Sogni di Giovanni Antonio Crincoli

Sogni di Giovanni Antonio Crincoli
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        La notte del 30 marzo 1930 mi si presentò in sogno un Angelo: aveva l'aspetto di un fanciullo dai sette agli otto anni, circonfuso di luce, con abito color celeste e verde e con elmo luccicante sul capo.
        Presomi per mano, l'angelo m'introdusse in un sotterraneo e, notando il mio timore, mi disse: « Non aver paura, seguimi! » - A stento io lo seguii, arrampicandomi per quei sentieri irregolari e rocciosi, mentre Egli, agile e svelto, mi precedeva . Giunti in fondo ad un oscuro corridoio, mi disse: « Conosci la nostra madre? » - Io risposi: « No » - Ed Egli: « Non vedi dunque la Madre di Dio? Inginocchiati dinanzi a Lei e fatti il segno della croce; sono tre secoli che è sepolta fra queste rovine e desidera rivedere la luce ». Mentre l'Angelo così parlava, i miei occhi si fissarono sopra una dolcissima figura di donna; era la Vergine vestita di un manto celeste, i capelli cerchiati da una corona d'oro, le mani annerite il volto quasi nascosto nel terriccio; in braccio reggeva un bambino dai capelli biondi e dal viso tinto di un bel roseo. A destra ed a sinistra della Madonna vidi due monaci, l'uno aveva un gran libro, l'altro un bastone: in uno di essi mi parve di riconoscere S. Marco. L'angelo m'ingiunse di provvedere subito al dissotterramento della Madonna, al che obiettai: « O mio bell'angelo, ho timore di raccontare al popolo questo mio sogno, perché nessuno mi crederà e sarò deriso, come mi avvenne qualche anno fa, quando narrai la visione avuta della Santissima Incoronata, (1) né da solo posso accingermi a questa impresa, perché sono ammalato. » E l'Angelo di rimando: « Abbi fede in Dio, Egli ti aiuterà. Se qualcuno non presterà fede alle tue parole, non dolertene ». - Procedendo nel camino, mi chiarì alcuni particolari sull'antica costruzione: - « Qui c'è un arco - mi disse - ed appresso altri due ne seguirono ». Ma io non vidi che la parte inferiore dei piedritti, perché l'Angelo mi aveva ordinato di tenere gli occhi rivolti in basso. Dopo non mi disse più nulla; e scomparve.
        †††La notte successiva sognai di essere ancora in quei sotterranei, riconobbi gli archi e nell'apparirmi l'Angelo mi disse: « Mio caro contadino, non credere che sia questa la casa della Vergine: questi archi bisognarono ai miei servi; la chiesa la vedrai più sopra ». M'invitò quindi a seguirlo, ed io così feci, sebbene a stento, perché - come prima ho detto - il sentiero era oscuro ed aspro. Camminando, mi disse: « Esorta il popolo a procedere cauto negli scavi ed in special modo dov'è sotterrata la statua, per non farla ulteriormente danneggiare ». Poi aggiunse: questa mattina una pietra, urtata inavvedutamente, è rotolata per la china, ferendo in testa un bambino. Alla vista del sangue che scorreva copioso il popolo gridava con spavento:() figlio, o figlio! E' necessario dunque che facciate un riparo alle pietre che cadono, per evitare altre disgrazie. Scavate con lena che troverete portale e pavimento, un altare e un crocifisso. Dirai al parroco che facesse suonare le campane, affinché il popolo partecipi con entusiasmo a quest'opera di amore e di fede. Vigila i lavori e recati ogni sera ad osservarli. Il Capo del paese non ti manifesterà sentimenti ostili, anzi ti sarà di aiuto.
        Mentre così parlava, giungemmo alla Chiesa che identificai  dalla cinta di mura nerastre. Entrammo per una porta che era di fronte alla strada che mena a Carife, e precisamente in direzione della casetta bianca di proprietà Novia. L'interno della Chiesa era tutto illuminato ed ornato di fiori. Alla mia destra notai un altare con un piccolo crocifisso ed una porticina con due scalini; di fronte, il muro della casa di Bartolomeo Di Stefano e, nell'angolo posteriore del muro di sinistra, una pianticella selvatica tra due pietre. Qui l'Angelo si fermò e mi disse: « In questo punto dovranno essere iniziati gli scavi ». Scendemmo nel sotterraneo della Chiesa e, sebbene fosse buio, mi accorsi di trovarmi in un ossario. L'Angelo mi disse: « Recati da Pietro Novia; riferisci a lui di questa costruzione e pregalo di cercare la pianta dell'antica Chiesa; vedrai allora che quanto hai osservato risponde a verità  ». Uscii dall' ossario, l'Angelo gridò: Viva Maria! « Mi parve infatti di vedere la Vergine. Poi mi disse: Ricordati di ciò che ti ho detto; fa suonare le campane e incita il popolo al lavoro ».
        Questo sogno durò circa un'ora e, nello svegliarmi, mi sentii stanco, sudato, emozionatissimo.
        †††A distanza di varie notti mi sognai un quadro che rappresentava la Madonna. L'Angelo riapparve e mi disse: « Uguale a questo quadro bisogna farne un altro; portalo sull'altare ed implora grazie ».
            La notte del 21 aprile sognai una grande processione. Dal parlare e dai modi compresi che era gente proveniente da S. Agata, da Monteleone, da Bonito e da vari paesi della Baronia, radunatasi nelle vicinanze di Trevico. Precedeva un prete, vestito dei paramenti, il quale recava in mano una corona di fiori ed un grosso cero acceso. Mentre cercavo di ordinare due per due, donne con donne, uomini con uomini, mi apparve la Vergine che mi disse:  « Due terzi del popolo crede ai tuoi sogni, gli altri no; dovrei perciò punire questi ultimi, distruggendo le loro case e le loro campagne ». A queste parole, sgomentato, mi prostrai a Lei dinanzi, e dissi:  « Pietà, Madonna, ti chiedo perdono per loro, evita questo disastro che produrrebbe la rovina di tanta povera gente ». - La Vergine sorrise e soggiunse:  « Ci penserò ». Quindi scomparve.
            La Notte di martedì in Albis, mi apparve in sogno Gesù, prima in piedi col volto pallido ed emaciato, poi disteso sulla terra, col capo appoggiato sopra un ricco cuscino di seta. Mi disse:  « Io sto sepolto a cinque metri e mezzo dal muro della Chiesa, ad una profondità di circa metri quattro, A venti ore (2) dovrò uscire da questa terra, e voglio che mi accompagniate in processione su questo colle  ». Mentre Gesù parlava, tre farfalle dai variopinti colori gli giravano intorno, poi due si posarono sulle mani, la terza, più grande, sulla piaga di un piede. Compresi che le farfalle volevano significare la riverenza e l'adorazione che il popolo doveva prodigargli allorché si fosse avverato il suo detto.(3)

NOTE
- (1) Il sogno sull'incoronata, cui il Crincoli si riferisce, si verificò in tutti i suoi particolari.
- (2) Venti ore corrispondono - in aprile - a circa le tre pomeridiane.
- (3) Nel punto indicato dal Crincoli, si è proceduto al dissotterramento di un arco, del quale s'ignora lo scopo: si ha indizio di un secondo arco, ma per le difficoltà incontrate, gli scavi sono stati sospesi. Nelle circostanze di tempo di luogo precisate dal Crincoli, si sono rinvenuti i ruderi di un'antica Chiesa, il cristo (riconosciuto come pregevole lavoro del secolo XV), un quadro della Madonna (della medesima epoca), la mano sinistra di un bambino che regge il mondo ed un frammento del manto della Vergine in terracotta, un reliquiario contenente cinque frammenti di ossa di Santi, vari orecchini di oro zecchino, delle monete antichissime, varie medaglie commemorative, frammenti di stucchi dell'antica Chiesa, lucerne, anfore, ecc.

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