte le sedi”. L’anima della “rivolta” è ancora una volta il sindaco di Bisaccia, Marcello Arminio, che in passato ha attuato anche lo sciopero della fame per la salvaguardia del Formicoso. “E’ assurdo, oltreché inconcepibile – evidenzia - che un territorio piccolissimo possa avere tre discariche a servizio dell’intera regione. Uno sversatoio in queste zone, tra l’altro, ha lo stesso effetto devastante di una bomba atomica. Non permetteremo che si continui a mortificare l’Irpinia, vantando di essere riusciti a ripulire Napoli”. Il riferimento, mica tanto velato, è per il Presidente del Consiglio, aspramente criticato dagli amministratori locali. “Tutti – continua Arminio – devono sapere che dietro il lavoro di facciata attuato nel napoletano, Berlusconi ha condannato a morte l’Irpinia”. “Troppo facile – aggiunge il sindaco di Lacedonia Mario Rizzi – ottenere risultati positivi in questa maniera. Si risolve l’emergenza danneggiando la provincia più piccola e virtuosa, la zona capace di raccogliere i risultati migliori in tema di differenziata e di non essere mai neanche in affanno rispetto al problema rifiuti”. I sindaci dell’alta Irpinia dipingono questa situazione quasi come “un paradosso”. “Eppure – continua Rizzi – stiamo facendo di tutto per il rilancio delle aree interne, puntando sulla qualità della vita ed i servizi al cittadino. Possibile che dobbiamo pagare dazio solo perché siamo pochi?”. Il sindaco di Lacedonia non manca di ricordare l’impegno nel campo delle energie alternative. Una speranza di evitare la discarica potrebbe arrivare proprio dalla “Terna”, la società che ha già espropriato un vasto territorio, a pochi metri dal sito individuato per lo sversatoio, per la realizzazione di una grossa centrale elettrica. Ma gli amministratori sono pronti a perseguire qualsiasi strada. “Mi aspetto – dichiara il sindaco di Vallata Carmine Casarella – l’intervento dei parlamentari irpini in difesa del territorio. A cominciare da coloro che parteciparono all’assemblea di Vallata, De Luca e Gargani. Quest’ultimo, a chiare lettere, escluse che il Governo Berlusconi potesse mai perseguire il progetto di una discarica sul Formicoso. Ci aspettiamo che siano al nostro fianco, che non ci lascino soli in questa battaglia. Ora devono farsi carico di fare un’interpellanza parlamentare in cui sottolineare l’accanimento nei confronti della provincia di Avellino. Altrimenti saremo costretti a scendere in piazza e difendere in prima persona il nostro territorio. Altrove non lo fanno, forse perché allettati dalle promesse di compensazione che, a noi, non interessano in alcuna maniera”.

MICHELE DE LEO

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IL COMMISSARIO HA PUNTATO VERSO IL FORMICOSO
Un’accelerazione tanto inaspettata quando determinata. Nessuno, ad Andretta come nel resto dell’alta Irpinia, si aspettava che il sito di “Pero Spaccone” fosse tirato in ballo così presto. Invece, il commissariato ha puntato verso il Formicoso, con l’intenzione di chiudere i carotaggi nel giro di qualche settimana e aprire il cantiere già nel prossimo mese di settembre. Le indiscrezioni del day after provenienti da Napoli rendono ancora più amara l’estate della gente altirpina. L’invio della notifica di esproprio temporaneo ai proprietari terrieri per l’occupazione d’urgenza al fine di effettuare i rilievi sul sito è solo il primo passo di un percorso che il Governo vuole compiere in pochi mesi. Ad Andretta e nell’intera zona è subito scattato l’allarme. Nel pomeriggio di ieri, presso il centro di comunità si è tenuto un incontro tra gli amministratori della zona per “fare il punto della situazione e capire come fronteggiare questo nuovo attacco ad un territorio che viene tenuto sulla corda ormai da quindici anni”. La presenza di centinaia di persone, nonostante non si trattasse di una pubblica assemblea, rende bene l’idea del fermento e della rabbia con cui la gente ha accolto la comunicazione di Giannini. Due le strade, si è detto nell’incontro cui ha preso parte anche il presidente della comunità montana alta Irpinia Giuseppe Di Milia, da perseguire immediatamente. “Anzitutto – spiega l’assessore Tartaglia di Bisaccia – la richiesta ai parlamentari eletti in provincia di un’assunzione di responsabilità rispetto al problema. L’emergenza è finita, lo ha annunciato il Premier Berlusconi. Quindi, c’è il tempo per ragionare sulla questione e sull’esigenza di aprire tutte le discariche previste dal decreto. Un’esigenza che a nostro avviso non c’è”. In questo senso, l’indicazione del Formicoso dovrebbe essere la prima ad essere depennata. Soprattutto perché, è stato ribadito ieri, “la provincia di Avellino ha dato e sta dando anche di più di quanto le si doveva e poteva chiedere”. Una seconda discarica, dunque, non rappresenterebbe solo un danno per l’area del Formicoso. “Rappresenta – hanno evidenziato gli amministratori – uno schiaffo, una mortificazione per l’intera provincia di Avellino che, ancora una volta, è costretta a subire decisioni calate dall’alto senza alcun rispetto per questi territori e la loro gente”. In secondo luogo, gli amministratori sono pronti a contrastare l’indicazione “Pero Spaccone” da un punto di vista “tecnico – giuridico e amministrativo”. Sono già al lavoro tecnici e legali per preparare un ampio dossier in cui viene motivato il “No” all’ipotesi discarica. Ma è stata confermata l’intenzione di impugnare il decreto, finanche dinanzi alla corte europea. “Percorsi – evidenzia Tartaglia – che andranno avanti parallelamente. Nulla sarà lasciato al caso”. La zona è pronta alla “battaglia”. Archiviate in breve le polemiche seguite al mancato coinvolgimento degli altri comuni al vertice napoletano, “il fronte si è prontamente ricompattato”. Gli amministratori sono pronti a predisporre un’azione comune contro la decisione del Governo. Alla stessa maniera dei cittadini che hanno annunciato l’intenzione di scendere in campo con ronde sul Formicoso. “Sappiamo bene – evidenziano alcuni di loro – tutti i rischi cui andiamo incontro, ma non siamo assolutamente intenzionati ad arrenderci. Si tratta solo di scegliere di qualche morte morire e noi vogliamo farlo almeno provando a difendere il territorio”. La tensione è già salita alle stelle. All’inizio della prossima settimana dovrebbero partire le notifiche di esproprio temporaneo ai proprietari terrieri di “Pero Spaccone”. Prima dell’arrivo dei militari per la presa di possesso, però, il generale Giannini ha promesso di aspettare il rientro dagli Stati Uniti del sindaco Angelantonio Caruso per un nuovo incontro tra le parti che potrebbe tenersi, alla presenza anche degli altri primi cittadini, già tra mercoledì e giovedì. Per giovedì è stata convocata, intanto, una nuova assemblea pubblica ad Andretta. La mobilitazione è già scattata.

MICHELE DE LEO

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OBIETTIVO FORMICOSO
Partirà nei prossimi giorni l’iter per la realizzazione di una discarica alla località “Pero Spaccone” di Andretta. L’annuncio è arrivato direttamente dal generale Giannini che, nel pomeriggio di ieri, ha incontrato a Napoli una delegazione di amministratori del comune altirpino ed alcuni esponenti del comitato “Nessuno tocchi il Formicoso”. Assente, per un impegno istituzionale negli Stati Uniti, il sindaco Angelantonio Caruso, al vertice hanno partecipato il suo vice Angelo Mastrogiacomo, l’assessore Pietro Sena, con Michele D’Onghia e Luigi Acocella. Giannini ha ribadito che verranno notificati a breve i decreti di esproprio temporaneo ai proprietari terrieri dell’area di “Pero Spaccone”, per un’occupazione d’urgenza al fine di realizzare i rilievi sul sito. Il percorso per la realizzazione dello sversatoio è, dunque, cominciato. “Giannini – evidenzia Mastrogiacomo – ci ha spiegato la volontà di cercare il dialogo con il territorio e le istituzioni prima di avviare ogni azione. Dal canto nostro, ribadendo la contrarietà a qualsiasi impianto di stoccaggio sul Formicoso, abbiamo chiesto, strappando una mezza promessa al generale, di aspettare il rientro del Sindaco e concordare un nuovo incontro”. Nel frattempo, però, partirà la procedura di notifica dei provvedimenti di esproprio temporaneo. Le notizie provenienti da Napoli hanno generato fibrillazione e nuovo allarme in alta Irpinia. Ma anche scoramento e rabbia. I cittadini speravano che “con la discarica di Savignano ancora in corso di realizzazione, il commissariato avesse il buon senso di guardare altrove, prima di puntare l’attenzione nuovamente sull’Irpinia”, Invece, l’indicazione arrivata da Napoli punta dritto al Formicoso. Dove si è corso il rischio che il fronte della protesta si spezzasse. Il sindaco di Bisaccia Marcello Arminio è, infatti, andato su tutte le furie per il comportamento dei colleghi amministratori di Andretta. “Avevamo concordato – evidenzia – di essere uniti e muoverci come un corpo unico. Più volte avevamo sottolineato che Bertolaso e Giannini non potevano e non dovevano dialogare con il solo comune di Andretta, ma con gli amministratori della zona. Per questo, chiederemo, unitamente ai sindaci di Vallata e Lacedonia, un nuovo incontro. Non permetteremo che si continui a penalizzare l’Irpinia per lo smaltimento di rifiuti prodotti in altri territori. Reagiremo con tutti i mezzi a nostra disposizione: la discarica del Formicoso, dopo quella di Savignano, avrebbe sulla provincia di Avellino lo stesso effetto di una bomba atomica”. Parole dure, che fanno parte del personaggio Arminio, da sempre impegnato, fino ad attuare lo sciopero della fame, in difesa del Formicoso. Il sindaco di Bisaccia annuncia, già per la giornata odierna, una prima iniziativa per “chiamare a raccolta la cittadinanza contro quella che è una condanna a morte. Permetteteci quantomeno di scegliere di quale morte morire”. I rappresentanti del comitato “Nessuno tocchi il Formicoso”, nel frattempo, confermano che “da domani (oggi, ndr) avvieremo delle ronde nella zona, preludio di un presidio fisso a Pero Spaccone”. Sulla questione è intervenuto anche il deputato dell’Mpa Arturo Iannaccone che si è sempre battuto contro la discarica del Formicoso. “Dobbiamo ribadire – dichiara - a lei, sottosegretario Bertolaso, che la Provincia di Avellino ha già fatto notevoli sacrifici, accogliendo i rifiuti di tutta la Regione, che negli ultimi giorni si è quasi esaurita la capienza della discarica di Pustarza, che l'Irpinia è uno dei bacini acquiferi più importanti del mondo e che le comunità locali si sono distinte per la percentuale elevate di differenziata. Non è accettabile, dunque, che in località Formicoso si avvino i lavori per la costruzione di una nuova discarica. Voglia tenere conto che l'apertura di un nuovo sversatoio ad Andretta sarebbe in pieno contrasto con il deliberato della Camera dei Deputati che ha approvato un ordine del giorno con il quale impegna il Governo ad attuare la provincializzazione del ciclo dei rifiuti”.

MICHELE DE LEO

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    Voragine a via XX Settenbre

    Crolla uno dei ponticelli costruiti nei secoli scorsi per la regimentazione delle acque piovane e sulla strada si apre una piccola voragine. Hanno vissuto momenti di apprensione i residenti di via XX Settembre a Vallata quando improvvisamente hanno visto aprirsi una spaccatura sul manto stradale. Immediatamente allertato, il sindaco Carmine Casarella ha disposto la chiusura al traffico di quella che è una delle arterie stradali più centrali della cittadina della Baronia. Il sopralluogo sul posto di alcuni tecnici è servito a fare chiarezza sull’episodio: la voragine apertasi sul manto stradale è addebitabile al crollo di un ponticello costruito nei secoli scorsi, al di sotto della strada, per la regimentazione delle acque piovane. La struttura sarebbe stata lesionata nel corso dei lavori per l’istallazione del metanodotto, rimanendo in bilico per diverse settimane fino al completo crollo che ha provocato la voragine sulla strada. L’amministrazione ha disposto un intervento d’urgenza per tamponare una situazione che preoccupava e rischiava di creare numerosi disagi agli abitanti della zona. Nei prossimi giorni, inoltre, si procederà alla realizzazione di un intervento definitivo per sistemare nel migliore dei modi il manto stradale. Intanto, il comune ha già provveduto ad allertare la Sidigas, l’azienda impegnata nella realizzazione del metanodotto, dell’incidente occorso a causa degli scavi effettuati per l’apposizione delle tubazioni per il passaggio del gas. Non è da escludere che l’azienda possa partecipare alle spese per la messa in sicurezza ed il ripristino dell’arteria viaria.

MICHELE DE LEO

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I biglietti della lotteria dell'Agosto vallatese

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    Estrazione Palio San Vito Sant'Antonio


    1) 2739

    2) 3882

    3) 3747

    4) 3808

    5) 0253

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    Programma delle festività: 13-14-15 Giugno 2008 --- In onore di S. Antonio e S. Vito


    13 GIUGNO 2006 : I MUSIKANT IN CONCERTO

    14 GIUGNO 2006 : LA CHIAVE (musica folk) IN CONCERTO

    15 GIUGNO 2006 : ORIETTA BERTI IN CONCERTO ------ A conclusione ci saranno i fuochi pirotecnici

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Rifiuti - Rinviata la realizzazione della discarica di Andretta
Da www.irpinianews.it del 30/05/2008

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AVVISO

Sabato 31.05.2008 si terrà ad Avellino una manifestazione per l'emergenza rifiuti.

L'amministrazione comunale di Vallata ha organizzato un servizio di trasporto gratuito con pullman per chi volesse partecipare alla manifestazione.

Gli interessati dovranno dare adesione all'ufficio del messo comunale entro il 27.05.08, specificando, vista la concomitanza con la festività religiosa. Se vogliono partire da Vallata o da Andretta (Mattinella).

Vallata 20.05.08

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Rifiuti, l'appello di Casarella In piazza anche i parlamentari
Da www.irpinianews.it del 30/05/2008

Avellino - Contro i rifiuti 500 persone in marcia
Da www.irpinianews.it del 30/05/2008

IPOTESI FORMICOSO? CASARELLA "EVIDENTEMENTE MAI ELIMINATA
Da www.irpinianews.it del 22/05/2008

Dal quotidiano "il Mattino" di Napoli del 24/05/2008

Oggi il popolo del Formicoso in assemblea. Bertolaso: «Il sito di Savignano attivo entro giugno»

 

«Rifiuti ad Andretta, sarà rivolta»

 

L’indicazione della seconda discarica irpina scatena reazioni. I sindaci: si consuma un crimine

 

Manca solo l’ufficialità, che ci sarà oggi con la pubblicazione del «decreto-rifiuti» sulla Gazzeetta Ufficiale. La seconda discarica irpina, oltre a quella già in fase di realizzazione a Savignano (per la quale Bertolaso «accelera») sarà realizzata sul Formicoso, in territorio che dovrebbe essere localizzato ad Andretta. E in paese, come a Bisaccia e Vallata, s’annuncia la rivolta. I sindaci: «Si rischia un crimine contro le comunità». PRIMO PIANO ALLE PAGG. 38

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Dal quotidiano "il Mattino" di Napoli del 24/05/2008

 

«No alla discarica, difenderemo il Formicoso»

 

MICHELE DE LEO «Stanno mettendo in essere uno dei crimini più grandi che potessero perpetrare contro questo territorio». Non le manda certo a dire, e non è una novità, il sindaco di Bisaccia Marcello Arminio. Le sue parole esprimono tutto il rammarico, la rabbia e la disperazione dei cittadini dell'alta Irpinia rispetto a quella che ormai pare una certezza: l'individuazione di una fetta del Formicoso, tra i comuni di Andretta (il più «esposto»), Bisaccia e Vallata, tra i siti da adibire a discarica. Gli ultimi due giorni, conditi da indiscrezioni, ipotesi e speranze di una smentita, hanno, invece, contribuito ad alimentare un clima di tensione che ormai si taglia a fette. «Stiamo vivendo - dice il sindaco di Andretta Caruso - un periodo di passione e sembra di stare andando incontro ad un periodo ancora peggiore». Si aspetta solo la conferma ufficiale di una notizia pressocchè certa. Che arriverà questa mattina con la pubblicazione del Decreto firmato ieri da Napolitano sulla Gazzetta ufficiale. Già oggi scatteranno le prime iniziative di protesta, a cominciare da una pubblica assemblea che sarà organizzata in tutta fretta per informare le cittadinanze dei tre comuni. Non c'è alcuna intenzione di accettare passivamente le decisioni del Governo. La parola «arrendersi», da queste parti, è stata abolita. «Non abbiamo paura - evidenzia ancora Arminio - di Berlusconi, tantomeno dell'esercito o delle forze di polizia. Non temiamo l'arresto, siamo pronti a tutto per difendere il nostro territorio». Già da ieri, alcuni cittadini della zona hanno attivato una sorta di controllo e monitoraggio sul territorio, per evitare un blitz a sorpresa dei militari. Anche se c'è ancora molta incertezza rispetto all'area individuata. L’indicazione è quella di un territorio nel comune di Andretta, possibile località Pero Spaccone, ma non è da escludere «altro». E le parole di Bertolaso in conferenza stampa, «abbiamo inserito nel decreto tutti i siti possibili ma non è detto che in tutti venga realizzata una discarica», non tranquillizzano affatto le comunità locali. «La gente - aggiunge il sindaco di Andretta - ha tanta rabbia dentro ed è pronta a sfogarla, portandosi in piazza per difendere il territorio». Proprio Caruso, ieri sera, ha già tenuto un incontro con i consiglieri comunali per fare il punto della situazione ed avviare l'organizzazione di iniziative di protesta. L'obiettivo principale è quello di coinvolgere quanta più gente possibile, di ribellarsi in massa contro l'ipotesi discarica. Ma, non si esclude l'opportunità di percorrere altre strade. Un percorso che ha già intrapreso il sindaco di Vallata Casarella. «Possiamo avviare - spiega il primo cittadino - un'opposizione sul piano tecnico e legale. Il Decreto del Governo potrebbe avere un certo profilo incostituzionale: un provvedimento del genere, infatti, non è ammissibile in zone come le nostre che sono immuni al problema rifiuti». Un discorso che lo accomuna al sindaco di Bisaccia. «Sono arrabbiato con tutti - dichiara Arminio -. Con Bassolino che si lava le mani, con la sinistra che si volta dall'altra parte e ci lascia soli, con il Governo che anziché essere determinato dove il problema è concreto e reale, lo è con la povera gente, con i territori virtuosi». Mentre ad Ariano, dunque, si tira un sospiro di sollievo per l'ormai quasi certa esclusione di Difesa grande dal piano del Governo, in alta Irpinia torna l'allarme. La tensione è alla stelle e la gente è pronta a diventare protagonista della protesta contro il rischio discarica.


Una delle ultime proteste organizzate in Irpinia contro la realizzazione della discarica a Savignano

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Dal quotidiano "il Mattino" di Napoli del 23/05/2008

 

«Rifiuti, no a provvedimenti antidemocratici»

 

MICHELE DE LEO Manca l'ufficialità. Ma è più di un'indiscrezione. Quasi una certezza: in Irpinia aprirà una seconda discarica oltre al sito di Pustarza a Savignano. L'area per la realizzazione dello sversatoio resta quella del Formicoso, tra i comuni di Vallata, Bisaccia ed Andretta. Ma non si esclude la possibilità, ventilata ieri nel capoluogo partenopeo, come conferma la presidente De Simone che nel pomeriggio ha partecipato a Napoli ad un vertice politico, che il Governo possa aver autorizzato, riprendendo il piano Bertolaso, la riapertura dei vecchi impianti, tra cui Difesa grande ad Ariano. «Ma continuiamo - evidenzia la presidente - a non avere alcuna certezza». Quella di ieri è stata una giornata di tensione per i cittadini dell'Alta Irpinia. Contatti febbrili per gli amministratori che hanno provato ad ottenere certezze, sperando in una smentita. «Abbiamo vissuto - evidenzia in serata il sindaco di Andretta Caruso - una giornata estenuante, carica di apprensione. Siamo assai amareggiati per quanto potrebbe accadere sul nostro territorio. Non capiamo i motivi per i quali in Irpinia dovrebbero sorgere due discariche: a pagare sono sempre i più debo

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e="Times New Roman">_______________________________sta politico». Il primo cittadino non manca di rivolgere qualche critica al decreto del nuovo Governo, «ma non solo perché potremo essere coinvolti direttamente». «Non voglio fare il populista - continua Caruso - ma non si può pensare che la gente non possa manifestare in difesa del proprio territorio. La militarizzazione è un'offesa alle nostre popolazioni». Andretta, unitamente ai comuni limitrofi, ha già vinto la battaglia per evitare la costruzione di uno sversatoio in loco. L'area individuata era quella di Pero Spaccone, «in cui oggi sorge un insediamento eolico e a poche decine di metri verrà costruita la centrale della Terna». All'epoca, la gente si attivò per difendere il territorio dall'invasione della monnezza napoletana, fino a sventare la minaccia nel lontano 1999. Luciano Di Paola era uno di quelli che il sindaco di Bisaccia Arminio definisce «capipopolo». Oggi gestisce il pub «Masaniello's», così chiamato proprio per rievocare quelle giornate di lotta. «Teniamo in costante osservazione - evidenzia - il nostro territorio per evitare visite a sorpresa. Il piano del nuovo Governo non è condivisibile: la gente reagirà in maniera ancora più determinata. Del resto, bisognerebbe scegliere quale libertà perdere». La decisione di una «militarizzazione» dei siti e dei territori non è piaciuta neanche alla presidente De Simone. «Sarebbe stata comprensibile - evidenzia - per fronteggiare la camorra o la criminalità organizzata. Non certo la nostra gente, abituata al dialogo e al confronto». Critiche al comportamento del Governo anche da parte del sindaco di Vallata Casarella. «Non c'è dialogo - afferma -. Un tentativo, però, bisognava farlo, non si possono maltrattare a questa maniera le persone civili. Reagiremo comunque in massa: non possono arrestarci tutti». Il sindaco traccia già le strade della possibile reazione ad una individuazione del Formicoso. «Dobbiamo portare avanti - spiega - un'opposizione tecnica e legale. Un provvedimento del genere è ammissibile nelle zone che vivono questo problema, diversamente dalle nostre che ne sono immuni. Per questo vedo un certo profilo di incostituzionalità del Decreto». Amministratori e cittadini sono pronti ed in allerta. «Sentinelle» saranno dislocate sul territorio per avvistare l’arrivo dei militari. «Se lo stato agisce in maniera antidemocratica - dichiarano in molti - non può non aspettarsi la stessa risposta da parte delle popolazioni».
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Dal quotidiano "il Mattino" di Napoli del 22/05/2008

 
L’impianto di Savignano è il primo che entrerà in funzione. Quarto inceneritore a Napoli
 

Rifiuti, rischio seconda discarica

Tra i quattro nuovi siti che verranno realizzati potrebbe esserci il Formicoso

 

Conferma per Savignano, realizzazione di una seconda discarica e bocciatura del progetto di un impianto ArrowBio. Tra certezze, ipotesi fondate e indiscrezioni, è questo il quadro che si profila in Irpinia con l'attuazione del piano del nuovo Governo per risolvere l'emergenza rifiuti in Campania. Come confermato dal Premier, i siti individuati per la realizzazione di impianti di stoccaggio rimarranno ancora secretati in attesa della pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale. Appare scontata la conferma dei siti individuati dalla legge 87, tra cui Savignano. Secondo indiscrezioni, ancora tutte da verificare, inoltre, in Irpinia sarebbe stato individuato un secondo sito da adibire a sversatoio. Se così fosse, sarebbe difficile immaginare una soluzione diversa da quella del Formicoso, più volte tirato in ballo anche in queste ultime settimane, mentre c’è ancora chi non esclude che individuazione di un sito potrebbe anche significare riapertura di quelli già chiusi (nel caso irpino Difesa Grande, che - come si ricorderà - già figurava nel piano Bertolaso, l’ex commissario ora richiamato da Berlusconi nella vicenda rifiuti con il ruolo di sottosegretario).


Silvio Berlusconi, Guido Bertolaso e Gianni De Gennaro durante la conferenza stampa tenuta al termine del Consiglio dei Ministri che si è svolto ieri a Napoli. Il premier ha ribadito che l’emergenza verrà superata e che il sottosegretario Bertolaso e il commissario De Gennaro lavoreranno in perfetta sintonia

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Dal quotidiano "il Mattino" di Napoli del 22/05/2008

 
L’impianto di Savignano è il primo che entrerà in funzione. Quarto inceneritore a Napoli
 

Rifiuti, rischio seconda discarica

Tra i quattro nuovi siti che verranno realizzati potrebbe esserci il Formicoso

 

Conferma per Savignano, realizzazione di una seconda discarica e bocciatura del progetto di un impianto ArrowBio. Tra certezze, ipotesi fondate e indiscrezioni, è questo il quadro che si profila in Irpinia con l'attuazione del piano del nuovo Governo per risolvere l'emergenza rifiuti in Campania. Come confermato dal Premier, i siti individuati per la realizzazione di impianti di stoccaggio rimarranno ancora secretati in attesa della pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale. Appare scontata la conferma dei siti individuati dalla legge 87, tra cui Savignano. Secondo indiscrezioni, ancora tutte da verificare, inoltre, in Irpinia sarebbe stato individuato un secondo sito da adibire a sversatoio. Se così fosse, sarebbe difficile immaginare una soluzione diversa da quella del Formicoso, più volte tirato in ballo anche in queste ultime settimane, mentre c’è ancora chi non esclude che individuazione di un sito potrebbe anche significare riapertura di quelli già chiusi (nel caso irpino Difesa Grande, che - come si ricorderà - già figurava nel piano Bertolaso, l’ex commissario ora richiamato da Berlusconi nella vicenda rifiuti con il ruolo di sottosegretario).


Silvio Berlusconi, Guido Bertolaso e Gianni De Gennaro durante la conferenza stampa tenuta al termine del Consiglio dei Ministri che si è svolto ieri a Napoli. Il premier ha ribadito che l’emergenza verrà superata e che il sottosegretario Bertolaso e il commissario De Gennaro lavoreranno in perfetta sintonia

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Dal quotidiano "il Mattino" di Napoli del 06/05/2008

 

«Basta con le mega discariche in Irpinia»

 

MICHELE DE LEO Vallata. «Siamo pronti a un’altra battaglia di Chianchione». Basterebbero le parole di questo striscione, esposto ieri a piazza San Bartolomeo, per illustrare lo stato d’animo con cui la gente di Vallata, dell'alta Irpinia e della Baronia ha partecipato alla manifestazione generale di protesta contro l'ipotesi di mega discarica sul Formicoso. Anche il sindaco Casarella rievoca il più spietato massacro della storia di Vallata, quando, nel 1496, persero la vita centinaia di persone per difendere strenuamente il paese dall'invasione degli uomini di Francesco Gonzaga. «Sembra essere tornati indietro di secoli» - afferma il primo cittadino, interpretando il sentimento di 4mila persone giunte dalle varie località circostanti. Ci sono il neo senatore De Luca, il parlamentare europeo Gargani, la presidente De Simone e l'assessore Petoia, i consiglieri provinciali Mazza, Solimine e D'Addesa, presidente del parlamentino, gli ex deputati Caruso ed Aurisicchio, il segretario di Rifondazione Imbriano, i rappresentanti di Legambiente e Coldiretti, i parroci della zona, i presidenti delle comunità montane dell'Ufita e dell'alta Irpinia, gli studenti dell'istituto superiore di Vallata e di molte altre scuole e, soprattutto, numerosi sindaci e amministratori di tutta la provincia. Oltre trenta comuni rappresentati, da Lioni e Calitri fino a Montefusco e Luogosano, passando per Aquilonia, Monteverde, Torella, Sturno, Frigento e tutti i comuni maggiormente interessati dall'ipotesi Formicoso. Una presenza numerosa, che ha sfilato, indossando la fascia tricolore, in testa al corteo, a testimonianza che la questione irpina è unica e sentita da tutti. «Restiamo i candidati migliori - dice il sindaco di Bisaccia Arminio - e per questo dobbiamo tenere alta la guardia, essere sentinelle del nostro territorio». Si sprecano gli attacchi alla gestione del comune e della provincia di Napoli, ma anche della regione Campania. «Il problema è Napoli - evidenzia Solimine - dobbiamo perseguire la provincializzazione e difendere il territorio Numerosi i riferimenti a quella che Mazza definisce «un’aggressione alla provincia di Avellino che è già in corso. C'è un unico disegno che passa per Pianodardine, Pustarza ed il Formicoso». Pensiero comune a D'Addesa che attacca duramente chi «ha già operato a tradimento nei confronti di questi territori, che non devono pagare il fallimento di Regione e comune di Napoli e, soprattutto, dello Stato, che nel capoluogo partenopeo si è arreso alla camorra lasciandole la gestione dei rifiuti». De Luca e Gargani, nel frattempo, provano a tranquillizzare la gente. «La discarica sul Formicoso - evidenzia il neo senatore - non si farà mai, non solo fin quando c'è De Gennaro. È necessario il rispetto di una legge che prevede la provincializzazione e utilizzare le tantissime cave abbandonate presenti sul territorio regionale. Da mesi ho avanzato questa proposta, che è stata condivisa da tutti ma mai presa in considerazione». Gargani, da par suo, attacca chi «ha speculato su questa vicenda, arrivando finanche ad attaccare Berlusconi». «Il prossimo Governo - evidenzia l'europarlamentare - non ha alcuna intenzione di cominciare così male, ma vuole lavorare per risolvere i danni che in Campania sono stati fatti da una giunta regionale nemica del territorio. Tutta la nostra azione sarà a favore dell’alta Irpinia: non permetteremo che si compia questo delitto».

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Dal quotidiano "il Mattino" di Napoli del 06/05/2008

 

«Mega-discarica, l’Irpinia dice no»

Quattromila in piazza a Vallata con politici e sindaci in prima linea
 

Riparte la protesta anti discarica. A Vallata, ieri, la mobilitazione dei sindaci dei 30 comuni che, gravitando intorno all’area del Formicoso, si ritrovano esposti alla realizzazione del mega sversatoio ipotizzata dal piano commissariale. Presenti all’assemblea, in piazza S. Bartolomeo, anche l’onorevole Enzo De Luca e l’europarlamentare Giuseppe Gargani. Sempre ieri, confronto a Napoli fra il neo deputato Arturo Iannaccone ed il commissario De Gennaro. Questi ha ribadito che non c’è un piano operativo che individua la zona di Vallata come recapito per i rifiuti regionali. Ma la rassicurazione non tranquillizza le popolazioni. Sempre fermo il Cdr, a Pianodardine, a causa del blocco dei trasferimenti di fos. È la conseguenza indiretta dei sigilli apposti dalla Procura al sito di stoccaggio. Da oggi, dopo lo stop al ritiro dei rifiuti dalla scorsa settimana, niente raccolta anche davanti a ospedali, scuole, e carcere di Bellizzi Irpino. Sono già 2500 le tonnellate stoccate a terra. PRIMO PIANO A PAG. 35

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Dal quotidiano "il Mattino" di Napoli del 05/05/2008

 

Attese duemila persone. In Irpinia raccolta bloccata da una settimana, 2.600 tonnellate di rifiuti per strada

 

In piazza contro la maxi-discarica

Oggi manifestazione a Vallata. I sindaci: il progetto per il Formicoso va accantonato per sempre
 
Portare in piazza, stamane a Vallata, almeno duemila persone, nonostante la giornata lavorativa. Cittadini, studenti, amministratori, parlamentari. Per gridare ancora una volta un fermo «no» ad ogni ipotesi di realizzazione di mega-impianti per rifiuti sul Formicoso. «Prendiamo atto delle rassicurazioni di De Gennaro - dicono i sindaci - ma è innegabile che le stesse hanno anche un preciso limite, ovvero quello di non poter - giustamente - garantire per il futuro. Il famigerato studio di utilizzo del Formicoso, allora, resta lì, e chi dice che con la conclusione dei poteri commissariali qualcuno non lo riprenda e lo giudichi valido recando un irrimediabile sfregio a queste zone?». Ecco perchè per la manifestazione di stamane alle 10 (raduno al Liceo di Vallata e trasferimento in piazza san Bartolomeo) fino a tarda sera si sprecavano inviti con altoparlanti sulle auto, sms e telefonate da parte degli organizzatori. Sono almeno quattordici i sindaci che parteciperanno con le fasce tricolori, da Vallata a Bisaccia, da Andretta a Lacedonia, da Calitri a San Sossio, da Savignano (c’è un filo diretto con il Formicoso) a Carife, fino a Guardia Lombardi. Ha garantito la sua presenza il presidente della Provincia, Alberta De Simone, dovrebbero esserci i neo deputati Francesco Pionati e Arturo Iannaccone. Il primo sottolinea che «c'è una sola possibilità, far fronte comune contro il tentativo di trasformare l'Irpinia nella pattumiera della Campania. Propongo di organizzare una grande manifestazione a Napoli, impegnare la delegazione parlamentare, in particolare del Pdl, ad esercitare pressioni sul Governo; attivare tutte le iniziative giudiziarie, parlamentari e comunitarie per tutelare i territori irpini. Senza consenso locale non si può procedere», conclude Pionati che insiste sulla provincializzazione, mentre Iannaccone - proprio oggi - sarà anche a Napoli per incontrare il commissario De Gennaro «e ribadirgli - sottolinea il deputato Mpa - che l'Irpinia è uno dei bacini acquiferi più importanti del mondo che rischia la compromissione». Sulla vicenda Formicoso interviene anche il consigliere regionale Pd, Luigi Anzalone, secondo cui «il pericolo dell'installazione di una mega-discarica non ha mai avuto nessun fondamento, non trattandosi di una decisione assunta dal Commissario De Gennaro, ma solo di una delle tante ipotesi di lavoro elaborate dalla sua struttura tecnica. Un’incredibile vicenda, nata da fraintendimento o da falsificazione». E mentre a Savignano procedono speditamente i lavori per la realizzazione della discarica a Contrada Ischia, s’annuncia assai tempestosa la riunione odierna del consiglio comunale odierno ad Ariano, con gli ambientalisti locali pronti a contestare il sindaco Domenico Gambacorta proprio per la vicenda Savignano. Intanto l’Irpinia paga un duro tributo alla mancata raccolta dei rifiuti e al blocco del Cdr di Pianodardine: a terra in città 600 tonnellate di pattume, che salgono a 2000 nel resto della provincia. E mentre aumenta il rischio igienico-sanitario, s’attende, in settimana, la decisione della magistratura sul dissequestro del sito di ecoballe a Pianodardine.

 

PIÙ DI MILLE PERSONE IN PIAZZA PER DIFENDERE IL FORMICOSO
Da www.irpinianews.it del 05/05/2008

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MANIFESTAZIONE POPOLARE

 

        I Sindaci della Baronia e dell'Alta Irpinia insieme al Comitato di lotta "Nessuno tocchi il Formicoso"

organizzano

        una manifestazione popolare contro il piano di trasformare i nostri territori in una mega discarica regionale regionale per i rifiuti speciali, tossici e nocivi.

        L'importante appuntamento è per lunedì 5 Maggio 2008 a partire dalle 9.30 presso la palestra del liceo scientifico "E. Fermi" di Vallata.

        Alla manifestazione sono stati invitati il Commissario Delegato per l'Emergenza Rifiuti; il Presidente della Regione Campania; la Presidente della Provincia di Avellino; i Parlamentari Nazionali e Regionali; i Vescovi delle Diocesi di Ariano Irpino e S.Angelo dei Lombardi; tutti i Sindaci dell'Irpinia e i rappresentanti delle forze sociali.

        Irpini, a difesa della salute e delle vostre famiglie,

mobilitatevi!!!

 

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Celebrazione conclusiva presieduta da S.E. Mons. Giovanni D'Alise presso Piazza San Bartolomeo Ap. Vallata.
MISSIONE AL POPOLO: IO STO ALLA PORTA E BUSSO
(Ap. 3,20). E TU APRIRAI?

ZONA PASTORALE: LACEDONIA-BARONIA. 16-17 APRILE.

 
 
 



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Dal quotidiano "il Mattino" di Napoli del 21/01/2008
 
L’Asa ha raccolto 800 tonnellate di spazzatura in città. Galasso: Il Cosmari si attrezzi per la differenziata
«In sette giorni Irpinia ripulita»
La De Simone: il piano va avanti, i sindaci collaborino per non ripiombare nella crisi
 

È finalmente ripresa la raccolta dei rifiuti in città dopo oltre 20 giorni di blocco. I mezzi e gli operatori dell'Asa dalle 6 di ieri mattina e dino alle 22 hanno raccolto circa 800 delle 1900 tonnellate di spazzatura accumulate lungo le strade cittadine. Nelle zone periferiche della città è stato possibile utilizzare i mezzi meccanici, mentre nel centro cittadino hanno lavorato squadre di operatori che effettuano la raccolta manuale. La raccolta è ripresa subito dopo il trasferimento delle ecoballe dal Cdr di Pianodardine al sito attrezzato a Campo Genova. La raccolta nelle strade, pur non facendo registrare particolari problemi, è risultata molto laboriosa.
Nei cumuli di rifiuti rimossi, come facilmente presumibile, sono stati rinvenuti ogni sorta di rifiuti, finanche manichini, infissi, porte, materiali di risulta. In più occasioni, gli operatori hanno dovuto far fronte alla presenza di numerosi e grossi ratti, che all'atto della rimozione dei sacchetti sono risultati essere particolarmente aggressivi. Subito dopo la rimozione dei cumuli di rifiuti, sono entrate in funzione le macchine spazzatrici e quelle utilizzate per la disinfezione. In alcuni punti della città, si sono registrati blocchi temporanei alla circolazione dovuti alla presenza dei mezzi dell'Asa.
Soddisfatto il sindaco Galasso: «Finalmente la situazione si è sbloccata e nel giro di un paio di giorni - sostiene il sindaco Galasso - la città tornerà a respirare. Contestualmente all'opera dell'Asa, ho invitato il presidente del Cosmari ad accelerare le operazioni per l'avvio della raccolta differenziata».
Il sindaco auspica, però, che il piano predisposto dalla Provincia venga attuato interamente. «Sono sicuro che - conclude il sindaco - sulla scia di quanto è stato fatto nella città capoluogo, anche gli altri comuni faranno altrettanto. È necessario attivare immediatamente gli altri siti di stoccaggio individuati e, soprattutto, attrezzare rapidamente una discarica provinciale altrimenti tutto ciò che è stato fatto in questi giorni tra un mese risulterà vano». Va dato atto alla presidente De Simone della decisione con la quale sta conducendo avanti il piano per ripulire l’intera provincia. «Con le nostre forze - spiega la Presidente dell’amministrazione provinciale - ci tireremo fuori dall’emergenza entro sette giorni.
Ma i sindaci devono collaborare. Ora tocca allestire gli altri siti per essere completamente autosufficienti». Flumeri sarà la prossima tappa, poi Pianodardine. Si discute ancora per Teora e Montella. Savignano resta ill sito per la discarica provinciale. Oggi a Napoli la De Simone prenderà parte al summit convocato da De Gennaro con tutti i presidenti delle cinque Province.
Il supercommissario potrebbe anticipare il suo piano per l’intera Campania e svelare se Difesa Grande verrà riaperta e Vallata ospiterà una discarica.

Raccolta dei rifiuti in via del Gaizo. A sin., le ecoballe a campo Genova
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Dal quotidiano "il Mattino" di Napoli del 19/01/2008
 
«Niente discarica sul Formicoso»
 

BIANCA BIANCO Mugnano del Cardinale. Emergenza rifiuti in Campania. Il senatore Tommaso Sodano, presidente della Commissione ambiente al Senato, ieri ha partecipato ad un dibattito sulla neonata coalizione Sinistra Arcobaleno (presente anche l'onorevole Aurisicchio) presso la sala consiliare del comune mandamentale. La riunione, dedicata proprio alla nascita di questo soggetto politico sul territorio baianese e laureano, è stata organizzata da Andrea Canonico. Sodano ha comunque trovato il modo di intervenire sullo spinoso argomento, in ragione delle proprie competenze e della propria idea ambientalista. Senatore, l'emergenza è al culmine ma qualcosa si sta muovendo. I rifiuti di Napoli prendono le strade di altre Regioni, tra proteste e solidarietà, mentre la nostra provincia è ferma ai cumuli di immondizia dell'inizio di questa odissea. Quando si sbloccherà anche qui la situazione? «Chiaramente è tutto affidato al piano De Gennaro. Quest'ultimo ha avuto un preciso mandato che chiaramente non si limita solo al capoluogo. La situazione non tarderà a sbloccarsi e, nel contempo, saranno varate soluzioni mirate per ogni territorio. Basta con le scelte calate dall'alto, si dovrà tenere conto delle specificità dei territori nella previsione di nuove discariche». Lei ha anche suggerito un anno fa il commissariamento dei comuni inadempienti sulla differenziata. «Sì, e la mia proposta è una delle soluzioni del piano che si andrà a varare. La differenziata è il punto di partenza. Poi dovrà si dovrà pensare alla previsione degli impianti di cui la Regione deve dotarsi». In Irpinia c'è fermento per l'idea circolata di aprire una mega discarica sul Formicoso. «È vero, è un'ipotesi avanzata in assise a Napoli dal professor De Medici, in quanto sarebbe un'area poco abitata. In realtà io sono contrario perché si ritornerebbe agli errori del passato. Non è una soluzione caricare l'Irpinia e trasformarla nello sversatoio della Regione. Non si può pensare di dare a questa provincia una discarica così vasta. Il mio punto di vista è che bisogna evitare di porre il carico dei rifiuti di tutta la regione su un solo territorio e soprattutto non si può pensare di centralizzare in un unico sito in cui far convogliare camion che creerebbero sistematici problemi di inquinamento». È contrario anche alla trasformazione dei siti di trasferenza in siti di stoccaggio delle ecoballe? I sindaci di Teora, Montella e Flumeri già protestano. «Certo. Sono sempre nell'ottica di liberare i territori, invece di usarli come temporanei sversatoi. Se così non fosse, questa emergenza non finirebbe mai. In quest'ottica ritengo pure utile che vi sia una messa a norma degli impianti di Cdr che andrebbero riconvertiti in siti per il compostaggio».

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Dal quotidiano "il Mattino" di Napoli del 18/01/2008
 
Discariche, s’organizza la «resistenza»
 

Gli studenti di Vallata: saremo al fianco degli amministratori contro la realizzazione del sito sul Formicoso


MICHELE DE LEO Cresce la mobilitazione per prevenire l'eventuale individuazione dell'area del Formicoso come sede di un mega sversatoio regionale.
Nella mattinata di ieri i seicento studenti dell'istituto superiore «Fermi» di Vallata hanno manifestato il proprio dissenso rispetto a quest'eventualità, nei pressi della casa comunale, annunciando l'intenzione di affiancare amministratori e cittadini nella battaglia in difesa del territorio locale. I ragazzi hanno evidenziato che, nel caso venga confermata l'indicazione di una discarica nella zona, presidieranno anche loro il sito del Formicoso per fronteggiare «l'assalto» di tecnici e forze dell'ordine.
Nonostante dal commissariato non arrivi alcuna conferma ufficiale all'ipotesi Vallata, che nessuno provvede neppure a smentire, la gente ha già avviato l'organizzazione del fronte della protesta.
Nel comune della Baronia, ma anche in tutta la zona, l'allarme è ormai scattato. E per questo, il sindaco di Vallata Carmine Casarella annuncia un'azione giudiziaria del suo comune nei confronti del professor De Medici che autonomamente, senza essere incaricato da alcun ente o istituzione preposta in materia, ha individuato ed indicato alcuni siti, due dei quali in territorio di Vallata, idonei ad ospitare una discarica, procurando allarme tra la locale popolazione. Un provvedimento che sarà adottato anche da tutte le amministrazioni del circondario.
Clima di ansia e preoccupazione anche a Savignano, dove amministratori e cittadini vivono nell'angoscia queste giornate di silenzio, in attesa di comunicazioni ufficiali sulla vicenda discarica. In primis, l'individuazione della località, Ischia, Pustarza o Ferrara, in cui realizzare lo sversatoio. La cava di gesso di località Ferrara, ipotesi maggiormente accreditata dalla struttura commissariale, rappresenterebbe la soluzione meno dannosa e dolorosa per amministratori e cittadini locali, soprattutto per la sua notevole distanza dal centro abitato di Savignano.
Il sindaco Ciasullo ribadisce l'intenzione di opporsi a qualsiasi soluzione, evidenziando che nel caso non si riuscisse ad evitare completamente il male, si proverebbe comunque a trovare un'intesa per quello minore. Ieri, nel frattempo, come anticipato da «Il Mattino», è stata notificata l'ordinanza di requisizione dell'area Asi di Pianodardine per la realizzazione di un sito di stoccaggio provvisorio per ecoballe.
Nelle prossime ore potranno, dunque, cominciare i lavori per attrezzare l'impianto. L'ordinanza, però, diversamente da quanto annunciato in un primo momento, non prevede la possibilità di stoccaggio delle ecoballe prima del completamento delle opere di allestimento del sito. Prosegue, dunque, il percorso avviato dall'amministrazione provinciale per lasciarsi alle spalle l'emergenza rifiuti. Oggi, alle 17, si riunisce l'unità di crisi provinciale a palazzo Caracciolo per fare il punto della situazione e decidere tempi e modalità dei prossimi passi da mettere in atto. Il discorso cadrà, inevitabilmente, anche sulle aree del Cosmari Av2 in cui localizzare un impianto per lo stoccaggio provvisorio di ecoballe.
Il consorzio ha messo a disposizione tutte le strutture di cui dispone, dall'impianto di compostaggio a quello di valorizzazione del secco, fino alle isole ecologiche, a condizione che lo stoccaggio delle ecoballe non interferisca con il servizio di raccolta differenziata. Intanto, mentre in provincia restano stoccate a terra circa 5mila tonnellate di immondizia, con una situazione igienico sanitaria al limite, e sempre più comuni si attrezzano con siti di stoccaggio provvisorio, non si placa, seppur in numero ridotto anche a causa delle avverse condizioni meteorologiche, il fenomeno degli incendi di cassonetti e cumuli di rifiuti.

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Dal quotidiano "il Mattino" di Napoli del 17/01/2008
 
Rifiuti, si accelera per i siti di stoccaggio
 

MICHELE DE LEO Prosegue, pur con qualche intoppo e ritardi sulle tabelle di marcia, il piano per superare la crisi del comparto rifiuti che sta mettendo in ginocchio la provincia.
Nella serata di ieri è stata predisposta, in commissariato, l'ordinanza di requisizione dell'area Asi di Pianodardine individuata per lo stoccaggio di ecoballe. Già questa mattinata si potrà dunque provvedere all'avvio delle procedure per l'allestimento del sito.
Il trasferimento di ecoballe nell'area potrebbe già cominciare nelle prossime ore. «Abbiamo chiesto alla struttura commissariale - evidenzia il direttore del dipartimento Arpac di Avellino Barbato - di poter stoccare le ecoballe in sicurezza su teloni in attesa che venga attrezzato il sito».
Questo consentirebbe di liberare da subito il Cdr di Pianodardine dalle oltre 3mila ecoballe stoccate e poter riavviare immediatamente l'attività dell'impianto. La ripresa della raccolta e dei conferimenti consentirà alle istituzioni di tirare un primo sospiro di sollievo e definire con maggiore calma le prossime tappe del percorso che dovrebbe consentire all'Irpinia di lasciarsi alle spalle l'emergenza ed avviarsi ad una gestione provinciale del ciclo integrato. In questo senso, il primo aspetto da stabilire resta quello dei tempi in cui i siti di stoccaggio provvisori di ecoballe resteranno attivi. «Le aree individuate - aggiunge Barbato - dovranno essere funzionali almeno per cento giorni, fino all'apertura della discarica di Savignano». In attesa, dunque, che il commissariato definisca il sito in cui allocare lo sversatoio nel comune del Cervaro ed i tempi necessari alla sua realizzazione, sarà necessario stoccare le ecoballe nelle aree individuate in provincia. Già nei prossimi giorni, dunque, potrebbe arrivare una nuova ordinanza commissariale per la requisizione di altri siti sul territorio provinciale.
Ieri, dopo una discussione in consiglio di amministrazione, il presidente del Cosmari Av2 Sirignano ha confermato la disponibilità di tutti gli impianti del consorzio, comprese le isole ecologiche, tra i quali individuare, fatte le valutazioni tecniche necessarie, le aree in cui stoccare le ecoballe per contribuire alla ripresa delle attività del Cdr ed al superamento dell'emergenza. Sirignano ha, però, aggiunto che il servizio di raccolta differenziata non può e non deve subire alcuna interruzione a causa dello stoccaggio di ecoballe. Avviata questa fase, il discorso si sposterà su Savignano. Il comune della valle del Cervaro sarà sede di discarica, nonostante l'opposizione e la protesta di amministratori e cittadini della zona, anche se non è ancora stata definita la località in cui localizzare lo sversatoio. Restano in piedi entrambe le ipotesi di contrada Ischia e località Ferrara. Quest'ultima, una cava di gesso, pare la più accreditata, per la distanza ragguardevole dal centro abitato di Savignano ed in ottemperanza dell'ordinanza di Pansa del 12 dicembre con la quale l'allora commissario rigettava l'ipotesi località Ischia «per ragioni di convenienza e opportunità dell'azione amministrativa». Sembra definitivamente accantonata, invece, l'ipotesi Pustarza. La scelta del sito dovrebbe arrivare in collaborazione con le istituzioni provinciali.
Nel frattempo, nessuna conferma, ma neanche smentite, a proposito dell'indiscrezione che vorrebbe la creazione di un mega sversatoio in località Formicoso, a confine tra i comuni di Vallata e Bisaccia, al servizio dell'intera regione. Per questo, amministratori e cittadini della zona non abbassano la guardia. La gente è pronta a qualsiasi iniziativa lecita pur di salvaguardare il proprio territorio. «Il dato confortante - spiegano alcuni protagonisti della reazione di circa dieci anni fa - è rappresentano dall'unità emersa nell'assemblea di Vallata. Se mai dovessero arrivare sul Formicoso troveranno le popolazioni di oltre dieci comuni ad attenderli».

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Dal quotidiano "il Mattino" di Napoli del 16/01/2008

 

Siti di stoccaggio tutti contro tutti
 

MICHELE DE LEO. L'emergenza rifiuti crea tensione anche nei palazzi della politica. Non bastano cumuli di immondizia lungo strade e marciapiedi, situazione igienico sanitaria al limite e comuni allo stremo.
L'attuale situazione è condita da confusione e litigi a livello politico, anche tra esponenti della stessa istituzione.
Accade a palazzo Caracciolo dove, dopo l'approvazione di un piano provinciale ampiamente condiviso, non sono mancati contrasti e discussioni anche accese tra gli esponenti della Giunta. Proprio come a palazzo di città, nel comune capoluogo, dove l'atteggiamento del sindaco Galasso rispetto a questa situazione emergenziale è stato giudicato da taluni ondivago e lassista. Il motivo principale della diversità di vedute riguarda soprattutto la scelta dei siti con cui tamponare l'attuale situazione emergenziale.
L'assessore all'ambiente Fierro, che già nei giorni scorsi aveva anticipato la sua contrarietà allo stoccaggio delle ecoballe negli impianti del Cosmari Av2, ha annunciato l'imminente accantonamento di almeno due delle tre ipotesi.
La notizia, anticipata dal presidente del consiglio provinciale Erminio D'Addesa durante l'assemblea di Vallata, è stata confermata ieri dallo stesso esponente dell'esecutivo. «Si tratta - evidenzia Fierro - di proposte impraticabili. Si rischia, infatti, per favorire lo stoccaggio di poche centinaia di ecoballe, di bloccare l'attività di strutture come la stazione di trasferenza a Flumeri, già aperta, e l'impianto di valorizzazione del rifiuto secco di Montella, in procinto di avviare l'attività.
Impianti importanti per la gestione del ciclo integrato dei rifiuti in provincia». L'assessore all'ambiente ha lasciato uno spiraglio aperto solo per Teora, «a patto che lo stoccaggio sia compatibile con gli ormai imminenti lavori di adeguamento dell'impianto di compostaggio».
Ma, mentre da Montella l'amministrazione, attraverso una nota ufficiale ha evidenziato che «ove, nel giro di pochissimo tempo, non dovessimo essere convocati o ricevere notizie sui tempi di avvio per la messa in esercizio dell'impianto, occuperemo l'area», aggiungendo che «qualora l'impianto non venga messo in esercizio entro trenta giorni provvederemo alla revoca della delibera di concessione in uso trentennale del capannone al Cosmari Av2», la presidente De Simone ha smentito il suo assessore.
«I siti per lo stoccaggio delle ecoballe - dichiara la presidente - sono stati individuati e restano tali. Abbiamo avviato il percorso per l'allestimento di campo Genova. Nei prossimi giorni lavoreremo su Pianodardine. Quindi, nell'ordine, Montella, Teora e Flumeri. Abbiamo migliaia di tonnellate di immondizia per strada e non possiamo consentire a nessuno di fermare il piano per traghettare la provincia fuori dall'emergenza. Andiamo avanti senza se e senza ma». C'è ancora incertezza, però, sui tempi del piano De Simone.
La presidente aveva dichiarato, nei giorni scorsi, che i cinque siti individuati avrebbero garantito respiro all'Irpinia per circa due mesi. Un po' quello che ieri ha ribadito l'assessore Fierro. «C'è bisogno - sottolinea l'esponente della giunta - di individuare dei siti che ci consentano di andare avanti per circa tre mesi. In questo senso stiamo valutando il numero di ecoballe cui dovremo far fronte per definire le aree necessarie allo stoccaggio». Nelle stesse ore, però, la presidente ha corretto il tiro.
I siti restano gli stessi, ma serviranno solo nella fase emergenziale, per venti giorni. Successivamente, «avremo bisogno di allestire un'altra area che possa garantire lo stoccaggio di ecoballe per un anno e mezzo. In questo senso stiamo valutando l'ipotesi cave».
Nel frattempo, sempre da palazzo Caracciolo giunge la provocazione dell'assessore Antonio Petoia che respinge con forza l'ipotesi di aprire nuove discariche sul territorio. «Bisogna rigettare - dichiara - l'ipotesi di creare a Vallata un altro sversatoio a cielo aperto in provincia. A questo punto riapriamo quello che già c'è a Difesa grande».
Sulla questione dei siti per lo stoccaggio delle ecoballe, invece, Petoia aggiunge che «qualunque area può essere idonea, a patto che vengano rispettate le minime condizioni di sicurezza in tema ambientale».

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Dal quotidiano "il Mattino" di Napoli del 15/01/2008

 

Rifiuti, la raccolta non riprende
 
 Pesantissima situazione igienico-sanitaria. Vallata, dieci sindaci contro la mega-discarica
 
Attesa vana per il dissequestro dell’area di stoccaggio. Sos all’Asl per le disinfestazioni
 
La raccolta rifiuti non riprende in tutta l’Irpinia e la situazione igienico-sanitaria diventa drammatica, con tonnellate e tonnellate d’immondizia in putrefazione. Appello all’Asl per avviare disinfezioni, in attesa che giunga il dissequestro di una parte dell’area di Campo Genova e si avvii la preparazione del resto della stessa zona per stoccare le ecoballe. Intanto, a Vallata, patto tra dieci sindaci contro la mega-discarica.
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Dal quotidiano "il Mattino" di Napoli del 15/01/2008
 
I sindaci di Baronia e Alta Irpinia in assemblea con i cittadini: «Non diventeremo un immondezzaio»
 

MICHELE DE LEO «Nessuno tocchi il Formicoso». La gente di Vallata, della Baronia e dell'alta Irpinia si oppone, «senza sé e senza ma», per usare la definizione del sindaco di Andretta Caruso, all'ipotesi di realizzazione di un mega sversatoio regionale nella zona. L'assemblea pubblica organizzata dal sindaco Casarella richiama presso la casa comunale numerosi primi cittadini del comprensorio, da Andretta a Lacedonia, Bisaccia, Trevico, Vallesaccarda, Scampitella, Castel Baronia, San Sossio. C'è il presidente del parlamentino provinciale D'Addesa, il rappresentante di Rifondazione Di Ninno e tanti altri esponenti delle forze politiche locali. C'è soprattutto tantissima gente della zona, circa ottocento persone stipate anche nell'atrio del municipio.
Il coro è unanime: «Non siamo l'immondezzaio della regione Campania». Arriva da oltre dieci comuni, tra i più virtuosi a livello nazionale per la percentuale di differenziata raggiunta. "Ci premiano - dicono - portandoci i rifiuti dell'intera Campania».
I lavori si chiudono con la decisione di organizzare un comitato di amministratori, tecnici e cittadini che possa garantire attenzione massima e costante sul problema per evitare «un possibile blitz ai nostri danni», unitamente alla composizione di un documento che, su proposta del segretario locale dei comunisti italiani De Leo, sarà approvato dai consigli di tutta i comuni della zona. L'atmosfera è tesa, la gente è arrabbiata e annuncia che non si tirerà indietro di fronte alla lotta: «Siamo pronti alle barricate».
E' bastata una voce, un'indiscrezione per accendere una miccia. Negli occhi di tutti sono ancora vive le battaglie per salvaguardare le aree tra Andretta, Bisaccia e Vallata prese di mira negli anni passati dalla struttura commissariale. Il sindaco di Bisaccia, Arminio, che fece diversi giorni di sciopero della fame per convincere le forze dell'ordine a non attaccare la popolazione locale, ricorda che «se dieci anni fa non ci fossero stati amministratori coraggiosi e forti questa discarica l'avremmo già sul nostro territorio». Allora la battaglia fu vinta soprattutto perché intere popolazioni scesero nei campi per fronteggiare, con tutti i mezzi leciti a loro disposizione, l'assalto di tecnici e forze dell'ordine. «Stavolta - sottolinea il sindaco di Lacedonia Rizzi - faremo altrettanto».
Casarella ribadisce che al momento non c'è alcuna indicazione ufficiale su Vallata (una conferma in tal senso arriva, telefonicamente, anche dal direttore dell'Arpac, Barbato). «Non possiamo accettare - aggiunge Solimine - soluzioni calate dall'alto, senza il dialogo con i territori e le istituzioni locali, ma soprattutto estemporanee, non derivanti dall'attuazione di un piano organico». Tutti evidenziano la sensazione di una struttura commissariale che procede a tentoni e non mancano stoccate anche nei confronti del professor De Medici e della struttura che ha avallato i suoi studi. «Buontemponi» li definisce D'Addesa, mentre Casarella va giù duro evidenziando che «chi oggi giudica idonei i nostri siti magari in passato è stato chiamato a fare perizie di parte su altri territori, in comuni diversi».
Nessuno, però, pur di salvaguardare casa propria pensa di dirottare l'attenzione sull'erba di qualche vicino. Anzi, in molti indicano di seguire il percorso della provincializzazione, «abbiamo tutto per gestirci l'intero ciclo nei confini provinciali» dichiara Solimine, proponendo anche soluzioni estreme come le dimissioni di tutte le fasce tricolori ipotizzate dal sindaco di San Sossio, Contardo, o lo spostamento alle regioni vicine, minacciato del sindaco di Vallesaccarda, Pagliarulo. «Abbiamo un problema - chiosa con una battuta il sindaco di Castel Baronia, Famiglietti - e dobbiamo risolverlo».


Un momento dell’assemblea pubblica ieri a Vallata con- tro l’ipotesi del- la mega-disca- rica. Sotto, l’area che sarebbe stata indicata
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Dal quotidiano "il Mattino" di Napoli del 14/01/2008

Oggi assemblea pubblica. Il sindaco: «No a decisioni calate dall’alto». Solimine: «Un grave errore fondato su uno studio incerto»

«Una follia la mega-discarica a Vallata»
I cittadini già pronti alla rivolta. Sodano: esclusa la possibilità di un unico sversatoio regionale

 

Èstata una domenica condita da timori e preoccupazione per i cittadini di numerosi comuni irpini. La drammatica crisi del comparto rifiuti non è solo immondizia per strada.
E anche paura di poter diventare sede di mega-impianti per lo st000aggio di rifiuti. Come a Vallata che sarebbe nelle mire del Commissariato per la possibile realizzazione di una mega-discarica per ecoballe da due milioni di tonnellate. Il tutto in base all’indicazione di uno studio di tecnici napoletani (criticato da Solimine, presidente della Comunità Montana), nei giorni scorsi presentato a Prodi, secondo cui il territorio della zona si presterebbe molto bene allo stoccaggio dei rifiuti. «E un’ipotesi che andrà valutata con le altre - dichiara il senatore di Rifondazione, Tommaso Sodano, presidente della Commissione Ambiente - ma escludo un progetto di realizzazione di un unico sversatoio regionale».
Ma nel paese c’è tensione, la gente è pronta alle barricate, il sindaco parla già di ricorso alla Corte europea di Giustizia. Oggi assemblea pubblica.

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Dal quotidiano "il Mattino" di Napoli del 14/01/2008

 

«Barricate contro la mega-discarica a Vallata»

 

MICHELE DE LEO È stata una domenica condita da timori ed incertezze, ansia e preoccupazione per i cittadini di numerosi comuni irpini. La drammatica crisi del comparto rifiuti non è solo immondizia lungo strade e marciapiedi.
E anche paura di poter diventare sede di un impianto per lo stoccaggio di rifiuti, di vedere il proprio territorio invaso da migliaia di tonnellate di »munnezza». Sentimento comune ad amministratori e cittadini di Montella, Teora, Flumeri, individuati, nell’ambito del piano emergenziale della Provincia, come possibile sede per lo stoccaggìo di ecoballe; Savignano, in cui dovrebbero essere dirottati fos e sowalli, - e soprattutto - Vallata.
Il comune della Baronia sarebbe nelle «mirino» del Commissariato, dopo essere stato indicato dallo studio del professor De Medici, nei giorni scorsi presentato a Prodi, secondo cui il territorio della zona si presterebbe molto bene allo stoccaggio dei rifiuti, tanto da indicare quattro siti diversi ad una manciata di metri l’uno dall’altro.
«É un’ipotesi - dichiara il senatore di Rifondazione, Sodano - e come tutte va verificata, ma escludo la possibilità di un unico grande sversatoio regionale».
Il presidente della commissione ambiente e territorio del Senato incontrerà oggi il commissario De Gennaro per fare il punto della situazione. Scettici sull’ipotesi Vallata anche il direttore del dipartimento Arpac Barbato, «non se ne è mai parlato in Commissariato», e la presidente della Provincia, De Simone (“Sono in costante contatto con De Gennaro ma l’indicazione di Vallata non è mai stata fatta»).
La gente della zona, però, preferisce stare attenta. E stanca di sentirsi chiamare in ballo solo in occasioni simili ma è pronta alla lotta, alle barricate. In paese non si parla d’altro e tutti sono della stessa opinione: “Il nostro territorio non si tocca». Di motivazioni, i cittadini, ne sciorinano a iosa. Vallata raggiunge, infatti, una percentuale di raccolta differenziata ben più alta del 70%.Inoltre, è sede di produzioni di pregio come il caciocavallo dell’azienda Mariconda che ha ottenuto un ambito riconoscimento nei mesi scorsi. La gente è arrabbiata. »Questi professori - affermano in tanti - sono i soliti napoletani che per liberarsi del problema pensano bene di scaricarlo sugli altri. Napoli e provincia cominciassero ad assumersi le proprie responsabilità e risolversi in casa il problema». Già nel 1994, Vallata ha lottato per evitare la creazione di uno sversatoio nell’area del Formicoso, a confine con il comune di Bisaccia. Proprio uno dei due siti, tra l’altro, individuati sul territorio deI comune di Vallata da De Medici. L’altro si trova invece alla località Carosina, qualche centinaio di metri più in basso, lungo la Statale 90. Nella mattinata di ieri il presidente del consiglio provinciale Erminio D’Addesa, cittadino ed ex amministratore di Vallata, ha effettuato un sopralluogo sui due siti. »
E impensabile - dichiara - pensare di portare i rifiuti in alta montagna. Nel periodo invernale la zona è impraticabile per settimane, mesi. Vento, nebbia e neve sono presenti spesso. Lo studio di De Medici, inoltre, è approssimativo e molto superficiale.
Il sito individuato alla località Carosina sorge a ridosso di diverse masserie abitate, in un territorio ricchissimo d’acqua (si nota la presenza di una grossa sorgente, ndr) ed assai permeabile. L’altro, invece, è sede di uno dei maggiori parchi eolici. Nessuna possibilità di diventare sede di stoccaggio dei rifiuti. L’intera area non si presta e metteremo in atto tutte le iniziative per dimostrarlo».
Intanto, il sindaco Carmine Casarella è amareggiato, soprattutto, perché ancora una volta si calano decisioni dall’altro, senza tentare il dialogo con i territori. Invano, per tutta la giornata di ieri, ha cercato di contattare le istituzioni per avere eventuali conferme circa l’indiscrezione trapelata nelle ultime ore. Per questo pomeriggio, appuntamento alle 17 presso la casa comunale, ha convocato una pubblica assemblea con la partecipazione dei rappresentanti locali delle forze politiche.»Fosse confermata la notizia - dichiara il primo cittadino - valuteremo la possibilità di un ricorso alla Corte Europea di Giustizia. Ma, viene da chiedersi, cosa avremmo ancora da condividere con una regione che ci fa diventare un immondezzaio?».

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Dal quotidiano "il Mattino" di Napoli del 13/01/2008
 
L’ultima idea: mega-discarica ai confini tra Irpinia e Puglia
 

CHIARA GRAZIANI. Ritorno al futuro, ritorno al piano Bertolaso, il capo della Protezione civile affondato l’estate scorsa sulla soglia della discarica salernitana, Serre, dalla quale avrebbe voluto rifondare il sistema di smaltimento dei rifiuti già marcato dal collasso in arrivo.
Gianni De Gennaro, da commissario all’emergenza rifiuti il prefetto più potente della storia dei funzionari della Repubblica, oggi incontra a Napoli il suo braccio operativo, il generale Giannini, mentre dal nord continuano ad affluire i mezzi dell’Esercito verso Caserta.
Si muove, il commissario, sul doppio fronte dell’immediato - 200mila tonnellate di rifiuti di cui liberarsi - e del ritorno alla normalità di smaltimento. Tutto in 120 giorni. Una grande discarica da due milioni di tonnellate, probabilmente in provincia di Avellino. Questo per il futuro immediatissimo.
In attesa dei tempi di allestimento, e questo riguarda l’oggi, potrà essere riaperta ed affidata all’esercito che provvederà anche a presidiarla, ogni discarica campana chiusa da almeno un anno, come stabilito con Roma. Ossia, tutte. Tranne Villaricca, Giugliano, nord di Napoli, chiusa a maggio da Bertolaso. Una scelta, la riapertura delle discariche, che segnerebbe, secondo la denuncia dei sindacati e più di un’indicazione, l’abbandono temporaneo degli impianti di trasformazione: quei sei Cdr morti uno dopo l’altro nei giorni del breve mandato del commissario Umberto Cimmino, strangolati dalle cosiddette ecoballe, tal quale impacchettato.
L’immondizia, infatti, andrebbe dritta in discarica. E sparsa per tutta la regione. Incerta, a questo proposito, la riapertura al momento di Pianura, zona occidentale di Napoli, con la sua discarica malata per gli sversamenti clandestini e decennali della camorra e delle imprese del nord Italia. La discarica regionale che dovrebbe consentire lo svuotamento e la messa a nuovo degli impianti di Cdr strangolati da un milione di tonnellate di balle non-eco là parcheggiate alla meglio, è in provincia di Avellino e confina con la Puglia (tasto dolente). Il comune di Vallata è un pugno di frazioni abitate da un totale di tremila persone. Ben servita da accessi larghi, l’area identificata è persa in un deserto gestibile e controllabile. Di più. C’è una solida istruttoria sul sito avviata dalle precendenti gestioni del commissariato. Il progetto è più che fattibile. È giudicato una soluzione. O la soluzione.
Il piano Bertolaso - disfarsi in una discarica fatta a regola d’arte delle balle prodotte da Impregilo e mettere gli impianti in grado di produrre ecoballe vere e bruciabili - affondò, come si ricorda. Oggi De Gennaro, il commissario di ferro, ha però l’arma inedita dei poteri adattabili alle circostanze: a palazzo Chigi il segretario generale Carlo Malinconico ha, infatti, il mandato di predisporre ogni ordinanza il prefetto ed ex capo della polizia ritenga opportuna a sbloccare qualunque problema. Libero dai vincoli paesaggistici ed ambientali De Gennaro può già decidere anche l’apertura di Terzigno, parco del Vesuvio, indicata nel decreto del maggio scorso. E visto che l’orientamento pare quello di abbandonare, al momento, i Cdr che non sono in grado di produrre quel che il contratto con Fibe prometteva, ossia combustibile da rifiuto per il termovalorizzatore e Fos per le discariche, ogni discarica riaperta riceverà l’immondizia tal quale.
Sullo sfondo l’ansia dei 650 lavoratori degli impianti che già lunedì mattina busseranno alla porta di De Gennaro chiedendo quando i Cdr riapriranno: impianti che, fermi dall’8 gennaio, intasati da rifiuti in balle, puzzano come sepolcri. È la guerra dei rifiuti, che si carica di incidenti per tutta Italia causati da chi soffia malevolmente sul fuoco: una velenosa appendice che minaccia di farsi emergenza nell’emergenza e sulla quale vigila L’Aisi, l’ex Sisde, in raccordo con De Gennaro. La riapertura delle discariche, paradossalmente l’opposto del provvedimento assunto dalla Regione anni fa, sembra ormai inevitabile. Preoccupazione e sconforto agitano le popolazioni che hanno sempre sofferto per tutti e non vogliono più concedere fiducia a nessuno. Da Taverna del Re, Giugliano, sale l’allarme per la presunta requisizione di un ex deposito di autobus da parte del commissariato. Girano promesse: «faremo come a Pianura». Blocchi e resistenza. Il conto alla rovescia è innescato. Il prefetto De Gennaro sta mettendo insieme l’apparato, i mezzi dell’esercito continuano ad arrivare da nord. Stamane puliranno la faccia a Caserta, disastrata dai rifiuti e senza una discarica. Poi, dato sollievo ai centri più in difficoltà, si potrà passare alla fase dolente. Riaprire i siti. Con l’esercito.

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