I quadri del Maestro Irpino - Italo

“I quadri del Maestro Irpino ”


«Vallata 1986»

       “Oso far una domanda, non per istinto né mancanza è solo frutto della mia ignoranza”.
       Perdonatemi, o Maestro, quale forza vi spinge nell’esprimere cotanto estro?
       Se è vero che la pittura è l’espressione più bella della natura, perché mai nei meandri di tali dipinti, palese è la voglia dei vostri istinti?
       Noto spesso con raccapriccio, nell’intrigo di opalescenti bisticci, il lamento di soffocati riferimenti.
       L’espressioni sempre evidenti, ora di un mostro, ora di un serpente,son forse : “ uomini quali antenati, per inferi pene a torto non appagati? Saran forse Etruschi, o forse Oschi, erranti e raminghi per gli Irpini boschi?
       Anime in pena, o ricordi tristi, in altre fantasie, non si son mai visti!
       E’ forse in voi, tutto così brutto nei patemi di esausta vita, dato il senso di tanta occulta allegoria! ?
       Aleggia sempre nella vostra pittura, ciò perché fu’ torto per madre natura.
       Uccelli grandi cosi rapaci, aggredisco uomini e cose che nel difendersi non son capaci. Se dei pittori, immensa è la cultura, perché mai vi esprimete con tanta diabolica natura?
       Quando fu’ vita a questo mondo, non fu’ certo opera di un iracondo. Anche i colori con le bellezze in armonia, già recitava tanta poesia; così come tant’altri esprimevano certezze con maestria. Dunque voi, Maestro, nelle similitudini di poche allegorie,vi trascinate il senso di tante Diavolerie?
       Or bene, andate avanti Maestro “Irpino,, sin dopo i posteri, per la vostra arte non vi sarà mai declino.
       Sappiate darci, logico è positivo insegnamento per chi’ nell’arte e di pittura ne soffre a tormento; affinché nell’apprensione di tali brutture, non si fomentino timori o terribili paure.
       Anche sé echeggia, cinica la danza quelle streghe, lasci con sprezzo sui volti beffardi il senso d’insolute beghe; che seppur nel tono mesto di semplice inchino.
       Facile nel vostro ardire a tanta arte col pretender “Divino,,
       Coniando a rispetto delle vostre origini l’intelligente pseudonimo di “Maestro Irpino,,
       Con la mia gente, a te Maestro con profondo inchino, grazie.

Italo Antonio Di Donato

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