PRIME LIRICHE 1901-1903 - Da Orazio - Libro 3, ode XXX - Tommaso Mario Pavese.

XII.
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Libro 3, ode XXX.

Monumento, de '1 bronzo, più durevole,
        che più de le piramidi alto adergesi,
        eressi; e vento e gel non potrà abbatterlo,
        nè la fuga de '1 tempo e d' anni il volgere,

nè de la pioggia struggitrice l' impeto.
        Intero io non morrò. Grande a Proserpina
        dovrà sfuggir di me parte: appo i posteri,
        io sempre fiorirò di nuova gloria,

fin che la vergin tacita e il pontefice
        salgan su 'l Campidoglio. Ove suon l' Ofanto
        — per le terre in cui, pover d' acqua, Dauno
        regnò su popoli selvaggi — d' umile

stato, diran ch' io su cetra italica,
        primo portai eolii carmi. Cingimi
        propizia il capo, con coron di lauro;
        e, a ragion, puoi superba esser, Melpomene.

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