Pillole del passato - a cura del Dott. Erminio D’Addesa - www.Vallata.org

Pillole del passato
a cura del Dott. Erminio D’Addesa

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     A Vallata, come in tutti i paesi, parte della quotidianità si esplicava e si esplica nei locali pubblici e sostanzialmente nei bar, i caffè di una volta che sono stati e sono luogo di incontro e di socializzazione. Ci si incontrava al bar e si parlava, si discuteva di tante cose, di politica, di sport, del Giro d’Italia, di box , di calcio.
     Tanti anni fa i bar a Vallata erano pochi ed erano attive varie “cantine” (osterie) dove si vendeva il vino e si giocava a carte; una volta i bar erano in numero minore rispetto a quelli che sono ora in esercizio a dispetto del numero di abitanti; Vallata come tanti paesi delle zone interne del Meridione sta subendo uno spopolamento sistematico andando verso un declino inevitabile sotto tutti i punti di vista.
     Frequentare un bar da ragazzi, con tutte le difficoltà per entrarci non essendo maggiorenni, ti faceva sentire più grande, assistere alle partite di biliardo…. che passione anche perché un giorno ci avremmo giocato; le grandi luci accese sul tavolo verde del biliardo …..un “filotto”, un “bazzicotto”, nel gioco della “bazzica” , in un ambiente pieno di fumo di sigarette, quasi una nebbia che avvolgeva tutto e tutti; un puzzo di fumo che specialmente d’inverno impregnava gli abiti ed i capelli e la contaminazione era tale che quando si tornava a casa si inquinava anche l’ambiente domestico.
     Si giocava al flipper ed a calcio balilla…… sfide che duravano ore, si ascoltavano le canzoni ali primi jukebox inserendo una monetina da cento lire..
     Si rimaneva a guardare quelli che giocavano al “tressette a chiamare” e si stava lì per ore ed ore ad osservare e cercando di imparare bene quel gioco delle carte nell’attesa di diventare maggiorenne e quindi potersi sedere ad un tavolo da gioco; si assisteva al gioco del “padrone e sotto” o “passatella” con bevute di birra (il vino era utilizzato nelle cantine od osterie) e venivano fuori vere e proprie gare di resistenza nel bere la bibita bionda.
     Era tutta una tensione andare al bar uscendo da casa dopo aver fatto i compiti; al bar si incontravano gli amici, si osservava il tavolo con delle persone già avanti negli anni ed espressione della piccola borghesia mercantile ed artigianale del paese che giocavano a carte ed a volte era un vero e proprio spettacolo; dei veri e propri personaggi, ormai da tempo passati a miglior vita, che a vederli giocare a carte era un spasso ma che mostravano grande abilità nel gioco delle carte.
     Si discuteva di politica, della Democrazia Cristiana, del Partito Comunista, dell’America, dell’Unione Sovietica, della democrazia e del comunismo, confronti serrati con tante argomentazioni; del Patto di Varsavia e della Nato, della Cuba di Fidel Castro; si parlava di massimi sistemi politici, dell’ordine politico che regnava nel mondo.
     Facevamo i capannelli nel bar e si confrontava con gli universitari che studiavano a Napoli ed un gruppetto di questi che ci parlavano della Cina, del maoismo, del libretto rosso di Mao con le critiche al dogmatismo ed il revisionismo del comunismo dell’Urss di Breznev, di Podgorny e di tutta la nomenklatura del Cremlino; si parlava di Vietnam e dei Vietcong, della Rivoluzione dei Garofani in Portogallo e della fine della dittatura salazarista.
     Ed il viaggio a Roma per la festa nazionale dell’Unità nel 1973 con partenza di buon’ora da Vallata ed arrivo nella Capitale… ma non si partecipò a quella manifestazione in quanto la comitiva si recò all’ EUR per visitare una Mostra organizzata dalla Repubblica Popolare Cinese e fu una bella esperienza… anche quella di assistere al balletto de “I laghi del cigno” con artisti cinesi.
     Si pensava che la Cina potesse essere un esempio da seguire ma col tempo quella grande realtà si è rivelata come la negazione della democrazia e del comunismo sedimentando la propria natura dittatoriale nel 1989 nel massacro di Piazza Tienanmen per reprimere le manifestazioni studentesche a favore della libertà e della democrazia.
     Molti sognavano un mondo migliore, un mondo con meno disuguaglianze, con più giustizia ma niente di tutto questo si è verificato, tutto un falso sistema è crollato insieme al Muro di Berlino e per tanti sono rimaste solo grandi delusioni accompagnate forse da una dose di giusta ribellione; in parte l’impegno e la passione civile e politica sono presenti.
     La delusione purtroppo resta e segna la lontananza della gente e specialmente dei giovani dalla vita politica ed i risultati elettorali del ballottaggio di domenica scorsa fanno registrare una distanza siderale delle nostre zone con il resto d’Italia specialmente con il Settentrione. Qui, nella nostra provincia, politicamente tutto è fermo, tutto è cristallizzato nel tempo, tutto è cloroformizzato.
     I ragazzi non si interessano di politica e se capita lo fanno in maniera superficiale….. omologando tutti nello stesso giudizio e facendo emergere una mancanza di tensione ideale dovuta ad un ventennio di “negativo pensiero unico televisivo”; ora si mira all’ arricchimento facile e senza sacrifici e molti sono gli apprezzamenti per quelli che fanno man bassa nella Pubblica Amministrazione senza riflettere su quelle che sono le cause dell’attuale feroce crisi economica; una corruzione dilagante, a guisa di quelle che una volta imperavano in Sudamerica od in Centroafrica, che in maniera inarrestabile ha inquinato tutti i gangli della vita pubblica dagli organi centrali dello Stato fino alla più piccola periferia istituzionale…. altrimenti non sarebbe giustificabile l’attuale enorme buco di bilancio dello Stato italiano.
     Ora nei bar ci sono le televisioni e sono diventati delle vere e proprie sale di proiezione specialmente quando ci sono le partite di calcio (“novello oppio dei popoli” nonostante la porcheria del calcio-scommesse) e la tv attirando l’attenzione delle persone fa venir meno il dialogo ed il sano confronto; la gente è andata via ed a volte qualche incallito giocatore di carte è preso dallo scoramento perché…….. manca il quarto uomo per fare un tressette od una briscola mentre dalle sale i biliardi sono scomparsi e non ci sono più filotti né bazzicotti, non si gioca più a padrone e sotto, non ci sono più i flipper mentre ci sono le new slot. La desertificazione umana colpisce i nostri paesi ed anche i luoghi di svago e di incontro, come possono essere i bar, sono la cartina al tornasole di questa ormai triste realtà.


    Vallata, lì 25 Maggio 2012

Dott. Erminio D’Addesa

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