PRIME LIRICHE 1901-1903 - LIBRO III - DISTICI ED ALTRI RITMI - La passeggiata serale - Tommaso Mario Pavese.

XVI.
La passeggiata serale.

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Oh, come lunghi i viali ombriferi
stendonsi ! Luce che per elettrici
metallici fili dirama,
appar vivida, pallida, trista.

        Stormisce il vento tra' rami d' alberi
        fronzuti ed alti: il cielo tacito,
        la lieta città rischiarando,
        manda splendida quiete e sorrisi.

Argentee voci suonan per l' aria,
squillanti risa di liete vergini
che, come fantasime bianche,
per la lunga di platani fuga

        s' inseguon. Sonvi corpi flessibili
        di alte matrone da' seni turgidi,
        svelanti qual gioia d' amplessi
        provi in esse lascivo desio.

Si vedon ninfe, a' sogni simili
evanescenti in un' alba rosea:
la fragile loro persona
par d' incognito amore si strugga.

        Gli uomini vanno qual veltri in caccia,
        ansanti dietro a cerve timide:
        le donne inseguite, fuggendo,
        crude celansi a li occhi cercanti.

Forti clangori, possenti fremiti,
flebili note manda la musica,
che avvolgono in dolce carezza
forme umane su e giù procedenti.

        Anch' io m' inoltro. Co 'l guardo,attirami
        Emma, chiedente in tono supplice:
        — Orsù, da me, dimmi, che vuoi —
        — La serena tua fronte baciare... —

Emma, non senti ? Ha note languide
il suono, e dolci; voliam per voliam per l' etere:
ne 'l placido cielo turchino,
brillerem come lucide stelle.

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