Emilio Paglia - LAMPAMI E TRE - ‘‘Marten’’’

“Marten’ ”
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        Il buon Martino e la moglie vivevano in una masseria vallatese. Possedevano un'asina cui prodigavano molte attenzioni non avendo altri da curare in famiglia.
        L'asina alleviava loro le fatiche pesanti, ma oramai accusava gli acciacchi della vecchiaia, tanto da far decidere, a malincuore, di venderla per un'altra bestia più giovane, in grado di sopportare una buona soma.
        Fu così che Martino, il giorno della fiera del bestiame dell'8 Settembre a Trevico, partì dalla masseria tirando la povera bestia per la cavezza. Aveva rinunciato a montare in groppa per presentarla meno affaticata all'eventuale compratore.
        Giunto alla fiera, fu adocchiato da alcuni "mazzieri" e zingari i quali, conosciute le intenzioni e valutata la persona, da esperti, tramarono un abile tranello. Infatti, con la scusa di provare l'asina nel comportamento, si fecero consegnare la cavezza allontanandosi con licenza di breve tempo.
        Lontani dalla vista di Martino, lustrarono il pelo all'asina con brusca e striglia e le misero adornamenti di piume multicolori ai lati della briglia per presentarla così trasformata al padrone il quale non s'accorse dell'inganno: vedeva ora una bestia bell'arzilla a causa delle pungolate subdole alla pancia e alle strattonate di briglia che la costringevano a tenere il collo alto.
        Dopo vari patteggiamenti, lo convinsero ad accettare il baratto con la nuova bestia con l'aggiunta d'una buona somma di denaro.
        Ad affare concluso, bell'allegro, Martino fece ritorno alla masseria con la gioia d'annunciare alla moglie il nuovo, vantaggioso acquisto. Ad odor di stalla, la bestia, con uno strattone di collo sciolse il trotto verso la mangiatoia. Martino attirò l'attenzione della moglie facendole rilevare che la nuova asina era talmente bene ammaestrata da riconoscere da sola la via della stalla neanche fosse dì casa.
        La moglie esaminò attentamente la bestia, poi, con lo sguardo sconsolato e voce grave e pacata:
        "Eh! .... Marten' r' la Maronna! Mo' avess' attaccà n'atu ciucc' a la mangiatora!"
        (Eh!...Martino della Madonna! Ora dovrei attaccare un altro asino alla mangiatoia)


L'asino: compagno di lavoro e soma nell'ambiente rurale

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