"Elezioni, Casta e Porcellum 2" - a cura del Dott. Erminio D’Addesa - www.Vallata.org

"Elezioni, Casta e Porcellum 2"
a cura del Dott. Erminio D’Addesa

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    La carica dei Nominandi e/o dei Nominati in Parlamento è partita ed i boatos danno per certi i nomi di alcuni che hanno già un piede nei Palazzi del potere romano anche relativamente alla nostra Provincia.
    Giuseppe De Mita è ormai già deputato essendo secondo nella lista UDC nella circoscrizione Campania 2 e può davvero vantare un ottimo “cursus honorum”…prima “nominato” vicepresidente della Giunta Provinciale, successivamente “nominato” vicepresidente della Giunta Regionale Campania, attualmente è in corsa per la “Nomina” a Deputato al Parlamento …..una carriera a dir poco straordinaria senza passare per il lavacro delle elezioni.
    Lo stesso succede nel Partito Democratico con la Valentina Paris ormai con i galloni di Deputato e con il Senatore De Luca confermato sullo scranno di Palazzo Madama. Per non parlare poi delle dimissioni da Sindaco della città capoluogo di Giuseppe Galasso e che è rimasto con un pugno di mosche in mano dovendosi forse accontentare di un ventesimo posto nella lista per il Senato in quanto è uscito malconcio in quelle pantomimiche primarie messe in scena dal PD nel periodo natalizio. Una vera e propria delusione per chi, fidando nella Nomina a Parlamentare, ha abbandonato la guida della città di Avellino per perseguire un’ambizione personale non realizzata con la conseguenza di affidare ad un Commissario Prefettizio la governance della propria comunità.
    Non è meglio “primo” ad Avellino che ingrossare le fila dei “peones” a Roma?
    La stessa cosa dicasi per il Senatore Cosimo Sibilia che si è dimesso da Presidente della Giunta Provinciale per cercare di essere “ri-Nominato” a Palazzo Madama nelle file del PdL trascurando quelli che sono gli interessi del territorio e dei cittadini irpini per perseguire il proprio carrierismo politico e mettendo inopinatamente il timone di Palazzo Caracciolo nelle mani di un altro Nominato il prof. Raffaele Coppola.
    Il male che affligge il sistema politico ed istituzionale italiano è comunque dovuto proprio alla famigerata legge elettorale Porcellum che non consente al cittadino elettore di scegliere, oltre al Partito, anche almeno un candidato tra quelli presenti in lista. Il Porcellum è il sistema elettorale che tutti i Partiti a parole volevano cambiare e qualcuno ancora adesso, ipocritamente, dice di voler cambiare ma che le Caste bipartisan non hanno alcuna intenzione ameno di modificare o correggere. Con il Porcellum le Caste partitocratiche ed i Padroni dei Partiti predispongono le nomine in Parlamento degli uomini e delle donne degli apparati –veri e propri yes-men- cercando di camuffare questo loro modo di procedere inserendo nelle liste qualche esponente della società civile, qualche giudice antimafia, qualche giornalista che coraggiosamente si espone contro la criminalità, qualche esponente della cultura e andando spesso a costituire un caravanserraglio dove c’è di tutto e di più come ha fatto il PD con l’inclusione di Galli ex direttore generale di Confindustria.
    Quindi il vero vulnus nel sistema democratico italiano è la mancanza di legittimazione popolare dei rappresentanti nel Parlamento che sostanzialmente sono dei Nominati e non degli Eletti e che rispondono, in maniera autoreferenziale, solo agli interessi del Partito essendo totalmente slegati da quelle che sono le istanze dei territori e delle popolazioni. Ancora più grave la presenza di tanti catapultati da Roma nelle teste di lista (nelle posizioni utili per essere Nominati) di quasi tutti i Partiti, una cosa semplicemente vergognosa, tanti Lor Signori vanno a prendersi la Nomina in una circoscrizione diversa dalla propria e poi chi s’è visto s’ è visto. Esempio classico è Rotondi che va a prendersi la Nomina in Lombardia, la Bindi in Calabria e via dicendo perché la Casta non perdona….”prima il dente e poi il parente”.
    Alla iniquità ed all’ illegittimità del Porcellum è sicuramente dovuto il mancato sostegno di Salvatore Borsellino al rassemblement di Rivoluzione Civile di Ingroia per il non inserimento nelle prime postazioni delle liste arancioni e quindi con maggiori garanzie di andare in Parlamento di Lidia Undiemi e Benny Calasanzio, esponenti delle Agende Rosse di cui il fratello del magistrato ucciso dalla mafia è l’ispiratore. Sicuramente con un sistema elettorale basato sul voto di preferenza la rottura tra Ingroia e Borsellino non si sarebbe verificata in quanto tutti i candidati, dal primo all’ultimo della lista, potenzialmente avevano l’opportunità di essere eletti se scelti dai cittadini che in questo modo tornavano ad essere arbitri della situazione.


    Vallata, lì 18 Gennaio 2013

Dott. Erminio D’Addesa       
ex Presidente Consiglio Provinciale

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