Studi Sociali e Giuridici - Tommaso Mario Pavese

2. — L’ anarchia in generale

         Sempre, anche in un regime socialista, l’esistenza dello Stato è necessaria per garantire la pacifica convivenza tra gli uomini, punendo le illecite azioni che possono recare ingiustamente danno all’individuo od alla società, e permettendo la libertà delle altre azioni.
         Gli anarchici invece — convinti che la libera esplicazione delle forze e delle passioni basta a garentire l’armonica convivenza sociale umana — vogliono abolire lo Stato e il diritto, che ritengono organi di violenza, di coazione permanente e sistematica; e vogliono anche abolire l’autorità che, secondo loro, è nemica del progresso, perchè turba le libere iniziative, imponendo una fede passiva nelle sue leggi e nella sua giustizia.
         L’anarchia è divisa in due principali correnti. l’una, più antica, è individualista (Godwin, Stirner, Tucker); l’altra, più moderna, è comunista (Bakunin, Kropotkin, Reclus). Alcuni (Bakunin e Most) affermano che i beni di consumo debbono distribuirsi secondo il lavoro compiuto; altri sostengono che i mezzi di consumo debbono attribuirsi secondo i bisogni.

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