Emilio Paglia - LAMPAMI E TRE - Messa votiva

Messa votiva.
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        Don Gallecch' aveva celebrato messa in un borgo della campagna vallatese e stava rientrando in parrocchia, ciondolante nel busto per l'andamento dell'asino e gambe penzoloni lungo il basto, quando si parò dinanzi una "vecchia conoscenza”.
        Si fermò l'asino col muso accosto alle vesti della donna che, mani sui fianchi, fece espressa e perentoria richiesta di denaro.
        Il prete, ammiccando e rimuginando qualcosa fra i denti, infilò la mano destra nel panciotto protetto dalla zimarra cavando dal taschino la moneta d'argento di cinque lire ricevuta in offerta per la messa votiva.
        Non si scambiarono altre parole nel lasciarsi, ognuno per la propria strada, tuttavia don Gallecch', pungolando con i talloni i fianchi della povera bestia che a fatica reggeva il suo peso, sbottò:
        "Ah! ciucc' meie ca stammaten' agg' rett' la messa p' lu cazz’”
        (Ah! asino mio, che stamattina ho detto la messa per........)

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