Vallata - brevi cenni storici - Vallata e l'Irpinia tra passato e presente, lavoro svolto nel 1991 dalla classe Terza A della Scuola Media di Vallata e curato dal prof. Giuseppe Soldati

QUANDO LA CRONACA DIVENTA STORIA.

Vallata durante i moti risorgimentali
e nei primi anni dell'unità nazionale.


Uomini e fatti
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(Tratto da articoli di A.Saponara in "Economia Irpina" 1963)

SPUNTAVA L'ALBA DEL RISORGIMENTO NAZIONALE

        Il 1° Luglio del 1820 a Nola l'Italia s'è desta: è l'alba del Risorgimento. Tra la folla c'è anche un vallatese: VITO PELOSI. Sempre nei primi giorni di Luglio ad Avellino si segnalò un altro vallatese: GAETANO MONACO, che fu nominato Capo della Vendita di Vallata; Monaco era un cospiratore. Fu condiscepolo di VITO MICHELE DI NETTA. Raggiunse a Monteforte Irpino MORELLI E SILVATI. Un altro vallatele fu rivoluzionario: VINCENZO ROSA. Tra gli amministratori e impiegati comunali destituiti dal Re delle Due Sicilie tra il dicembre 1826 e il primo semestre del 1827 vi vsono DON NICOLA NETTA sindaco, DON ANTONIO ROSATI decurione e cassiere comunale, DON VINCENZO ROSA decurione. Nel 1820 Angelo de Angelis di Carife divenne tenente dei militi di Vallata. De Angelis fu ucciso da NICOLA D'ANTICO di Vallata. Così i Carifani si mossero in Massa verso Vallata e furono subito fermati.

GAETANO MONACO CARBONARO DINAMICO E RIVOLUZIONARIO

        Monaco fu nominato primo tenente della legione irpina e combatté a Rieti contro gli Austriaci; Monaco fu colpito da mandato di cattura e divenne latitante; così in casa Monaco alloggiarono sei soldati austriaci. Il due maggio Monaco si costituiva alle autorità giudiziaria di Avellino. Nel 1824 esulò a Roma. Monaco nel 1829 fu sospeso a Roma in seduta carbonara insieme a: FABRIZIO CAPPUCCIO, VINCENZO MIROBALLO, RUBINO LANZIELLO, e FRANCESCO SANSEVERINO. Nel 1831 tornò a Napoli. Gli Austriaci furono per un certo tempo a Vallata erano voraci e golosi, così i vallatesi li chiamarono "MANGIAGRASSO ".

I COSPIRATORI DEL 1847

        Il cospiratore Sabariani fu in Irpinia in cerca di aderenze allo scopo di staccare il Ducato di Benevento dallo Stato Pontificio. Furono perquisite le case di VINCENZO FRIERI di Cairano e di GIUSEPPE MIELE di Andretta. I vallatesi furono: DON CICCIO BUFALO, MICHELE NETTA, GAETANO MONACO, DOMENICO BUFALO, DOMENICO NETTA, ERCOLE SCIARAFFA, GENEROSO DI GENNARO, VINCENZO PAVESE, PORFIRIO ZAMARRA e ANTONIO BATTA.
Furono condannati a morte Sabariani, ANDREA ZANNICHETTI, FRANCESCO GAETA e GIUSEPPE DEL PRETE.

IL 13 MARZO 1848

        Il 28 gennaio 1848 il Re delle Due Sicilie Ferdinando II concedeva ai suoi sudditi la Costituzione. L'intendente di Avellino si sforzò di favorire le Associazioni Liberali. Con un'assemblea fu deciso che in ogni Comune ci fosse un Comitato per la diffusione delle idee liberarli. Monaco, tornato a Vallata, convocò nella sua abitazione circa 30 liberali; fu nominato presidente il Dottor Michele NETTA. quando vennero a conoscenza di questa cosa, i Borboni si riunirono aggressivi a casa di Donato Quaglia. Il 13 marzo Gaetano Monaco, Michele Netta e Vincenzo Netta furono assaliti da un gruppo di 50 persone ubriache. Vi furono clamori e sparatorie; si ebbero purtroppo 3 morti.

MENTRE TRAMONTA UN REGNO E NE SORGE UN ALTRO

        L'anno dopo Vincenzo Pavese di Vallata e Michelangelo Errico di Castelbaronia furono accusati di spargere il malcontento contro il Governo di Vallata; furono poi scagionati. Nella stessa sentenza i seguenti vallatesi furono rinviati a giudizio dal Magistrato Minore di Castelbaronia: sac. Epifanio Villani e suo fratello Gennaro, Domenico Netta, Domenico Bufalo, Francesco Bufalo imputati di minacce contro il sindaco Nicola Cataldo. Si avvicinava l'unità d'Italia e stava tramontando il regno delle DUE SICILIE, che poi sarebbe stato solo una parte del Regno dell'Italia. Tranne i liberali il Comune di Vallata era del tutto devota ai Borboni. Quindi ci fu molto dispiacere quando, con le vittorie di Garibaldi si ebbe l'unità di Italia. L'ultimo sindaco borbonico Giuseppe Mattei. IL 4 settembre 1860, tre giorni prima dell'entrata di Garibaldi a Napoli 20 vallatesi guidati da Oreste Monaco, figlio di Gaetano, si recarono ad Ariano Irpino per la proclamazione del Governo Provvisorio. I liberali furono assaliti dagli arianesi e tra i loro morti cera anche il vallatele Giuseppe Zamarra. Dopo la vittoria di Gaeta nella chiesa parrocchiale di Vallata fu celebrate un solenne rito di ringraziamento.

UN SACERDOTE LIBERALE: DON FRANCESCO PAOLO GALLICCHIO

        Il sacerdote Francesco Paolo Gallicchio fu un ardente patriota. Don Francesco Paolo fu amico dei liberali; come Francesco Paolo Stanislao Mancini ed altri. Questo sacerdote era molto favorevole all'unità d'Italia. Il 4 settembre 1860 il sacerdote è insieme ad Oreste Monaco sulla via di Ariano Irpino; è un cappellano volontario. Stava per essere ucciso dai rivoluzionari quando un altro rivoluzionario lo salvò. Il suo salvatore si chiamava Scarano. Dieci giorni giorni dopo ebbe un nipotino che fece chiamare Vittorio Emanuele. Don Francesco Paolo Gallicchio il 15 febbraio 1861 confermò la sua devozione ai principi liberali. Chiese un posto alla biblioteca nazionale o nella regia università, ma non ottenne nulla. Morì a 84 anni ed era figlio di Nicola Gallicchio e di Vita Antonio Colella.

NOTERELLE SUL BRIGANTAGGIO

        Nel 1861 alcuni soldati piemontesi si fermarono a Vallata per reprimere il brigantaggio. A Vallata morirono per malattia 3 soldati pienontesi: Vincenzo Ponci di Siena, Pietro From piemontese, Raffaele Rotolo. I briganti infestarono le nostre contrade razziando il bestiame, bruciando i fienili e le case coloniche; rapirono anche l'agricoltore Raffaele Cornacchia. La famiglia Cornacchia non aveva il denaro per pagare il riscatto; chiese così aiuto a Donato Stridacchio che falsificò le monete. I Cornacchia consegnarono le monete ad un intermediario, Leonardo Cirillo, incaricato di darle ai briganti. Prima di incontrarsi con i briganti Cirillo vide un corpo diviso in due che penzolava da una quercia. Avute le monete i briganti rilasciarono il Cornacchia. Accortisi dell'inganno, perché le monete si annerivano, i briganti si vendicarono razziando il bestiame dei Cornacchia e bruciandone la masseria. I briganti si accanirono anche contro la famiglia Forgione, rubando denaro e cavalli. Bisaccia stava per essere aggredita dalla banda del famigerato "Crocco", ma fu liberata dal Maggiore De Marco. Dal 1° novembre 1861 al 30 settembre 1863 il territorio di Vallata fu gravementa minacciato dalle scorrerie dei briganti.

GAETANO NEGRI (1836-1902)

        Partecipò alla guerra contro il brigantaggio. Il 23 ottobre 1861 giunse a Vallata. Nella sua lettera segnalò la cattiva posizione del paese, ma anche l'ospitalità dei suoi abitanti. Nel novembre 1861 il Negri arrestò 8 briganti; sette di furono fucilati presso la Cappella di S.Vito. Questi i nomi:
        1) Alfonso Cerullo di Vallata, di anni 27
        2) Vito Marino di Vallata.di anni 27
        3) Euplio Laezza di TREVICO,di anni 33
        4) Francesco Pagliarulo,di Trevico di anni 34
        5) Antonio La Ferrara di Trevico,di anni 27
        6) Giovanni Ragazzo di Trevico,di anni 26
        7) AntiNio Cardinale di Trevico,di anni 25
        Il 7 aprile 1862 il Negri combattè tra Aquilonia e Calitri, rimanendo ferito e guadagnando una medaglia d'argento al valore. Il 30 novembre 1862 venne fucilato il vallatese Angelo Colicchio; il 15 dicembre 1862 Giuseppe Braccio di Morra de Sanctis; il 1° febbraio 1863 il trevicavo Rocco Bonavita.
        Gaetano Monaco morì l'8 aprile 1867.
        La Guardia Nazionale vallatese era composta da 151 uomini. Il brigantaggio è ora una cosa che fa parte solo del passato; è stata comunque una fortuna essere riusciti a sconfiggere questo fenomeno di criminalità; si capisce dal fatto che ancora oggi i vecchi parlano del brigantaggio con parole di orrore.

VERBALE DI UNA SEDUTA COMUNALE DI VALLATA

        Le rivalità tra i cittadini vallatesi non si sopirono subito; rancori e divisioni rimasero nell'animo dei protagonisti pronti ad accendersi alla prima occasione. E' prova di ciò il verbale del consiglio comunale di Vallata del 28/10/1861 in cui il consigliere Porfidio Zamarra si oppone alla nomina di Don Annibale Gerundo a "maestro primario" perchè "borbonico" e "spione" contro gli attendibili.
        Alla fine del verbale segue l'elenco del sindaco e dei consiglieri.
        Poichè il testo è complessivamente leggibile si tralascia la trascrizione e si rimanda per i particolari al testo stesso in allegato.

LEGGE PER L'UNIFICAZIONE AMMINISTRATIVA DEL
REGNO D'ITALIA 20 MARZO 1865

Allegato A: legge comunale e provinciale - divisione del territorio del Regno e autorità governative.

1) Il Regno si divide in province, circondari, mandamenti e comuni.
2) In ogni provincia vi è un prefetto ed un consiglio di prefettura.
3) il prefetto rappresenta il potere esecutivo. Provvede alla pubblicazione e all'esecuzione delle leggi. Sopraintende alla pubblica sicurezza, ha il diritto di disporre della forza pubblica e di richiedere la forza armata.
4) Se il prefetto è assente o impedito ne fa le veci il consigliere di prefettura che nei casi di prolungata assenza potrà essere con reale decreto provveduto per una reggenza temporanea.
5) Il consiglio di prefettura è chiamato a dar parere nei casi prescritti dalle leggi e quando è richiesto dal prefetto. I segretari, presso le prefetture potranno essere incaricati per decreto reale delle funzioni di consigliere.
6) Il consiglio di prefettura si compone di tre consiglia ri e vi potranno essere aggiunti altri due.
7) In ogni circondario vi è un sotto-prefetto che compie sotto la direzione del prefetto gli incarichi che gli sono commessi dalle leggi, esegue gli ordini del prefetto e provvede nei casi di urgenza.
8) I prefetti o i sottoprefetti non possono essere chiamati a render conto dell'esercizio delle proprie funzioni, nè sottoposti a procedimento per alcun atto di tale servizio senza autorizzazione del re.
9) Presso ogni prefettura e sotto-prefettura sono stabiliti gli impiegati di segreteria.

Titolo secondo

Dell'amministrazione comunale

10) Ogni comune ha un consiglio comunale ed una giunta municipale.
11) Il consiglio è composto: ... di 20 membri nei comuni la cui popolazione supera i 3000 abitanti.
12) La giunta municipale si compone, oltre il sindaco, di 4 assessori nei comuni con più di 3000 abitanti.
13) Potrà aversi l'unione di più comuni, quando i consigli comunali ne facciano domanda.

Capo II
Delle elezioni

17) I consiglieri comunali sono eletti dai cittadini che hanno 21 anni, che godono dei diritti civili e che pagano annualmente nel comune per contribuzioni dirette di qualsivoglia natura:
lire 10 nei comuni di 3000 a 10000 abitanti.
18) Sono altresì elettori: i membri delle accadelie, gli impiegati civili e militari, i militari decorati, i professori e i maestri, i procuratori, i notai, ragionieri, liquidatori, geometri, farmacisti e veterinari approvati, gli agenti di cambio e sensali legalmente esercenti.
22) Il PADRE può delegare ad uno dei figli l'esercizio dei suoi diritti elettorali.
25) Sono eleggibili tutti gli elettori iscritti, eccettuati: ecclesiastici, i funzionari di governo che vigilano sull'amministrazione comunale; coloro che ricevono uno stipendio dal comune o dalle istituzioni che esso amministra.
26) Non sono ne elettori, nè eleggibili gli analfabeti, le gli interdetti.
27) Non possono essere contemporaneamente consiglieri gli ascendenti, i discendenti, suocero e genero. I fratelli possono essere membri contemporaneamente del consiglio, ma non della giunta municipale.
28) I nomi degli elettori sono iscritti in una lista riveduta ogni anno.
34) Ogni cittadino potrà reclamare al prefetto l'iscrizione di un cittadino omesso o per la cancellazione di chi siavi stato indebitamente compreso. Per ciò il reclamante dovrà depositare la somma di L. 10 che sarà restituita ove sia fatto luogo al richiamo.

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