Vallata - brevi cenni storici -
Clero Locale

      1) D. Gian Giacomo De Donata, Arciprete      1593-1631
      Nei Battesimi funge spesso da ministro (- padrino), che è distinto dal Sacerdote battezzante. In genere questi ministri-padrini, indicati con l'espressione "L'aue tenuto al Sacro Fonte Battesimale", sono chieriche, suddiaconi, diaconi e, alle volte, sacerdoti.
      L'espressione "... secondo il rito di S.R.C." appare dal 25/5/ 1595, giorno in cui l'Arciprete cambia pure il formulario di trascrizione.
      Sotto l'Arcip. De Donata, almeno inizialmente, il Battesimo è amministrato abitualmente anche da altri Sacerdoti, senza una delega specifica da parte sua, e ciò fa pensare ad una cura pastorale collegiale della Parrocchia; dopo alcuni anni è lui a delegare.


      2) D. Valenzio Patetta, Primicerio 1593
      3) D. Gio: Battista Racano, Coadiutore 1593
      4) D. Gio: Berardino D'Attilo 1593
      5) D. Camillo Patriarca 1593
      6) D. Giovanni Di Gregorio 1594
      7) D. Angelo Matera 1595
      8) D. Domenico Coluccia (dal quale il soprannome attuale) 1595
      9) D. Pierluigi Ciufra 1596
      10) D. Pietro Paduaso 1597
      11) D. Francesco della Villa, Tesoriere nel 1623 1599
      12) D. Colantonio Cautillo 1600
      13) D. Bartolomeo Caruso 1602
      14) D. Fabrizio Matera, Primicerio nel 1618; Prim. e Coadiut. 1603

      1623 Pur essendo Prime. battezza "Licentia Rev.
      Archip/ri Tulli De Hippolito" (B. IV, 16). Il 9/10/1615 si introduce "il rito moderno approbato dal Sommo Pontefice Papa Paolo V" ed è il Primicerio ad usarlo per la prima volta in tale giorno (B. II, 77). Lo stesso introduce l'uso della lingua latina nella registrazione dei Battesimi il 20/12/1622 (B. III, 26 ss.), con difficoltà da parte di qualche sacerdote che continua ad usare l'italiano (ib. 27 ss.) per un certo tempo, fino a che l'uso del latino sarà definitivo per tutti dal marzo 1624 (ib. 32^ ss.). Per la registrazione dei defunti si userà il latino dall'aprile 1736 (D. III, 67 ss.).
      Il 3 maggio 1619 è D. Fabrizio a battezzare: "Francesco Antonio Bufalo di Col. Angelo e Francesca d'Hippolito, nato il 2 maggio". All'atto fu aggiunta successivamente questa nota: "Il sopradetto hora è vescovo di Gallipoli et al presente si trova in Napoli et speriamo quanto prima che venerà in Vallata. Hoggi 14 8bre 1668 (B. III, 6).

      15) D. Gio: Vincentio Recine 1603
      16) D. Donato D'Alessandro 1605
      17) D. Antonio Polisena 1605
      18) D. Horatio De Donata 1606
      19) D. Colantonio Candido 1611
      20) D. Gratiano di mastro Filippo (De Filippis, De Filippo) 1611 Confessore e Coadiutore nel 1623;
      Nell'ott. 1625 aveva amministrato un Batt. senza il permesso dello Arciprete, firmandosi sul registro come "Coadiutor", che viene poi corretto dall'Arciprete in "licentia.." (B. III, 39).

      21) D. Tullio Hippolito (de Hippolito) 1611 - Arciprete 1631 - 1659
      Sotto l'Arcip. de Hippolito, il battesimo è amministrato quasi esclusivamente da lui e dal "Substitutus" D. Francesco Strazzella; altri sacerdoti battezzano "de ordine Arcip/ri" (B. IV, 42 ss).
      Successivamente anche per lo Strazzella il termine "Substitutus" viene sostituito da "cum licentia" (ib. 42^ e 48), forse per un raffreddamento di rapporti fra i due, tanto è vero che lo Strazzella viene rimpiazzato da D. Alfonso Loffo, nuovo "Substitutus", mentre lo Strazzella deve contentarsi di fare il "patrinus". Debolezze umane!

      22) D. Bartolomeo Patetta 1612
      23) D. Marino Candido 1612
      24) D. Angelo De Rentiis (Di Renzo) 1614
      25) D. Giulio Cesare Rosata (Rosatus) 1614
      26) D. Francesco Derentio (o Berenzio) 1614
      27) D. Francesco Oliueto (d'Oliueto e dell'Oliueto) 1615
      28) D. Antonio Letitia 1615
      29) D. Mutio Di Donata, Coadiutore nel 1625 1615
      30) D. Cesare Recingi, Coad. 1628 1617
      31) D. Angelo Letitia 1620
      32) D. Giovanni Sauro, Caud. 1623. 1621
      33) D. Francesco De Filippo 1622
      34) D. Ottauio Toda 1622
      35) D. Gio. Pietro D'Attilo, Caod. 1623 1623
      36) D. Ottauio Todesco, Dottore in Teologia, Coad. 1624 1624
      37) D. Bartolomeo Sillo 1627
      38) D. Gio. Alfonso Loffo, Tesor. 1648; tes. ed Econ. 1651; 1628
            Vice Curato e Tesor. 1656
      39) D. Giuliano Anolfo (o Andolfus), Tesor. 1643 1629
      40) D. Giovanni De Siluestro 1633
      41) D. Francesco Strazzella, Sostituto Arcip. 1641 e 1646 1633
      42) D. Otho (- Ottone) Forgione 1634
      43) D. Donato Di Donata 1634
      44) D. Pietro Angelo Gazzella 1635
      45) D. Giovanni Battista Triunfo 1636

      46) D. Bartolomeo Caruso 1636 Arciprete 1660 - 1675
      Il 25 Ott. 1656, "tempore pestis, Primicerius et Econimus ad modum Rev. D. Tulli Hippoliti"; nel marzo 1657 Primicerius et Substitutus e successivamente Primicerius et Vice Curatus.
      Deceduto il 4/11/1675 e seppellito in chiesa (D. I, 11^).
      Riportiamo una nota, scritta di proprio pugno dal Caruso sul R.B.V, 64, che ricorda la sua presa di possesso; dopo aver fatto il Vic. Cur. per molti anni: "Hoggi 4 d'8bre 1668 giorno di giouedì, ho preso possesso dell'Arcipreitato della maggior chiesa di S. Bartolomeo della Terra di Vallata, che mi è stato conferito dal Rev/mo Vicario Generale D. Andrea Fasano della Torella, per ordine dell'Ill/mo Mons. D. Tommaso de Rosa della Curia, nostro Ordinario, e da presentatione della Ecc/ma Sig/ra D/na Giouanna della Tolfa, Duchessa di Grauina, Principessa di Solofra, Contessa di Muro et unite Padrona di Vallata. D. Bartolomeo Caruso Arcp/te come di Sop/a: mano propria S. ( - scrisse)".
      Alla sua morte fu aggiunto: "è passato da questa a miglior uita lì 4 di 9bre 1675".

      47) D. Bartolomeo Vella 1637 Arciprete 1676 - 1703
      Tesor. 1671; Tes. ed Econ. 1676 "scampato alla peste" . Deceduto il 17/3/1703 e seppellito in chiesa "... di bontà di uita, e d'età matura di anni 86 e secondo è uissuto di religiosa uita così è morto religiosamente" (D. I, 124).
      Anche il Vella ricorda la sua presa di possesso:
      "Hoggi 19 Gennaio 1676 giorno di Domenica, la Bartolomeo Vella ho pigliato il possesso dell'Arcipreiturato della Maggior Chiesa di Santo Bartolomeo della Terra di Vallata, che mi è stato conferito dal Rev/mo Vic. Gen. D. Fabio Ciampo Archidiacono della Chiesa di Frigento et Vic. Gen. di Bisaccia et S. Angelo Lombarda per ordine dell'Ill/mo Mons/re D. Thomaso de Rosa della Curia d/a nostro Ordinario con la presentatione dell'Ecc/ma Sig/ra Donna Giouanna della Tolfa Duchessa di Gravina Principessa di Solofra Contessa di Muro et unite Patrona di Vallata. lo D. Bartolomeo Velia manu propria".
      Ricordava poi la data di morte del precedessore: "il passato Arciprete è andato in Paradiso lì 4 di 9bre 1675" (B. V, 105).
      48) D. Francesco Cillo 1643
      49) D. Angelo Gallo 1644
      50) D. Andrea Matera, Sostituto 1647 1646
      51) D. Francesco Villa 1657
      52) D. Domenico Dattilo 1657
      53) D. Giuseppe Crincolo 1658
      54) D. Sebastiano Zeulo, Tesoriere 1658
      55) D. Nicola Strazzella, Primicerio 1700 1662 "Deceduto all'età di 93 anni di dolori colici...
            Buon Sacerdote, seppellito nel sepolcro dei
            Sacerdoti" (D. III, I)
      56) D. Valentio Patetta, Economo 1667; Primic. 1669; Prim. 1663
            et Econ. 1684
      57) D. Domenico Pavese 1663
      58) D. Mario Ronca 1663
      59) D. Bartolomeo Batta 1663
      60) D. Stefano Letitia, Tesor. 1676; Tesor. e Confessore 1663
            Dec. 1'11/3/1700 a 72 anni (D. I,103^).
      61) D. Giuseppe Siilo 1664
      62) D. Leonardo Magaletta 1669
      63) D. Giovanni Battista Vella, Econ. dopo la S. Visita del 1690 1671
      64) D. Giovanni Hippolito "deceduto a 72 anni di febbre... di 1675
            molta esemplar vita..." 9/5/1726
      65) D. Giuseppe Patetta 1675
      66) D. Donato Colognello 1675
      67) D. Domenico Martono 1675
      68) D. Donato Antonio Bufalo, Vic. For. 1693; Tesor. 1703 1678
      69) D. Sebastiano Garruto 1681
      70) D. Giovanni Magaletto 1682
      71) D. Domenico De Donata, Protonotario Apost. 1709 1682
      72) D. Francesco Dello Polito (e Hippolitus) 1683
      73) D. Nicola Strazzella, Primicerio 1694 1683
      74) D. Giulio Antonio Bufalo, Tesor. 1708; Adiutor 1721; 1683 Confessore e Sostituto 1722
      75) D. Giuseppe Antonio Capuano, Vicario Gen. delle Diocesi 1688 1719. Il 10 7bris 1694 riceve procura dal nipote Gio: Battista Capuano, che era fuori V. per motivi di studio, perché lo rappresenti come padrino di Battesimo (B. V, 198).
      76) D. Vito di Palo (o de Palo) 1688
      "Deceduto il 12/6/1721 a 62 anni per febre causata per un taglio fattoli per leuarli una pietra... sepelito con pompe sacerdotali... nella fossa Belli Dotti" (D. II, 111^).
      77) D. Matteo Tedesco 1689

      78) D. Gaetano de Bufalo Econ. Cur. 1703 - 1710; Arcip. 1710-1745
      Sacerdote 1689; Vice Curato e Sostituto 1696; dal 1700 il Sacerdote battezzante è sempre lui, prima come Sostituto, poi come Econ. Curato ed infine come Arciprete: trascrive gli atti "manu propria" anche quando, raramente per la verità, dà licenza ad altri di battezzare, per cui si rivela alquanto accentratore. In compenso dimostra di essere un Parroco zelante, preciso, pio e dotto: ha una grafia meravigliosa, che sembra stampa, e diligentemente comincia a compilare gli elenchi nominativi alla fine di ogni registro, come il Vescovo aveva imposto, in occasione della S. Visita del 1° Dic. 1707 (B. VI, 18").
      Dal 1713, come desumiamo dall'intestazione del Reg. Matrim. III, è stato: "Concionator et Theologiae Moralis Professor, acque Sinodalis Examinator". Deceduto all'età di 84 anni, il 16/1/1745 e seppellito in chiesa (D. IV, 23).
      Anche lui (in B. VI, 37), dopo gli anni di Economato dal 1703 al 1710, ricorda la sua presa di possesso:
      "a 9 febraio 1710 il R. D. Gaetano del Bufalo da Econimo ha pigliato il possesso d'Arciprete ed il R. Sig. Tesoriere D. Donato dei Bufalo delegato da Mons. III/mo D. Giuseppe Mastellone di Sorrento l'ha inserito e posto nel possesso con l'atto publico stipulato dall'IlI/mo Prot. Apostolico Sig. Giuseppe Antonio Rosso di Trivico".
      79) D. Otho Dello Surdo (Del Sordo; Del Sordi) Confessore 1690
            1698. Vice Curatus 1698. Assiste alla morte
            di D. Valentio Patetta.
      80) D. Giovanni Villamaina 1690
      81) D. Pietro Batta 1692
      82) D. Giovanni Pavese 1696
      Deceduto il 20/2/1726, assistito da D. Giulio del Bufalo, confessore e coadiutore, ".... sacerdote di buona vita, e costumi seri, è morto in sua casa di febre... sepelito nella M.C.S.B.A. nel sepolcro delli sacerdoti..." (D. II, 137).
      83) D. Giovan Battista Capuano, Vescovo di Belcastro 1729 1696
      Chierico 1683; Ordinato Sac. 16/6/1696. Il 3 agosto 1713 battezza in bambino, figlio di Alessio Patetta e della Mag/ca Rachela de Bufalo il "Rev/mo D. Giovanni Battista Capuano, Vicarius gen/lis Mothulen, ex licentia Archipresbiteri de Bufalo..." (B. VI, 73).
      Il 10 luglio 1730 a Vallata lo "Ill/mus et Rev/mus Episcopus Belli Castrensis D/s Joannes Baptista Capuano Vallatarius, baptizauit filium gemellem eodem die natura ex Doctore Medico Alexio Patetta patre, et Magnif/ca Rachela de Bufalo matre... leuauit D/r Medicus Dom/s Nicolaus Capuano". Idem per "... filiam gemellem,.." (B. VII, 6^).
      84) D. Antonio Patetta 1697
      85) D. Domenico Cicchetto 1698
      86) D. Antonio Zamarro, Coadiutore 1729; Confessore e coad. 1700
      87) D. Domenico De Benedicta 1701
      88) D. Biagio Strazzella (il 9/5/1747, B. VIII, 103 è indicato 1710
            come "... patrinus Rev. D. Blasius Abbas Strazzella)
      89) D. Nicola Patetta 1719
            Deceduto il dì 8 marzo 1726 (D. II, 137):
      "Sacerdote e Confessore di questa Terra di V., di buoni costumi, e ottima uita è morto in sua casa alli quaranta anni di sua vita, et è morto per idropuvesia, e dal Rev. D. Gaetano del Budalo Arcip/te li è stato ministrato il Sacramento della Penitenza sola, che la Comunione non si è potuta dare per il sangue che minutam/te buttaua, e così dando la sua anima a Dio suo Creatore, il corpo è seppellito nella M.C.S.B.A. nel sepolcro delli Sacerdoti, presente la maggior parte delli Sacerdoti di V.".
      90) D. Carlo Melchionna (Marchionna) 1719
      91) D. Oratio Gazzella 1728
      92) D. Benuenuto de Mazzeo 1729
      93) D. Bartolomeo Novia, Sacerdote 1730 Arciprete 1745-1751
      Coadiutore 1736; Economo Curato 1736 e nel 1741. Ricordiamo che questi fu l'ultimo Arciprete eletto su presentazione del Signore di V., che all'epoca era il Cardinale Domenico Orsini, pronipote di Papa Benedetto XIII, e che rese la Parrocchia di libera elezione del Vescovo, come abbiamo ricordato.
      Deceduto all'età di 49 anni, il 14/4/1751, e seppellito in chiesa (D. IV, 105^).
      Egli così ricorda la sua presa di possesso:
      "Anno D/ni Millesimo septingentesimo quadragesimo quinto die vero vigesima sexta Februarij Possessionem accepi mei Archipresbyteratus, vacantis ob mortem admod. Rev/di Cajetani de Bufalo die decima quinta Jauarij eiusdem anni diem suum extremum ponentis, ad putationem E/mi et Ecc/mi D/mi Cardinalis Ursini Patroni, et ad institutionem III/mi et Rev/mi D/ni D. Antonij Mauerba E/pi huius Dioecesis, qui possessionis verum delegavit R/mo D/no D. Ant/io del Plato suo G/Ii Vicario, uti per instrumentum rogatum, per Rev/m D. Franciscum Paglia Civ/s S. Ang., Apostolici notarli S.
                                                                      D. Bart/s Novia Archip/r Mss. (- Manu sua scripsit)".
      A fianco il Novia aggiunge, umoristicamente, una Nota sul suo fortunato "die Veneris":
      "Qd. (quondam) Archp/r Bufalus die veneris vita finivit;
      die veneris E/mus D. Cardinalis P/nus (Patronus) rescivit;
      die veneris Romae me novinavit;
      die veneris d/m nominat/m (- dictam nominationem) Vallata verrit
                                                                      (Vallata raccolse, quasi spazzando, la detta nomina...);
      die veneris coram examinatoribus S. Angeli approbatus fui
      dieque veneris possessionem accepi.
      D. B. Archip/r Novia Mss." (B. VIII, 57).
      94) D. Josephus Abbas Crincolo, Economo Curato 1737 1731 Dopo la S. Visita del 19/10/1737 riprende a battezzare l'Arciprete de Bufalo. Abbate e Protonotario 1742; Confessore 1748.
      95) D. Domenico Antonio Mirabello, autore del manoscritto 1731 citato
      96) D. Giovanni Battista Silla (e Sillo) 1732
      97) D. Paolo De Palo (o Pali), Coadiutor 1738; 1733
      Vicario For. 1745; Primicerio 1751. Durante l'infermità dell'Arcip. Novia nel 1749, battezza spesso, "... de mei egrotantis licentia", come pure D. Nicola Garruto e D. Nicola Domenico Pavese. Dal 1750, siccome l'infermità dell'Arciprete si prolungava, fu deputato a battezzare e firmare gli atti il Tesoriere e Vice Curato D. Donato Zamarra che, alla morte del Novia, subentrò subito come Economo Curato, e poi come Arciprete.
      98) D. Stefano Errico (o de Errico) 1733
      99) D. Francesco Pauese, nel 1744 "D. Franciscus Abbas Pauese"1733
      100) D. Alessio Garruto 1733
      101) D. Nicola Del Surdo 1733
      102) D. Carmine de Bufalo 1734
      103) D. Francesco Rosa, Confessore 1748; Primicerio 1763 1735

      104) D. Donato Zamarra, Sacerdote 1735 Arciprete 1751-1779
      Adiutor et Confessor 1739; Thesaurarius 1742; Vice Curatus 1750; Econimus Curatus 1751.
      Nessuna nota ricorda il possesso dell'Arcip. Zamarra, che dev'essere avvenuto tra il 16 e 19 luglio 1751, in quanto in un atto di Battesimo del 16 luglio, il suddetto si era sottoscritto, come in precedenza, "D. Don. Zamarri Oecon/us Cur/us", mentre nell'atto successivo del 22 luglio cominciò a sottoscriversi "... Archip/r Curatus"; ma intanto nel registro di Matrimoni già il 19 luglio si era sottoscritto come Arciprete (M. III, 195).
      Deceduto il 26/6/1779 a 72 anni, assistito da D. Bartolomeo Sauro, e seppellito in chiesa (D. VI, 52).
      Circa la personalità di questo zelante Parroco, oltre alla sua viva e profonda partecipazione alla vita travagliata del popolo, in un periodo molto duro della sua storia, come si è detto, riscontriamo in lui una convinta e sentita pietà, una brillante preparazione teologica ed umanistica, ed un sagace spirito critico nel giudicare uomini e fatti. Anche nei suoi doveri anagrafici rivela ordine e precisione.
      105) D. Nicola De Santis 1736
      106) D. Giovanni Pietro Patetta, Econ. Cur. 1736; 1736
              Dottore in Teol. 1742
      107) D. Angelo Antonio Strazzella 1737
      108) D. Angelo Magaletta 1737
      109) D. Angelo Antonio Nantarella 1740

      110) D. Ciríaco Cataldo, Sac. 1742; Tesor. 1751; Arcip. 1779-1784
              Deceduto il 28/11/1784 e sepolto in chiesa (D. VI, 127)
      111) D. Nicola Domenico Pavese 1742
      112) D. Nicola Garruto 1743
      113) D: Nicola Branca 1743
      114) D. Carlo Schiavina 1745
      115) D. Giovanni Andrea Strazzella 1745
      116) D. Pasquale Quaglia (o de Quaglia) (1) 1750
      117) D. Fulgenzio Magaletta 1751
      118) D. Nicola Cristiano 1751
      119) D. Pasquale Gallicchio 1752
      120) D. Francesco Saverio Mirabella 1752
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      (1) Nel R. B. VIII, tra i ff. 34 e 35 è conservata una procura del Dott. D. Giuseppe Patetta, che delega un altro a rappresentarlo come padrino di Battesimo, nell'anno 1743.
      Da notare pure che per tutto il 1700 sono frequenti come madrine di B. delle donne indicate con il termine "soror": si tratta probabilmente di monache di casa.


      121) D. Giuseppe Zamarra, Tesor. 1779; Econ. Curato 1779 1753 Battezza di frequente sotto D. Donato Zamarra come Coadiutor in cura animarum dal 1763
      122) D. Isidoro Cautillo 1753
      123) D. Carlo De Benedictis 1753
      124) D. Leonardo Magaletta 1753
      125) D. Pasquale Rosa 1754
      126) D. Donato Quaglia 1754
      127) D. Pasquale Pelosi 1754
      128) D. Domenico Antonio Gallicchio 1756
      129) D. Giuseppe Strazzella 1757
      130) D. Cristoforo del Surdo (dal quale piglierà il soprannome 1759 la famiglia Del Sordi)
      131) D. Angelo Cornacchia 1760
      132) D. Bartolomeo Sauro (deceduto a 86 anni il 6/1/1810) 1761 (D. IX, 22^ )
      133) D. Giuseppe Travisano 1761
      134) D. Giovan Battista Gallicchio 1762

      135) D. Giuseppe Maria Pali (o del Palo), Sac. 1762 Arcip.1785-1808
      Durante la sua Arcipretura, sono parecchi sacerdoti a battezzare, con la sua autorizzazione indicata "de mei licentia...". Le ultime firme sono appena leggibili a pag. 1 del R.B. XII, dopo un lungo periodo di assenza, come si riscontra nel registro precedente.
      Deceduto il 24/2/1808 all'età di 72 anni, e sepolto in chiesa (D. VIII, 90) (2).
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      (2) Nel 1758 si trova a V. "Pater D." Fabritius Perrotti Neapolitanus, congregationis Benedictinorum et nunc concionator quadragesimalis huius T.V." (B. IX, 62); come nel 1771 è ricordato lo "Eccll/us D. Joannes Capobianco terrae Carifis" (B. IX, 216).
      Notiamo pure che dal 1800, a differenza dei secoli precedenti, i Sacerdoti fungono raramente da padrini.
      Dal 1800 le pagine di tutti i registri cominciamo ad essere vistate con un timbro dello Stato Napoletano, tassato di "grani due".
      Nel 1794-95 V. conta 3.882 anime, come da registro contabilità, pag. 96.


      136) D. Donato Bortone (cognome conservato come 1763 soprannome della fam. Di Meo)
      137) D. Pietro De Netta 1764
      138) D. Crescenzio Crincolo 1765
      139) D. Vito Cataldo, Coadiutore dal 1779; Economo 1766
      Curato 1784. Di nuovo "Coadiutor in cura animarum..." dal 1789 al 1795, quando venne sostituito, come coadiutore dell'Arcip. Pali, da D. Pietro Michele Netti. Ma dal 6 maggio 1799, pur essendo il Netti ancora coadiutore, è lui a firmare gli atti nei registri, essendo economo Curato, e si sottoscrive: "D. Vitus Thes/us Cataldo Economus Curatus", anche quando amministrano i Sacramenti il Netti o altri Sacerdoti, con delega del Parroco.
      Si vede che l'infermità prolungata dell'Arcip. Pali aveva favorito queste fluttuazioni, fino a che non intervenne il vescovo ad affidare al Cataldo la cura delle anime, sino alla morte del Pali.
      Successivamente, durante l'arcipretura del Villani, il Cataldo continuerà ad essere tesoriere, ma dovrà battezzare con la delega del Parroco.
      Deceduto all'età di 82 anni, il 21/6/1823 (D. X, 85).
      140) D. Nunziante Pavese 1770
      141) D. Michele Colella, deceduto a 84 anni il 7/11/1828 1772 (D. X, 126-)
      142) D. Vincenzo Monaco (il 6/2/1787 battezzò il nostro Ven. 1773 Di Netta)
      143) D. Vincenzo Travisano, deceduto a 60 anni, il 15/8/1810 1775 (D. X, 30)
      144) D. Michele Ceriello (Cerillo, Cirillo) 1777
      145) D. Alessandro Tanga 1778
      146) D. Domenico Cataldo 1779
      147) D. Giovanni Antonio Garruto, Confessore 1787; 1779 Coadiutore 1808
      148) D. Cesare Zamarri (o Zamarro) 1779

      149) D. Felice Villano (o Villani), Sacerd. 1780; Arcip. 1808-1829
      Dobbiamo a questo zelante Sacerdote, soprattutto durante il periodo del suo Tesorierato alla fine del '700, quanto di pregiato e di artistico conserviamo ancora oggi nel presbiterio: altare, coro ed inginocchiatoi in noce, arredi sacri in ottone ed in argento, ecc.
      Tutto questo all'epoca, in un periodo economicamente difficile, venne a costare un diecimila ducati, un terzo del valore del paese che, dai signori del tempo, venne venduto in media per trentamila ducati.
      Deceduto all'età di 80 anni il 10/12/1829 e sepolto in chiesa (D. X, 136).

      Il Villani così ricorda la sua presa di possesso, prima come Vicario Curato: 7/7/1808, e poi come Arciprete eletto: 18/2/1809.
      "A.D. 1808 - A die mea captae possessionis, nempe die 7^ mensis Julii, qui igrediuntur in vitam et renascuntur Deo per lavacrum Sacrosanti Baptismatis, a me inferius suo ordine describuntur" (B. XII, 139).
      Da questa data comincia a firmarsi come "Vicarius Curatus"; e dal 18 febbraio 1809 si firmerà "Vicarius Curatus Archipresbiter electus" (B. XIII, 13^ ). Idem per registri di Matrimoni (VII, I) e dei Defunti (VIII, 93).
      In occasione della S. Visita del 17/10&1812 si prescrive al Parroco di indicare nella registrazione dei Battesimi, oltre la data anche l'Ora di nascita, come si fa tuttora, in base alla comunicazione di nascita inviata dal Comune.
      150) D. Bartolomeo Cataldo 1781
      151) D. Giovanni Pavese, deceduto a 75 anni il 4/6/1831 1781
      (D.XI, 20^). Per tradizione orale si sa che fu un sacerdote molto colto, preparato soprattutto in Teologia (3).
_________________________
      (3) Il vescovo dell'epoca, venendo in S. Visita a V., a dorso di un cavallo per strade campestri, avendo incontrato il Pavese impegnato nei lavori di campagna, e scambiando qualche parola con lui, che non ancora conosceva di persona, ma solo per fama, sarebbe rimasto sorpreso della sua preparazione culturale, per cui avrebbe esclamato: " stamane mi è dato incontrare o il diavolo in fattezze umane, o D. Giovanni Pavese!".


      152) D. Vito Colicchio 1781
      153) D. Onorio Colella, Sacerdote che ha avuto la sensibilità 1781
              di aprire la prima scucila pubblica a V. frequentata
              anche dal nostro Ven. Di Netta.
      154) D. Domenico Novia 1783
      155) D. Pietro Michele Netti, Confessore 1789; Coad. 1795 1784
      156) D. Giacomo Andrea Gallicchio 1787
      157) D. Leopoldo Crincolo 1787
      158) D. Giovan Battista Quaglia, deceduto a 78 anni 1788
              il 19/9/1838
      159) D. Michele Pavese, Primic. e Vic. Cur. 1808; Primic. 1788
              1823-25
      160) D. Pompilio Garruto 1790
      161) D. Pasquale Tosa 1793
      162) D. Salvatore Cornacchia 1795
      163) D. Andrea Silla 1796
      164) D. Gio: Andrea Strazzella 1796
      165) D. Vincenzo Netta 1798
      166) D. Michele Cornacchia 1798
      167) D. Giuseppe Maria Pelosi 1799
      168) D. Pietro Silla 1800
      169) D. Vito Maria Pali 1801
      170) D. Donato Maria Branca 1802
      171) D. Giovanni Cataldo, deceduto all'età di 78 anni 1802
              il 5/9/1854
      172) Pater Benedictus a Vallata, ordinis Reform/um S. 1803
              Francisci. La sua permanenza a V. è piuttosto assidua.
              Nel 1830 è ricordata anche la presenza a V., forse per predicazione di P. Bonaventura de Paterno, ex Ordine PP. Reformatorum.
              Da notare che dal 1790 si parla spesso di "Acolytus" e di "Novitius".
      173) Pater Justinus a Vallata, Minorum Reformatorum 1835
              (- Giustino: da cui il soprannome della fam. Gerundo
              al secolo D. Rocco Gennaro Gerundo, deceduto a V.
              all'età di 74 anni il 22/ 5/1881 (D. XVI, 50).
      174) D. Francesco Antonio Cataldo 1804
      175) D. Francesco Antonio Travisano, Coad. 1809 1804
              Economo 1812
      Durante l'assenza dell'Arciprete Villani, forse per malattia, dal 15/10/1815 al 22/1/1816, il Travisano aveva continuato a battezzare come Economo, facendo firmare gli atti dal predetto Arciprete, ma dal 27,1 1/1816 aveva cominciato a firmare egli stesso gli atti, autocostituendosi e sottoscrivendosi come Vicario Curato. Accortosi di ciò il vecchio Arciprete, elimina dal registro la quinterna iniziata e, per non eliminare la quinterna precedente, cancella gli ultimi due atti di Battesimo sottoscritti dal Travisano come Vicario Curato, e ritrascrive tutto di suo pugno, riportando il Travisano, sacerdote battezzante, come "... meus Oeconimus..." (B. XIV, 34^ ss.). Per chi non fosse addentro nelle cose ecclesiastiche, può sembrare un gioco di parole, invece alla base di tutto c'era questo significato: per un Parroco, avere un Economo significava avere un collaboratore nella cura delle anime, avere invece un Vicario Curato significava avere un Sacerdote che lo sostituisse nella cura delle anime, a causa di un impedimento grave e persistente (vecchiaia, lunga malattia, ecc.). L'Arciprete ha voluto così opporsi all'invadenza del Travisano, dimostrando ancora la sua efficienza. Bei tempi, in cui ci si poteva permettere questo... lusso!
      Nel registro dei Matrimoni dello stesso periodo, l'Arciprete rifirma gli atti, limitandosi a correggere il titolo del Travisano, da "Vic/us curatus" in "Oec/us curatus" (M. VII, 42 ss.).
      Dopo questo incidente, il Travisano continuerà a fare l'Economo, insieme a D. Carmine Colella (B. XIV, 45 ss.). Anche sotto la reggenza del Colella, continuerà a battezzare fino al 1842 "dei miei licentia" (B. XVI, 22^ ss.).
      176) D. Giuseppe Velli 1809

      177) D. Carmine Colella, Vie. Cur. 1830-1842
              Sac. 1811; Econ. 1816; Primicerio 1828. Dopo la morte del Villani, nel dic. 1829, essendo la prima dignità, prese la reggenza della Parrocchia anche come Vicario Curato, che conservò fino al 1842, firmandosi nei registri: "Primicerius Carmelus Colella Vicarius Curatus" (B. XIV, 172 ss.).
      Sotto l'Arcip. D. Vincenzo Netta, resta Primicerio, poi dal febbraio 1847, Primicerio Economo Curato e Coadiutore, e, pur essendo ormai in età avanzata, continua ad amministrare Sacramenti e tenere in ordine i registri, da cui si rivela un'ottima grafia, nonché una precisione veramente encomiabile. Peccato che il suo zelo non sia stato premiato con l'Arcipretura, cui forse erano in molti ad aspirare!
      Deceduto a 74 anni il 10/1/1848 e sepolto in chiesa
      D. XIII, 87").
      178) D. Vincenzo Garruto 1811
      179) D. Giuseppe Antonio Crincoli 1812

              180) D. Ciriaco Cataldo, Tesor. 1825; Arciprete 1854 - 1873
      Il Cataldo così ricorderà la sua presa di possesso come Arciprete della chiesa di V., che già reggeva come Vic. Cur. dall'agosto 1854, il 24 maggio 1857: "A. D. 1857 die XXIV mensis Maii V. Dominus Joseph Fanelli Episcopus S. Angeli L/um et Bisacien, personaliter, me infrascriptum, in beneficium Curatum Archipresbyteratus huius Sanctae Matris Ecclesiae, sub titulo Sancti Bartolomei Ap. T.V., praesentibus Clero, et Populo, immisit, servatis ex ritu servandis" (B. XIX, 31 ^ ). In una questione di precedenza nel clero, nell'ott. 1864 egli precisò che l'Arciprete è la "Prima dignitas Maioris Parochialis Ecclesiae S.B.A ....... Deceduto all'età di 76 anni il 29/8/1873 e sepolto al Cimitero (D. XVI, 55).
      181 D. Sabino Cataldo 1827
      182) D. Alessandro Cornacchia 1829
      183) D. Gabriele Gerundo 1829
      184) D. Vincenzo Pavese, deceduco a 28 anni il 4/12/1831 1829
      185) D. Francesco Pavese, Econ. 1844; Primicerio 1857 1830
      186) D. Luigi Pavese, deceduto a 37 anni il 29/8/1840 1830
      187) D. Giuseppe Maria Quaglia, deceduto all'età di 63 anni 1832
              17/6/64
      188) Pater Hycintus Cataldo, ex Ord. Predicatorum 1832
      189) D. Epifanio Villani (4) 1833
      190) D. Vincenzo Netta, Sacerdote 1836 Arciprete 1842 - 1854
              Nato il 12/3/1800 dal Dott. Michele Netta e da Donna Vittoria Cappucci; deceduto all'età di 54 anni il 4/9/1854, colpito dal colera, per prodigarsi generosamente nella cura degli appestati, come abbiamo ricordato, sepolto al cimitero.
      191) D. Vito Sauro, Primicerio 1849 1836
      192) D. Simplicio Tanga, deceduto a 47 anni il 7/3/1871 1844

      193) D. Onorio Colella, Sac. 1847; Tes. e Vic. Cur. 1875-1895
              Tesor. 1860
      Era Tesoriere e Vicario Curato già nell'agosto 1873, interruppe per il breve periodo dell'Arcipretura di D. Michelangelo Netti (dall'aprile al dicembre 1874), per poi riprendere nel gennaio 1875, conservando tale carica fino al 1895, senza mai avere la nomina di Arciprete, come si era verificato per lo zio D. Carmine Colella. Probabilmente il Vescovo per evitare reazioni tra i vari pretendenti all'Arcipretura, anche a D. Onofrio lasciò la cura della Parrocchia, come Vicario Curato.
      Deceduto all'età di 80 anni il 24/8/1901 e sepolto al Cimitero (D. XIX, 220).

      In un registro parrocchiale ho trovato un foglietto con un appunto sulla Provvidenza. Da un confronto calligrafico e dal tipo di inchiostro usato, possiamo attribuire a questo zelante Vicario Curato tale appunto, che riportiamo: "La Prowidenza, come annota S. Tommaso, è una ordinata disposizione di tutti i mezzi, che usa Dio per conseguire i suoi fini del suo governo, che sono la sua gloria, la manifestazione della sua potenza, misericordia e grazia, ed il vantaggio delle creature ragionevoli.
_________________________
      (4) Dalla tradizione orale apprendiamo che D. Epifanio sia stato un espertissimo calligrafo, fino al punto che una volta, imitando a perfezione scrittura e firma del Vescovo, nonché il timbro della Curia Vescov. di S. Angelo dei L/di, riuscì ad ottenere da S. E. il Prefetto di Avellino, in occasione di una S. Pasqua, la liberazione di alcune donne di malaffare, che si trovavano in carcere.


      Abbraccia la Divina Provvidenza tutte quante le creature del cielo e della terra, dal più nobile dei Serafini sino all'ultimo animaletto e piante.
      Ma soprattutto veglia al governo degli uomini, col mantenere tante innumerabili creature, che sommistrano all'uomo cibo, vestito, ecc., che ricreano i suoi sensi. Di più preme al Signore che tutti ci salviamo, che oltre tanti doni di natura e di grazia ha stabilito gli Angeli Suoi. La Divina Provvidenza manda le disgrazie ed altro per il maggior bene dell'uomo, come Giobbe, Giuseppe nella cisterna ...".
      194) D. Gaetano Villani 1847
      195) D. Michele Antonio Tanga, Coadiutore 1873; 1848
              Vicario Foraneo 1836.
              Dal solo registro dei defunti, per il periodo sett. 1875-ott. 1876, risulta anche come Economo Curato e Vicario Curato (D. XVI, 96 - 113^ ). Da ciò desumiamo che il periodo fu particolarmente tumultuoso, se l'arrivismo continuò per quasi tutto il secolo, senza che il Vescovo potesse porre riparo. Tutto questo avrà inciso negativamente nell'azione pastorale della Parrocchia, anche se nello '800 non sono mancate delle belle figure di Sacerdoti, come abbiamo avuto modo di evidenziare: certamente quel fervore, che abbiamo riscontrato nei secoli precedenti, di partecipazione laicale, attiva e democratica, alla vita della chiesa locale, avrà subito uno spiacevole calo, con conseguente abbassamento del livello di moralità, e da parte del popolo e da parte dello stesso clero.
      196) D. Pasquale De Gennaro, bravo e richiesto Predicatore 1848
      197) D. Rocco Cirillo, deceduto a 72 anni il 1/5/1875 1850
      198) D. Francesco Paolo Gallicchio, Primicerio nel 1903 1851
      199) D. Vito Pasquale Sauro, Tesoriere 1901 1859

      200) Pater D. Michelangelo Netti, Arciprete Apr. 1874 - dic. '74
              Egli così ricorda la sua presa di possesso: "Ego Michelangelus Netti Archipresbyter Curatus possessionem huius Maioris Ecclesiae Parochialis sub titulo Divi Bartolomei Ap. accepi die vigesima octava mensis aprilis 1874" (B. XXI, 131).
      Nel 1864 era Vicario Foraneo e in una lettera a S. E. Mons. Fanelli del 27/12/1864 lamenta che: "... in questo paese è da due anni dacché non s'ascolta la Parola di Dio, ed è molto cresciuto lo scostume...
      Era figlio di D. Francesco A. Netti e D. Angela Bufalo. Morì a 60 anni il 7/1/1876 e fu sepolto al Cimitero (D. XVI, 104).
      201) D. Francesco Anselmo Rosa 1860
      202) D. Michele Arcang. Gerundo 1862
      203) D. Alfonso Gerundo 1866
      204) D. Nunziante Pavese 1870
      205) D. Pietro Sciaraffa, Coadiut. 1873; Tesoriere 1915 1870
      206) D. Michele De Paola 1875
      207) D. Nunziante Gallo 1876

      208) D. Vittorio Novia, Sacerdote 1884 Arciprete 1895-1943
      Nel periodo della sua Arcipretura si ha finalmente una ripresa morale e religiosa della Parrocchia, rivelando egli un grande zelo sia per la formazione del popolo, che per lo splendore della casa di Dio, per la cui ricostruzione spese le sue migliori energie.
      Il Novia, nel R.M. XIII così ricorda la sua presa di possesso:
      "J.M. J. Ad futurram rei memoriam. - lo qui sottoscritto Arciprete fui immesso nel canonico possesso dell'Arcipretura di S. Bartolomeo Ap. dall/mo e Rev/mo Mons. Antonio Curato Cela Protonotario Ap., per delegazione Dell/mo e Rev/mo Mons. D. Nicola Lorusso, Vescovo di S. Angelo dei L/di e Bisaccia il dì 19 maggio 1895
                                                                                    L'Arciprete Curato D. Vittorio Novia".
      L'Arcip. Saponava così lo ricordava, con una nota apposta all'atto di morte del R.D. XXIV, 69:
      "L'Arciprete Novia fu sacerdote zelante e pio. Curò i restauri e l'abbellimento della chiesa parrocchiale,. per cui fu nominato Cavaliere pro Ecclesia et Pontefice. Sostenne una lite col Fondo Culto, il quale fu condannato dalla Cassazione a versare alla Parrocchia L. 148,75 annue per spese di Culto. Si spense con edificante pietà. Un debito di giustizia mi ha spinto a vergare queste verità, che dall'Economo Cornacchia non furono messe in rilievo, oggi 21 aprile 1945.
                                                                                    D. Arturo Prof. Saponara Arciprete"

      209) D. Vittorio Gallicchio, deceduto a 103 anni 1886
              il 7/3/1963
      210) D. Antonio Cornacchia, Dottore in Teologia 1889
              Vicario Foraneo nel 1902. Alla sua cultura umanistica univa una vasta preparazione teologica, per cui riusciva molto bene nella predicazione. Deceduto a 90 anni il 21/9/1953.
      211) D. Enrico Del Campo, deceduto a 28 anni il 5/7/1893 1892
      212) D. Generoso Novia, Coadiutore 1895; Parroco di Morra 1895
      213) D. Vincenzo Gallicchio, Dottore in Teologia 1901 1895
              Professore di Teologia a Bitonto, a Teggiano e a S. Andrea C.; Assistente diocesano di A. C. e Vicario Generale per molti anni. Deceduto il 12/12/1961.
      L'Arcip. Saponara così lo ricordava con una nota apposta sul R.D., pag. 29, sotto l'atto di morte: "il 12 dic. 1961 l'Ill/mo e Rev/ mo Mons. Vincenzo Gallicchio, figlio del fu Pasquale Antonio e fu Quaglia Filomena, nato a V. il 27/9/1871, Sacerdote, Vicario Gen. dell'Arcivescovo Carullo, è morto, munito dei SS. Sacramenti, ricevuti con edificazione ed è stato sepolto nel Sepolcro di famiglia nel Camposanto di V.
      (Mons. Gallicchio fu uno dei più generosi pionieri nei più difficili primordi dell'Azione Cattolica, e bisogna proprio scrivere il suo nome fra i più degni di presentarsi all'ammirazione di tutti. Così Mons. A. Lavagna, Ass. Gen. A.C.I.) Fondatore, cultore e propagatore dell'A.C. nelle diocesi unite. Infaticabile operaio evangelico, egli ha speso la sua lunga vita per la gloria di Dio e il bene delle anime... E' stato Vicario Gen. di tre Arcivescovi: Mons. Tommasi, Mons. Melomo e Mons. Carullo, che Dio conservi lungamente al nostro affetto. Ha retto, nelle vacanze, le Diocesi con saggezza e bontà, specialmente nella lunga infermità dell'attuale Arcivescovo. E' caduto, può dirsi, sulla breccia, lavorando fino agli ultimi giorni di vita.
      Carissimo ai Cleri delle Diocesi unite per la bontà paterna, lascia vero rimpianto. Requiescat in pace!
                                                                                    Arciprete Saponara".
      214) D. Pasquale Tanga, Coadiutore 1901 1899
              Valente insegnante delle Scuole elementari: è stato il
              mio primo stimato maestro. Deceduto a 56 anni il
              6/3/1937.
      215) D. Remigio De Paola, emigrato in America, 1900 d
              ove ha svolto un'importante opera religiosa, culturale
              e sociale tra i primi nostri emigrati in U.S.A., lasciando
              di sé un ottimo ricordo.
      216) D. Gerardo Gallicchio, Coadiutore 1904 1903
      217) D. Francesco Branca 1903
      218) D. Eliodoro Villani 1918
      219) D. Emanuele Gerundo 1921
      220) D. Arturo Saponara, Arciprete 1943-1963
              Ord. Sac. il 25/5/1924.
              Coadiutore 1928, Parroco di S. Sossio B. e poi Arciprete in V.; deceduto il dì 8/6/1969.
      Eletto Arciprete il 3/8/1943, come ha annotato egli stesso a fianco della registrazione della sua Cresima (cfr. R. Cresime IV) ed immesso nel possesso il 12/9/1943, come ha ancora annotato sul R. B. 1943-47, pag. 26:
      "Il 12 settembre, il Sac. D. Arturo Saponara, già Abate Parroco di S. Sossio B., Parroco Consultore della Dioc. di Lacedonia, più tardi Professore e Padre Spirituale nel Seminario di S. Andrea di Lonza, prese canonico possesso di questa Parrocchia, vacante dal 17 febbraio".
      Sul R.D., sotto l'atto di morte del Saponara (pag. 41), il sottoscritto appose questa breve nota biografica:
      "Sacerdote pio, zelante e di ottimi costumi. Missionario per alcuni anni in Brasile. Pur avendo esercitato la sua Arcipretura in un ventennio molto difficile, a causa della guerra, con grande sacrificio da parte sua, e della popolazione, provvide alla ricostruzione del Campanile della Chiesa, ed alla sistemazione di alcuni altari laterali della stessa. Questi altarini furono poi eliminati durante l'opera di ristrutturazione della Chiesa, in seguito al terremoto del 21 agosto 1962.
      Vallata, 23/12/1978, giorno della III consacrazione della Chiesa. A.M.D.G.
                                                                                    Arcip. G. De Paola"
      La storia della travagliata ricostruzione del campanile è così ricordata dal Saponara, in una nota apposta nel Reg. Cresime 1947, pag. 92:
      "Memoria ai posteri. L'anno del Signore 1930 un fiero terremoto rovesciò la volta della chiesa, abbattè il muro del Coro, danneggiò il campanile. Questo fu demolito. Non si presentò il progetto di ricostruzione al Genio Civile entro il 31 dic. 1931 e si perdette il diritto al sussidio. Lo scrivente Arcip. Saponara non potè iniziare la Costruzione del Campanile subito dopo l'insediamento, dato lo stato di guerra e la impossibilità di comprare cemento e ferro. Con meno di 80.000 lire, fidando nella Provvidenza, benedisse la prima pietra del novello campanile, il 2 ott. 1946. Non ci fu entusiasmo. Scarsissime le offerte. Non mancarono avversioni e lotte. Nella Pasqua del 1947 la campana grande squillò. Fu suonata a batacchio. L'Arciprete si industriò in tutti i modi per il compimento dell'opera. Ottenne 20.000 lire dalla S. Sede, 80.000 lire da Luigi Antonini e Signora; vendette il suolo della Cappella di Montevergine, all'asta, per 89.000 lire. I cittadini emigrati negli Stati Uniti d'America risposero con entusiasmo e mandarono i mezzi per completamento dell'opera. Il 12 ott. 1947, S. E. Mons. Carullo, assistito dall'Ill/mo e Rev/mo Mons. D. Vincenzo Gallicchio, suo Vicario Generale, benedisse il campanile e il campanone squillò a distesa. I calunniatori dell'Arciprete, i nemici del campanile erano scornati e vinti. Deo Gratias!
                                                                                    Arcip. Arturo Saponara"
      Per quanto poi riguarda la ritirata dei soldati tedeschi dalla zona, alla fine della guerra, il Saponara, nel R.B. 1943-47, a pag. 29, ci ha lasciato queste interessanti notizie di cronaca:
      "23 sett. 1943: Vallata è in tribolazione e in timore, occupata dai Tedeschi, che sono in ritirata. Passano migliaia di automezzi sulla nazionale Formicolo-Benevento".
      "26 sett. 1943, giorno da ricordare: i Tedeschi fanno qualche atto di violenza. Hanno i loro cannoni piazzati sull'altura di S. Vito, alle Cesine e altrove. Un drappello è schierato su S. Vito. La loro ritirata continua. Bruciano automezzi sulle rotabili. A notte Vallata è lasciata libera.
                                                                                    D. Arturo Arciprete Saponara".
      Sappiamo che in quel periodo, a Macchialvino, fu organizzato dai Tedeschi anche un Ospedale da campo. In una delle tante incursioni aeree nemiche, che non davano tregua alle operazioni belliche tedesche, tre soldati accortisi di essere stati avvistati, erano scesi dal loro automezzo, per trovare rifugio sotto il ponte, oltre il Palazzone, quando furono raggiunti da una raffica di fuoco, che li ferì mortalmente. Trasportati poco dopo al vicino Ospedale militare per le cure del caso, trovarono la morte dopo alcune ore; seppelliti provvissioramente a Macchialvino, furono poi trasferiti al nostro Cimitero, dove furono seppelliti. Alla fine della guerra, furono riesumati e portati in Germania.
      221) D. Francesco Del Sordi, Ordinato Sacerdote 1931
              il 30/5/1931; Coadiutore 1932. Vice Parroco per tutta la sua vita sacerdotale, in piena disponibilità e collaborazione.
      Con me in particolare c'è sempre stata una intesa veramente fraterna, sia perché è stato lui ad orientare, sostenere ed incoraggiare la mia vocazione sacerdotale, sia perché nello spirito del Vaticano II, superando ogni prospettiva di potere, si é fraternamente collaborato, e nel lavoro pastorale e nell'opera di ricostruzione della chiesa. La gente ha notato sempre con edificazione questa testimonianza di viva fraternità. Penso pertanto di interpretare i sentimenti di tutti, esprimendo a lui, da queste pagine, la sincera gratitudine di tutta la comunità cristiana, unitamente al mio vivo e sentito grazie, per la sua generosa disponibilità in tutto. Il Signore ce lo conservi a lungo! Canonico della Cattedrale di Bisaccia, dal 1954.
      222) D. Gaetano De Paola, Parroco ad Aquilonia 1932
              per molti anni, dove ha lasciato un ottimo ricordo di sé.
      223) D. Antonio Gerardo De Paola, Arciprete dal 1963 Ordinato Sacerdote il 5/7/1953.
              Dopo dieci anni d'insegnamento nel Seminario di S. Andrea di Conia, da S. E. Mons. Carullo fu nominato Arciprete di S. Bartolomeo Ap. in Vallata, di cui prese possesso nella festa di Cristo Re 1963.
      224) D. Vincenzo Malgieri, Ord. Sac. il 4/7/1965 1965 Dopo 5 anni d'insegnamento nel Seminario di S. Andrea di Conza, fu nominato Parroco di Caposele il 1/9/1970.
      225) D. Angelo Colicchio, Ord. Sac. il 17/12/1966 1966 Attualmente Vice Parroco a Calitri (5).
      226) D. Franco Di Netta, Ord. Sac. il 24/8/1969 1969
      Dopo alcuni anni di fattiva e fraterna collaborazione in Parrocchia, è stato nominato Parroco di Torella dei L/di: a lui i nostri migliori auguri di fecondo apostolato nel nuovo campo di lavoro!

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