- Profili architettonici nella storia dei manufatti edilizi a Vallata. - Tesi di laurea di Moriello Antonella

Tecniche costruttive.
Fondazioni.
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    Il suolo su cui è edificato il borgo è costituito da puddinga, una roccia sedimentaria clastica cementata, molto compatta, che ha permesso ai costruttori, una volta livellato il terreno scavando nella roccia, di far partire i muri direttamente dal piano dello stesso terreno, tipo una moderna platea.
    Non mancano però casi di abitazioni che presentano fondazioni. Dall’esperienza il costruttore stabiliva la profondità da raggiungere che oscillava da 1,20-1,30 m a valori massimi di 2 m quando le qualità del terreno erano poco soddisfacenti o le dimensioni della fabbrica erano di particolare grandezza.
    La realizzazione della fondazione era analoga a quella di un normale muro: si procedeva eseguendo filari alti 50-60 cm, chiamati maniata, completandoli con una listatura di pietrame. Arrivati a quota -30 cm rispetto al piano di primo calpestio, si realizzava la prima risega che segnava il passaggio dalla fondazione al muro in elevazione.

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1 Verderosa A., op.cit., p. 46

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