APPENDICE ALLA BIOGRAFIA E ALLE OPERE LETTERARIE DI TOMMASO MARIO PAVESE - A cura del Prof Severino Ragazzo

Appendice alla Biografia e alle Opere Letterarie
di Tommaso Mario Pavese

A cura del Prof Severino Ragazzo.
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        Dopo il 1929,anno di pubblicazione degli “Scritti vari”,Tommaso Pavese scrive,a partire dal 1930 fino al 1935(presumibilmente) i Bollettini di Santa Maria di Vallata,rendendo noto al pubblico gli atti relativi agli scavi prima e alla ricostruenda chiesa dopo .
        Nel 1940 scrive l’opuscolo sulla storia di San Vito martire.
        Presumibilmente negli anni 40’ scrive due satire(ma chi sa quante altre ne avrà scritte) col titolo di “Il cameriere del duca” e “Il baciamano alla vescovessa”.

        La stampa su cui scrive il Pavese:
        Il quotidiano “Il giorno” è il giornale di riferimento fisso per la pubblicazione dei suoi articoli sia prima che dopo la prima guerra mondiale.
        Nel dopo guerra “il Corriere dell’Irpinia” diventa un suo riferimento continuo.
        Molti articoli scrive sul settimanale “L’Araldo” di Napoli.
        Scrive anche su “Il giornale d’Italia” di Roma, “L’Eco” di Roma, “Il bollettino trimestrale” di Palermo,”Il Roma” di Napoli,”Il mezzogiorno” di Napoli,”Il bollettino bimestrale” di Milano,la rivista “Il folklore italiano” di Roma-Napoli, “Il Don Basilio” di Avellino, “Il caporal terribile” di Palermo,”Il corriere “del New Jersey,Nevark,N.J.,”Il giornale d’America”,Boston, “Il moccolo” di Benevento,”Il popolo” di Roma,”La guida diocesana”di Conza della Campania,”La Sardegna” di Cagliari,”L’unità cattolica” di Firenze,”Il messaggero”,”Il mattino”(qualche articolo).

       
        Ricordiamo che il Pavese,durante la sua vita,ebbe diversi convincimenti relativamente alla politica e chi legge le sue opere può rendersene conto direttamente,anche perché è lo stesso autore ad evidenziarlo.
        Di idee socialiste nel periodo giovanile,poi nazionaliste durante l’evento bellico(partecipa con entusiasmo alle azioni militari).
        Nel ventennio sposa con piacere le idee di Mussolini e alla caduta del regime ,simpatizza e fa proseliti per la scelta repubblicana (da notizie di testimoni suoi conterranei veniamo a sapere che partecipò in prima persona alla campagna elettorale per il referendum “monarchia o repubblica”,con un comizio tenuto nella vicina Trevico).

        Sono suoi i discorsi pubblici pronunciati nel 1920 all’atto dell’inaugurazione della lapide a ricordo dei caduti della grande guerra, affissa sul palazzo Pelosi a Vallata e alla inaugurazione del grande monumento sempre ai caduti al centro della piazza oggi detta “P. Garibaldi”e antecedentemente Piazza mercato(Vedi lo scritto “Eroi gloria d’Italia” del 1923).
        Prende posizione e propone un referendum per una legge a favore del divorzio nell’anno 1924 e se noi consideriamo i tempi in cui viene fatta la proposta,dobbiamo dire che Tommaso Pavese anticipa Loris Fortuna e Marco Pannella di circa 50 anni e si può certamente dire che allora era una cosa rivoluzionaria(vedi “Gli studi sociali e giuridici” del 1924).
        Il nostro letterato è un laico,come si evince dalla battaglia divorzista, ma è anche profondamente cattolico se pensiamo che raccoglie e scrive storie di santi,preghiere, alcune delle quali ottengono l’imprimatur della chiesa attraverso la diocesi episcopale territoriale.
        Tommaso Pavese è laureato,oltre che in lettere anche in legge e più che dedicarsi alla professione legale predilige la ricerca e lo studio sulla filosofia del diritto e la proposta referendaria per il divorzio,sempre nell’opera sopra menzionata, la articola fin nei minimi particolari dal punto di vista di una eventuale legislazione.
        Non di meno T.M.Pavese rinuncia alla ricerca su Vallata .
        Tutti gli aspetti del paese sono raccolti e descritti con dovizia di particolari (dalla storia alla geografia ,l’economia,la pubblica amministrazione,le strutture artistiche,i paesaggi, gli usi e costumi, i canti ,la geologia e la morfologia del territorio eccc…..
        L’interesse giornalistico e letterario di T.M.Pavese si articola anche sul territorio circostante:dalla Baronia alla provincia di Avellino e alla regione Campania.
        Sulla Baronia ricordiamo le notizie storiche ,la descrizione di paesaggi ,le tradizioni civili e religiose.
        Come non ricordare la stima che il Pavese riceve nel mondo giornalistico,della stampa e del libro,se nel 1927 è nominato fiduciario per la provincia di Avellino per la presentazione della festa del libro al primo anno dell’istituzione(vedi gli”Scritti vari”)
        Sul piano regionale ricordiamo la battaglia che T.M.Pavese fa prima e dopo il primo conflitto mondiale per la realizzazione della ferrovia che egli chiama a volte “Napoli –Barletta” e a volte “Dei due mari”.
        Tanto era conosciuto sul territorio il proselitismo per questa iniziativa che anche Nicola Vella da Lacedonia sentì il bisogno di rilanciarla alla fine degli anni quaranta(vedi libro pubblicato ultimamente su N.Vella).

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