Pillole di tradizioni, religiosità e storia di una comunità - a cura del Dott. Erminio D’Addesa - www.Vallata.org

Pillole di tradizioni, religiosità e storia di una comunità
a cura del Dott. Erminio D’Addesa

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     L’arrivo dell’estate coincide a Vallata quasi con le festività di San Vito e Sant’Antonio che si declinano in tre giorni (13-14 15 giugno) di manifestazioni ed iniziative religiose e civili e che caratterizzano anche come dato temporale l’arrivo della buona stagione.
     La festa stessa d’altronde, specialmente quella di San Vito con la caratteristica tradizione “dei tre giri e della Processione delle panelle” , oltre ad avere una valenza religiosa e quindi di forte credenza ha in sé anche un aspetto legato alla stagione stessa ed al ciclo agricolo che per l’appunto va verso la mietitura.
     La festività di San Vito comprende in sé anche l’inaugurazione della Fiera di San Vito che fino ad una quarantina di anni fa segnava l’apertura della fiera boaria che si teneva sulla collina dove si erge la Chiesa del Santo e prima che la stessa divenisse oggetto di scempio urbanistico a seguito della costruzione del campo sportivo.
     Le festività di metà giugno fanno parte a pieno titolo del patrimonio della tradizione, della fede e della cultura vallatesi insieme alla Processione dei Misteri del Venerdì Santo e ai Falò di Sant’Antonio Abate del 17 gennaio.
     Tradizioni che sono nel cuore dei tantissimi vallatesi sparsi nelle varie parti d’Italia e del mondo e che colgono l’ occasione di queste celebrazioni per un ritorno a Vallata per rivivere le origini che purtroppo nel tempo hanno subito dei cambiamenti profondi, sia in meglio che in peggio, dovuti a diversi fattori.
     In questi giorni anche i Vallatesi dimoranti ad Elizabeth negli Stati Uniti, tanto è il radicamento delle tradizioni, festeggiano San Vito come ho avuto modo di vedere attraverso i contatti su facebook dove, da oltreoceano, è stato postato il manifesto con il relativo programma religioso e civile.
     Lo stesso attaccamento alle tradizioni che rilevai quando visitai a New York la comunità di Quaglietta e vidi nella sede del loro club la statua di San Rocco simile a quella del loro paese di origine ; un modo per sentirsi ancora parte della propria comunità seppur in maniera globalizzata dall’altra parte del mondo e per tenere vivi i legami con essa stessa ; per dare una chiave di lettura a tutto questo modo di essere e di fare di una comunità non serve alcun tipo di analisi antropologica, sociologica od economicistica.
     Il trittico più importante delle manifestazioni religiose e civili che si tengono a Vallata e per l’appunto i Falò di Sant’Antonio Abate, la Processione dei Misteri e le Festività di Sant’ Antonio e San Vito con annessa inaugurazione della Fiera boaria ha comunque bisogno di essere maggiormente tutelato dalle istituzioni sia a livello comunale che provinciale cercando di farlo rientrare, specialmente a livello provinciale, in quegli eventi di nicchia abbisognevoli di adeguato sostegno di tipo promozionale ma anche e soprattutto economico.
     La Provincia , anche sulla scia della politica regionale, predilige stranamente i cosiddetti “grandi eventi” con l’ utilizzo e sperpero di molte risorse economiche e senza alcuna sedimentazione sul territorio a scapito di manifestazioni civili e religiose come quelle che si tengono a Vallata e sicuramente in altri paesi irpini e che invece possono essere sostenute con un minimo ma vitale sforzo economico.
     D’altronde le manifestazioni religiose e civili come la Processione dei Misteri e la Processione delle Panelle di San Vito sono l’occasione di affermazione esteriore delle Istituzioni comunali rispetto all’Istituzione Chiesa ma anche di estrinsecazione del potere personale e famigliare sull’intera comunità di chi in quello specifico momento ricopre la carica di Sindaco e ciò avrebbe dovuto comportare negli stessi maggiore sensibilità rispetto alla necessità di dare maggior lustro e sostegno agli eventi medesimi.
     Gli amici del Comitato San Vito di Vallata , che nel tempo hanno dimostrato di saper operare bene in termini organizzativi, dovrebbero comunque uscire del recinto comunale e chiedere di aderire all’ Associazione San Vito Italia – Coordinamento dei Paesi di San Vito che ha la sede nazionale a San Vito Lo Capo (TP) di cui fanno parte altri comitati irpini e precisamente quelli di Aquilonia e di Santo Stefano del Sole, anche al fine di aver un confronto sulle tradizioni di altre comunità e realtà territoriali d’Italia.


    Vallata, lì 12 Giugno 2012

Dott. Erminio D’Addesa

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