PRIME LIRICHE 1901-1903 - Da Orazio - Libro 3, ode XVI degli epodi (frammento) - Tommaso Mario Pavese.

XVI.
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Libro 3, ode XVI degli epodi (frammento).

Già un' altra età rovinati le guerre civili,
        per le sue stesse forze Roma perdesi.
Quella che a distruggere non valsero i Marsi vicini,
        nè schiere di Porsenna minaccevole,
nè Spartaco feroce, nè di Capua rivai la possa
        e l' Allobrogo infido ne' fatti ultimi,
né la Germania de' cerul suoi uomini altera,
        ed a' nostri almi padri odioso Annibale:
perderem noi, di sangue esecrato empia stirpe,
        e il suolo occuperan di nuovo i barbari.
Ahi, il vincitor crudo le ceneri pesta superbo,
        l' Urbe il cavallo batterà con l' unghia:
e l' ossa di Quirino, difese or da 'l sole e da 'l vento,
        audace spargerà, — a vedersi orribile!—

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