Vallata - un isola nel mare dei dialetti meridionali - Gli aggettivi -

        GLI AGGETTIVI QUALIFICATIVI

        Gli aggettivi qualificativi, come in italiano, concordano con i nomi e, perciò, sono variabili nel genere e nel numero. Per quanto riguarda i gradi si usano il positivo, il comparativo e il superlativo relativo. Manca il superlativo assoluto in "issimo". Questo è, quasi sempre, formato:

        a) rafforzando l'aggettivo con l'avverbio assai:

hrànn'assàje = grande assai = grandissimo
vàsci'assàje = basso assai = bassissimo
bèll'assàje = bella assai = bellissima

        b) ripetendo l'aggettivo:

àlito àlito = alto alto = altissimo
chiàno chiàno = piano piano = pianissimo
hrùsso hrùsso = grosso grosso = grossissimo
lùngo lùngo = lungo lungo = lunghissimo

        Non v'è traccia di costruzione dei comparativi e dei superlativi irregolari dell'italiano, se non un "chiù mèglio" (più meglio).
        Come per i nomi c'è anche l'alterazione degli aggettivi qualificativi sostantivati:

accrescitivo = 'mbrijacòne = ubriacone
diminutivo = povirìddo = poverello
spregiativo = fitindàzza = fetentaccia

        Particolarità

       
Se non fosse per la desinenza evanescente "e", bùn(e) (bene = avverbio) si confonderebbe con bùn(o) (buono = aggettivo): stàje bùne (sta bene), bùno figlio (figlio buono).
        Gli aggettivi qualificativi sono ridotti all'essenziale e, in genere, italianizzati.

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        GLI AGGETTIVI POSSESSIVI

        Gli aggettivi possessivi sono:

mìjo tùjo sùjo nùstro vùstro lòro
mio tuo suo nostro vostro loro

masch. sing. mìjo (lat. meu): mio
tùjo (lat. tuu): tuo
sùjo (lat. suo): suo
masch. plur. nùstro (lat. nostru): nostro
  vùstro (lat. vestru): vostro
  lòro (lat. suu): loro
femm. sing. mìja (lat. mea): mia
  tòja (lat. tua): tua
  sòja (lat. sua): sua
femm. plur. nòstra (lat. nostru): nostra
  vòstra (lat. vestra): vostra
  lòro (lat. sua): loro

        e così per:

mìj tùje sùje nùstri vùstri lòro
miei tuoi suoi nostri vostri loro
mìje tòje sòje nòstre vòstre lòro
mie tue sue nostre vostre loro

        Particolarità

      
Gli aggettivi possessivi non precedono il nome, tranne quelli che accompagnano nomi di parentela. A questa norma ubbidisce un costrutto prettamente meridionale che vuole posposto al nome che indica parenti un aggettivo possessivo particolare: pàtrime (mio padre), figlimo (mio figlio), fràtimo (mio fratello), sòrima (mia sorella), sòrita (tua sorella), màmmita (tua madre), cajnàtito (tuo cognato), fràtito (tuo fratello) figlito (tuo figlio), sòhrita (tua suocera), ecc.

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        ANCORA CARI NOMI
alterati e... possessivi

       
Pàtre nùstro, pàtre mìjo, patrìjo, patrìjmo.
        Màtre mìja, màtre nòstra, matrèja, matrèjma.

        Attàno, attàno mìjo, tàtu mìjo, tàta tùjo, òje tà', tatòne, tatanònno, papanònno.

        Màmma tòja, màmmita, màmma sòja, òje mà', mammòna, tatanònna, mammanònna.

        Tatarìllo, tatarìddo, tatìllo, tatùccio, tatuccìllo.
        Mammarèlla, mammarèdda, mammùccia, mammuccèlla.

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         AGGETTIVI E PRONOMI DIMOSTRATIVI

         Gli aggettivi dimostrativi sono:

            dial. 'stu (lat. eccu istu): questo
            dial. 'ssu (lat. eccu tibi istu): codesto
            dial. quìru (lat. eccu illu): quello

         Per persona, animale e cosa vicina a chi parla si usano:
 
            'stu (questo), 'sta (questa), 'sti (questi), 'ste (queste)

         Per persona, animale e cosa vicino a chi ascolta si usano:

             'ssu (codesto), 'ssa (codesta), 'ssi (codesti), 'sse (codeste)

         Per persona, animale e cosa lontano da chi parla e da chi ascolta si usano:

             quìru (quello), quèra (quella), kìri (quei, quelli), quère (kère) (quelle)

        I pronomi dimostrativi sono:

             quìsto (questo), quèsta (questa), kìsti (questi), quèste (queste)
             quìssu (codesto), quèssa (codesta), kìssi (codesti), quèsse (codeste)
             quìru (quello), quèra (quella), kìri (quelli), quère (quelle)

        Particolarità

        Quìstu e 'stu (ridotto per aferesi) sono, probabilmente, un aggiustamento del lat. "eccu(m) istum" e dovevano, all'origine, articolarsi in kìstu, kìsta, ecc. Quìssu (per aferesi 'ssu) e quìru più che dall'etimo latino indicato, derivano da voci pre-romane e dovevano articolare kìssu (codesto), e kìru (quello). Confr. Chìstu, chèste, chìllu, chèlla, ecc. dei dialetti meridionali e specie dell'avellinese e del napoletano.

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        GLI AGGETTIVI NUMERALI

       
I numerali cardinali sono:
     
Ùno (uno), rùje/dùje (due), trèja (tre), quàtto (quattro), cìnghe (cinque), sèje (sei), rìce (dieci), ùnici (undici), rùrici (dodici), trìrici (tredici), quattòrici (quattordici), quìnici (quindici), sìrici (sedici), riciassètte (diciassette), ricijòtto (diciotto), riciannòve (diciannove), vìndi (venti), vindùno (ventuno), vindiròje (ventidue), trènda (trenta), cinquònda (cinquanta), cinquandùno (cinquantuno), sissànda (sessanta), uttònda (ottanta), nuvònda (novanta), cìndo (cento), rujcìndo (duecento), tricìndo (trecento), cinghicìndo (cinquecento), ecc.

         I numeri ordinali sono:
       
 prìmo (primo), sicòndo (secondo), tèrzo (terzo), quarto (quarto), quìndo (quinto), ecc.

         Particolarità

         Abbiamo riportato solo i numerali che divergono, nell'ortografia, da quelli dell'italiano. Il numerale "due" si scrive "rùje" quando è aggettivo numerale cardinale o cardinale sostantivato maschile: lu rùje (il due), li rùje (i due); si scrive dòje quando è cardinale sostantivato femminile plurale: re dòje (le due).
       
 E giocando i ragazzi contavano così:

           
 ùna / re / dòje re / trè / cancèdde /
           
 cìciri / cùtti / e paparèdde /
           
 e ca sì / e ca riò /
           
 cundattìdde / ca / sìrici / sò'.

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