EROI GLORIA D'ITALI - Tommaso Mario Pavese - I risultati della vittoria.

3.- I risultati della vittoria.

        La guerra contro i Tedeschi era necessaria; gl'imperi centrali, aggressivi e prepotenti, erano diversi da noi, per indole, per civiltà e per cultura: il soldato italiano non avrebbe combattuto a fianco a quello austriaco, sebbene un trattato imposto da circostanze storiche e da diverse ragioni, e non dal sentimento, pur l' obbligava a combattere a fianco ad esso. Benefici furono molti degli effetti della guerra: il territorio della Nazione fu ingrandito, e questa acquistò ingrandito considerazione presso le potenze straniere, che prima l'avevano disprezzata, chiamandola erede soltanto di glorie . passate, come han potuto verificare gli stessi emigrati. E sebbene i trattati finali di pace non ci abbiano dato tutto quello che desideravamo, e che i sacrifici da noi sostenuti, con 500000 morti, ci divano diritto di chiedere, tuttavia noi avemmo più di quanto, prima e durante la guerra, ci saremmo mai aspettato, ritenendo però l'impresa più facile; e richiedemmo di più solo perchè, nel fatto, si ottenne, contro gl' imperi centrali, una vittoria superiore alle nostre stesse previsioni. Ma anche la Francia, che fu, prima dalla nostra neutralità e poi dal nostro intervento, salvata dall'invasione nemica, molto contribuì alla nostra peggior fortuna, e non ci dette tutte quelle prove di amicizia, che da lei avevamo ben diritto di pretendere.
        Forse fu colpa del Governo il non aver potuto ottenere tutto quello che, dopo la vittoria, ci aspettavamo; ma fu anche e specialmente colpa del popolo italiano, che non seppe conservare quella compattezza che aveva avuto durante la guerra, e che poi si perdè, dandosi origine a fazioni ed a lotte fratricide. Il popolo tedesco, invece, pur essendo stato quasi schiacciato dalla grande sconfitta riportata, ci ammaestra con la sua disciplina e col fecondo lavoro, di cui è modello agli altri popoli; e fa, così, già intravedere un suo prossimo risveglio, che lo renderà nuovamente grande e rispettato fra le Nazioni.
        Da queste lotte fu immune il nostro buon popolo meridionale che, come durante la guerra aveva sostenuto i maggiori sacrifici, senza imboscarsi o inscriversi -- come moltissimi dell' Italia centrale e settentrionale, che pur dettero però militari in guerra assai valorosi e disciplinati, -- nelle officine e nelle industrie, molto superiormente alla decenza ed al bisogno; così, dopo la pace, non una volta spia, ma giorno per giorno, anno per anno, ha salvato col suo contegno sempre disciplinato, l'Italia dalla minacciata rivoluzione: questo nostro benemerito popolo, che non si arricchì, come altri, di profitti di guerra, ma sopportò il suo dolore dignitosamente, nella miseria e nella rassegnazione; anzi, finanche le nostre donne procurarono gli alimenti alla nazione, coltivando le fertili campagne, durante l'assenza de' mariti. Così dunque la vittoria fu resa possibile per l'eroismo de' soldati e pel sacrificio del popolo tutto, consacrato alla redenzione ed alla risurrezione della stirpe nostra.

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