EROI GLORIA D'ITALI - Tommaso Mario Pavese - Il popolo tutto cooperatore di vittoria.

7.- Il popolo tutto cooperatore di vittoria.

        Insieme con i combattenti, sebbene in misura assai minore, alle nuove fortune d'Italia cooperarono anch'essi, come ho già accennato innanzi, tutti i cittadini rimasti nel regno; perchè le nostre vittorie ed i fulgidi allori del Trentino al Carso, di Gorizia al Piave ed a Vittorio Veneto furono possibili per l'alta e patriottica resistenza del popolo che, essendo allora sopite le correnti disfattiste in omaggio ad un nobile principio degnamente tenuto in gran pregio, fu consono al valore dei figli suoi i quali, di tutte le classi, di tutte le condizioni e di tutti i partiti sociali, ma specialmente delle classi povere, dettero il loro contributo di eroismo, di sangue e di vittime, e divennero fratelli unanimi nella lotta per l'ideale comune. Scomparirono allora i partiti, e monarchici, repubblicani, socialisti, ci fondemmo in un nome solo: Italiani !
        Perciò, se sommo fu il merito de' combattenti, e specialmente de' morti, grande fu pure il merito degli altri cittadini; e se, per la morte dei loro cari, grande fu il dolore dei consanguinei, fu grande d'altra parte pure il merito loro. Mentre nella società attuale si ruba, si smercia, si traffica, essi sono un esempio vivente di austera nobiltà antica. Rispettiamoli ! -- Migliori di noi furono quelli che la baldanza e la giovinezza degli anni sacrificarono per l'integrità della Patria, per la salvezza e l'onore comuni: ma meritano la nostra ammirazione anche coloro che tali eroi dettero alla luce e li educarono, quelli che con essi vissero, quelli che da essi nacquero.

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