- Nomi, Cognomi, Soprannomi. - A cura del Prof Severino Ragazzo

Nomi, Cognomi, Soprannomi a Vallata.

A cura del Prof Severino Ragazzo.
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    I NOMI
    Come sono scelti: fino a qualche anno fa c’era la pratica della “supponda” cioè il primo figlio maschio portava il nome del nonno della parte del ramo maschile e la prima figlia femmina della nonna sempre del ramo maschile; i figli successivi al primo quello dei nonni del ramo femminile e poi gli zii; solo alla fine se la prole era numerosa si davano nomi scelti in libertà, fuori da vincoli parentali.
    Era questa, d’altronde, una tradizione consolidata in tutta Italia specie nel meridione e in modo particolare nella regione Campania.
    Nella storia di Vallata, specie nel medioevo, troviamo riproposto per diverse generazioni addirittura lo stesso nome al padre, al figlio, al nipote, al pronipote ecc…
    Quali nomi: andando a ritroso nella storia, già dal 1400 a Vallata si impongono i nomi dando preferenza a quelli che la religione cattolica dava per i santi, secondo anche una certa gerarchia.
    Per i maschi nomi storici sono quelli riferiti agli angeli e arcangeli (Angelo, Michele , Michele Arcangelo, Raffaele, Gabriele ), a San Giovanni Battista (Giovanni o Giovanbattista), a San Giuseppe (Giuseppe ), agli apostoli ed evangelisti (Pietro, Andrea, Giacomo, Giovanni, Tommaso, Filippo, Bartolomeo, Matteo, Simone, Luca, Marco ), a San Paolo l’apostolo delle genti (Paolo ), ai Santi martiri (Stefano, Lorenzo, Vincenzo, Sebastiano, Vito), a papi o confessori o dottori della chiesa (Silvestro, Gregorio, Agostino, Nicola ), a santi monaci (Antonio, Benedetto, Bernardo, Domenico, Francesco, Gaetano ).
    Il nome Bartolomeo compare nel 1400 anche perché viene prescelto come patrono di Vallata l’apostolo San Bartolomeo.
    Hanno avuto sempre una diffusione particolare i nomi Antonio e Francesco, poi in seguito, nel 1700, comincia a diffondersi il nome Vito, tanto è la devozione a Vallata per San Vito; poi il nome Rocco a partire dalla seconda metà del 1800 (ricordiamo che la chiesa di San Rocco risale proprio all’anno 1800).
    Nel 1800 si scelgono nomi legati a Santi che si caratterizzano per la loro appartenenza all’ambito regionale o regioni viciniori come Alfonso (riferito a S. Alfonso dei Liquori), Gerardo (riferito a San Gerardo Maiella), Euplio ( il Santo patrono di Trevico) ecc…
    Non mancano nomi riferiti al vecchio testamento come Adamo, Eva, Daniele ecc…
    Per le femmine va da se il nome Maria ( riferimento scontato alla madre di Gesù e anche ai suoi attributi: Libera, Stella, Annunziata, Assunta, Incoronata, Addolorata, del Rosario, del Carmelo, Alma ecc…).
    Molti nomi femminili sono legati ai Santi con la semplice operazione dell’ uso del femminile o di una sua piccola correzione come: Michela, Giovanna, Giuseppa, Giuseppina, Paola, Simona, Vincenza, Agostina, Martina, Rocchina, Costantina, Gaetana, Pasqualina, Raffaella ecc…
    I nomi riferiti a Sante sono: Maria Maddalena, Lucia, Agnese, Cecilia, Caterina, Amelia, Anna, Elisabetta, Rita, Rosa, Filomena ecc…
    Non mancano nomi che possiamo chiamare cosiddetti “laici” riferiti alla classicità: Augusto, Aurelio, Alessandro, Adolfo, Mario, Giulio, Orazio, Carlo, Errico, Eugenio, Laura ecc…
    Da un poco di anni anche a Vallata si sta liberalizzando la scelta del nome, per cui si segue quasi la moda, prendendo in prestito personaggi i più svariati della società ed anche di realtà geografiche molto distanti dall’Italia come un fatto di vera e propria globalizzazione dei nomi medesimi (Catia , Tatiana , Tania , Sonia, Iris, Diego).
    Nomi in uso a Vallata:
    Adamo, Adelaide, Adolfo, Aldo, Alessandro, Alfredo, Alma, Amelia, Andrea, Angelo Maria, Anna, Anna Maria, Annunziata, Antonella, Antonia, Antonio, Armando, Arturo, Assunta, Attilio, Augusto, Aurelio
    Benito, Benita, Bartolomeo, Biagio, Bruno
    Carlo, Caterina, Carmela, Carmine, Catia, Ciriaco, Concetta, Costantino, Cristina
    Daniele, Davide, Domenico, Donato
    Elena, Eligio, Elio, Elisabetta, Emanuela, Emilio, Erasmo, Ernesto, Errico, Esterina, Eugenio, Euplio, Eusebio, Ettore
    Felice, Fernando, Filippo, Filomena, Fulgenzio, Franca, Francesca, Francesco, Francesco Antonio
    Gaetana, Gaetano, Gemma, Generoso, Gennaro, Gerarda, Gerardo, Giacomo, Giancarlo, Giandonato, Gianluca, Gianni, Gino, Giovanni, Giuseppe, Giuseppina, Graziano
    Incoronata, Ippolita
    Laura, Leopoldo, Letizia, Liberatore, Libero, Liliana, Lina, Lorella, Lorenzo, Luca, Lucia, Luciano, Lucietta, Lucio, Luigi
    Mafalda, Manlio, Maria, Maria Domenica, Maria Grazia, Maria Libera, Marco, Marco Michele, Mario, Maurizio, Michelangelo, Michelina, Michele, Modestino,
    Nadia, Nicola, Nicolina
    Ortensia, Ottavio, Ottavio Antonio
    Placida, Paola, Paolino, Paolo, Pasquale, Pasqualina, Pietro
    Raffaele, Raffaella, Rita, Roberto, Rocchina, Rocco, Rosa, Rosalba, Rosario, Rosina
    Sabino, Salvatore, Sebastiano, Silvana, Simone, Sonia, Stefano, Stella
    Tania, Tatiana, Teodoro, Teresa, Tommaso
    Vincenza, Vincenzo, Vita, Vita Michela,Vito Antonio, Vito Nicola, Vito Rocco, Vito Santo
   
    I COGNOMI   
    Il numero dei cognomi cosiddetti ”storici” a Vallata è di circa 150 e in sostanza si discosta poco da quello che sotto il termine di “fuochi” era presente già nel 1500.
    Sono i cognomi, alcuni già esistenti nel 500’ ed altri che sono comparsi nel 600’, nel 700’, nell’800’ e nel 900’.
    Alcuni cognomi, presenti nei secoli passati, sono completamente scomparsi per diversi motivi: a) per estinzione della discendenza maschile, b) per il trasferimento in altri paesi italiani e stranieri c) per l’ emigrazione che iniziava già dall’800’ prima negli stati extraeuropei e poi nel 900’ in Europa e nel centro nord d’Italia.
    Oggi con la ripresa dei flussi migratori alcuni cognomi locali scompaiono ulteriormente, mentre si assiste all’insediamento di cognomi tipici dell’est europeo come rumeni, bulgari, ungheresi, polacchi oppure arabi come marocchini, tunisini.
    Nel solo periodo dal 1892 al 1924 cioè in solo 32 anni sono partiti per le Americhe in modo particolare per gli Stati Uniti, oltre che per il Canada, il Venezuela, l’Argentina, l’Uruguai, il Brasile, più di mille persone quasi un terzo della popolazione allora residente a Vallata (C’è chi azzarda la cifra di quindicimila vallatesi che complessivamente avrebbero in più di un secolo lasciato il paese per mettere radici altrove).
    Un documento ufficiale dei cognomi vallatesi nel 600’ ci è dato dall’elenco che compare alla fine dell’atto notarile del 1647 riguardante gli statuti tra l’allora feudataria Fulvia Del Tufo e l’università di Vallata (pubblicato in altra ricerca).
    Riferimenti precisi sono i dati che Sergio Pelosi nel suo libro “Comunità di Vallata tra chiesa madre cappellanie e regia dogana “ da dei cognomi vallatesizzati di persone che venendo come forestieri e praticando la transumanza prescelgono di vivere e dimorare a Vallata, forse per la rassomiglianza del luogo a quello dei loro paesi di origine (pubblicati in altra ricerca).
    Alcuni di questi mettono saldi radici, diventando nel tempo anche rappresentanti dell’istituzione locale (sindaco dell’università).
    Non ho la pretesa di presentare l’etimo dei cognomi perché ben altre persone più competenti possono fare, se lo vogliono, una ricerca appropriata.
    Posso evidenziare che alcuni cognomi non sono altro che dei nomi come ad esempio quelli che iniziano con la lettera “D” che spesso sono dei “de cuius” (D’Alessandro, De Carlo, De Leo, De Salvatore, De Paola, De Pasquale, Di Donato, Di Santo ecc…).
    Alcuni cognomi nel tempo hanno subito modifiche, sicuramente legate alle diverse istituzioni anagrafiche che si sono alternate sia civili che religiose come ad esempio :Dello Surdo in Del Sordi, Zimarri o Zimarra in Zamarra, Cannellino in Candelino, Dello bufalo in Bufalo, Di Donatis in Di Donato, Lo Monaco in Monaco, De Sapio in Sapìa, Garzella in Strazzella, La Villa o la Vella in Villa e poi Vella, La Quaglia in Quaglia, Di Palo in Pali, Di Netta in Netta, D’Addesa in Addesa ecc…
    UN caso particolare è dato dai cognomi fantasiosi inventati per i figli “proietti” o detti anche “esposti” o di N.N. che già dal settecento venivano appioppati ai neonati che non avevano alcuna paternità e maternità; cognomi che indicavano termini di località, di animali, di piante, di aspetti fisici della persona ecc… che ho avuto modo di illustrare in una ricerca specifica e alla quale rimando la lettura.
    Cognomi in uso a Vallata:
    Addesa, Arcidiacono, Arminio, Atlante
    Balsamino, Basile, Batta, Biancamano, Borrelli, Bove, Branca, Bufalo, Buonuomo
    Campanile, Candelino, Capone, Capriglione, Cardinale, Casarella, Cataldo, Cautillo, Celetti, Cerullo, Chirichiello, Ciasca, Ciccarella, Cicchetti, Cirillo, Colicchio, Cornacchia, Corvino, Cosmo, Credenza, Crincoli, Cuoco
    D’Addesa, D’Alessandro, De Carlo, De Cristoforo, De Leo, Del Sordi, De Paola, De Pasquale, De Salvatore, Di Donato, Di Maggio, Di Meo, Di Netta, Di Palo, Di Santo,
    Ferrara, Ferrucci, Fierro, Fischietti, Forgione, Fonzo, Fredella, Furcolo, Furia
    Gallicchio, Gallo, Garruto, Gerlando, Gerundo, Gesa, Giannetta, Giraffa, Giso, Gizzo, Grasso, Guiducci
    Infante, Ippolito, Iula, Izzo
    La Ferrara, La Penna, La Vecchia, Limoncelli, Liquori, Lo Brace, Loffa, Lo Russo, Lucadamo
    Magaletta, Maggio, Maiorano, Malgieri, Mancino, Mariconda, Marino, Mastropietro, Mattia, Melchionna, Meriggi, Milano, Minieri, Monaco, Morra, Muscaritolo
    Nava, Nigro, Nufrio
    Quaglia
    Pali, Palmisano, Palumbo, Pastore, Paternostro, Patetta, Pavese, Pelosi, Pennella, Perlingieri, Perrotti, Petralia, Pichirallo, Portanova
    Ragazzo, Rauseo, Rendina, Repoli, Rinaldi, Roccia, Rosa, Rosata, Rosati
    Sapia, Saponara, Saporito, Sarni, Sauro, Scanniello, Scottino, Siconolfi, Silla, Spadone, Stanco, Strazzella, Stridacchio
    Tanga, Tarchini, Tedeschi, Tenore, Tosa, Toto, Travisano, Tullio Cataldo
    Vella, Vecchia, Vovchyshyn
    Zamarra, Ziccardi, Zingariello
   
    SOPRANNOMI O “SCANC'NNOME”
    A che servivano i soprannomi: servivano sicuramente a meglio identificare le persone e dare un immediato riconoscimento al singolo, al nucleo familiare e nell’ambito dei cognomi molto diffusi al singolo nucleo tanto che troviamo più soprannomi per lo stesso cognome.
    Quei soprannomi si trasmettevano ai discendenti per cui si può parlare di “soprannomi storici”.
    Dobbiamo ricordare che il comune di Vallata è arrivato ad avere più di cinquemila abitanti e nella Baronia cosiddetta di “Vico” è stato sempre il paese più popolato.
    Ci sono a Vallata dei cognomi molto diffusi tanto da rappresentare centinaia di cittadini per i quali soltanto il riferimento al soprannome permette a chi è del luogo il riconoscimento immediato della persona.
    Come nascevano: alcuni erano degli accrescitivi del nome ( Angilone, Antunione, Mincone ), altri dei vezzeggiativi ( Santille, Minill’ ),altri dei diminutivi ( Cesarino); oppure riprendevano la professione esercitata (chianchìre, circhiàro, Cavaddare, Capràre, Mast’Ruminich’, Siggiaro, Sana purcedda, Sciofferre, Scardalana, Scalpellino, Urganiste, uòrdie, Tamburre, Ramatore); altri la provenienza del paese forestiero (Anzanese, Carrafane, Santusussese, Ruccatano ); oppure indicavano la deformazione o particolarità fisica della persona (Capacculo, Capozzo, Capelungo, Mirzone, Malefatto, Manimalata, Seirescete, Piccolina, Tìcch’, Capejanch’, Capevacande ) oppure l’abitudine comportamentale (Mo’ mi ni venco, Mangiacenere, Massavino, Tagliacozze, Caccia la pizza, Scazza rijavele, Uciddaro, Scarpaleggia, Seppeligge); alcuni nascevano anche da una situazione particolare in cui la persona si veniva a trovare coinvolta e questi ultimi possono rappresentare una storia o un vero e proprio racconto (Passauàje, Ceca vòcchela,).
    Altri soprannomi sono la riproposizione vera e propria di cognomi o di nomi con la deformazione dialettale (lu Mancine dal cognome Mancino, Cumba Càjmo, Culuccia dal nome Michelina, Ciccillo e Cìccio dal nome Francesco, Miscio dal cognome Miscia).
    Non mancano soprannomi riferiti alla specifica credenza religiosa ( Vangelich’, Vangeliste) oppure alla assenza di Paternità ( Canzèrre ).
    La maggior parte dei soprannomi sono dati da un solo termine, altri ne hanno più di uno ed altri ancora sono una vera e propria espressione (Curàtelo, Caca cavele, avascja ca ‘nduppe ).
    Soprannomi in uso a Vallata :
    Alvira, Andrione, Angilone, Anzanese, Arianella, Avascja ca ‘nduppe, Avvucoto, Autoblindo, ‘Aitàne re Eple
    Baccalà, Baldascino, Bammino, Bamminillo, Bavìre, Beccaccia, Bècch’, Beccamorto, Bello, Bennardo, Bertone, Biasillo, Biniritto, Bisinessa, Borrello, Bosco, Bracone, Buchicch’
    Cacacàvele, Cacaminestra, Cacca Nicola,Caccia la pizza, Cannilino, Canzèrre, Capacculo, Capacchione, Capejanch’, Capelungo, Capevacande, Capitanio, Cappuccino, Capùne, Capozza, Crapàre, Caramille, Carbonella, Carissimo, Carlosk, Carrafane, Cascietta, Castagnare, Catarrare, Catuzzo, Cavaddare, Celèmme, Cerevòne, Cesarino, Chianchìre, Chiappine, Chiavaridde, Chiavuzze, Chiunze, Chiuvo, Ciaffone,Ciaccialone, Ciacione, Ciacqualino, Ciambuttidde, Cicchittillo, Ciccillo, Ciccio, Ciccuzze, Cick-ciack, Cima re rapa, Cinquicinte, Cipolla, Cirasidde, Circhiàro, Cisille, Cristofene, Conte, Culuccia, Cumba Càjemo, Curdaskidde, Curòtele
    Ditta
    Esattore
    Fabbrizio, Faccijanca, Fà notte, Federichella, Fichisecca, Ficone, Fijàcch’, Filannara, Filicrapine, Fragnìte, Francesca, Franzuà, Fùddele-fùddele, Fulgenzio, Fumosa, Furnòre
    Gabriele Tanga, Galasso, Giacchinillo, Giorgio, Girifisse, Giulietta, Gongh’, Grillo, Graziano, Grazianicch’
    Leccese, Leopoldo, Lucaramo
    Malefatto, Mancino, Manfurre, Mangiacenere, Manimalata, Maria Vita, Massavino, Mast’ e Franch’, Mast’Gaeta, Mast’Giuonne, Mast’ Nicola Musine, Mastrette, Mast’Ruminico, Mast’ Stefane , Mecca, Micciarùlo, Miliàno, Mincone, Minillo, Minzù, Mirse, Mirzone, Miscio, Moccia, Mo’ mi ni venco, Muddecone
    Nargiso
    Orefice
    Pacchitella, Pantaleone, Pantalone, Panzaridde, Paoloantonio, Papanonno, Paparidde, Papelle, Pappanese, Papuscidde, Parciavosco, Pasqualuccio, Passauaje, Pastòra, Peppe lu sart’, Peppe re tata, Perone, Perrone, Pesce, Picciriddo, Picciutt’, Piccolina, Pichiro, Pichituzze, Picone, Pigliapileja, Pilimoscia, Pilone, Pimmarora, Pipparillo, Pirdacchiaro, Principale, Priatorio, Piscialitto, Pistacchio, Pitaturo, Pittinale, Pìzzica ‘nbonde, Popirapò, Porcapalette, Puddètra, Pulcherja, Puppo, Pustino, Putito
    Ramatore, Rancichillo, Ranuzzo, Roccuccio, Rossa, Romualdo, Ruccatano
    Saccone, Salivaggio, Sanapurciedda, Sannuto, Santilla, Santuccillo, Santusussese, Sapurito, Scardalana, Scarpalegge, Scarpillino, Scascione, Scatedda, Scazzariaveli, Sciaraffa, Schiavone, Sciascione, Scièscile, Scintilla, Scinze, Sciùscele, Sciutto, Scrivanidde, Secarolice, Secchia, Seirescete, Sargente, Seppeligge, Setteculi, Settemise, Sciampagna, Scimmurutiddo, Sciofferre, Sibbandata, Siggiaro, Skaròppela, Skavìna, Spaccamonde, Sporpe, Spuntone, Stanzillano, Stefano, Stirracchio
    Tabella, Tabboscje, Tafanella, Tagliacozza, Tamburro, Tammiano, Tarantillo, Tascapane, Tattannùsele, Tenente, Tore, Torre, Tìcch’, Tinch’ tinch’, Tracculicchio, Tullocchio
    Uaridd’, Uastafirre, Ucchj ri sorice, Uciddaro, Uòrdje, Urganista, Ursulella
    Vammana,Vangelico, Vangeliste, Vardare, Vardaridd’, Varrulore, Varvìre, Verdeska, Vicchiott’, Vitarazio, Vitesanto, Vocecalata, Vosco, Vrìskilo-vràskilo
    Zabbarone, Zammino, Zannino, Zappidde, Zappiddone, Zappone, Zicchittidde, Zi Cola, Zi Monaco, Zicrinidde, Zilato, Zincariello, Zosso, Zuchillo, Zuculiddo, Zurro

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