Studi Sociali e Giuridici - Tommaso Mario Pavese

3. — Teorie anarchiche assolutistiche

         Brevemente espongo le teorie dei principali anarchici, per farne subito dopo la critica. — Andrè Girard nega il diritto col negare il diritto all’esistenza, perchè l’individuo è destinato dalla natura alla morte che garentisce il rinnovellamento dell’universo e la sua evoluzione; perchè la vita dell’individuo è assicurata dalla morte di altri esseri appartenenti a specie inferiori ed anche alla stessa specie.
         L’individuo mira alla sua felicità, al suo pieno sviluppo; perciò bisogna garentirne la completa indipendenza, essendo la dipendenza causa di tutti i mali. Con ciò non si va all’isolamento ed alla forza brutale, perchè l’insufficienza individuale a soddisfare i bisogni rende necessarie le relazioni solidali e reciproche, che menano ad un accordo cordiale e benevolo.
         Il Kropotkin (n. 1842) afferma che l’anarchia esprime la tendenza innata delle società verso l’eguaglianza e la libertà, cui si oppongono lo Stato, la legge e l’autorità; le quali istituzioni sono perciò da lui negate. Nell’uomo la tendenza alla libertà è anche più forte di quella al benessere.
         I giudici, i carabinieri e le carceri non bastano a impedire gli atti antisociali, perchè anche i migliori uomini si corrompono coll’esercizio del potere perciò noi odiamo il governo dell’uomo per mezzo dell’uomo. Per reprimere gli atti antisociali, occorre l’insegnamento morale e la pratica del mutuo aiuto: ma il primo, negli Stati attuali, è ostacolato dagli insegnamenti immorali risultanti dalle istituzioni; rimane il mutuo aiuto che tende a far passare gli atti sociali allo stato di abitudine e di istinto. Ogni progresso si è dovuto alla solidarietà umana; ogni regresso dipende dai pregiudizi autoritari, dalla divisione fra governanti e governati. L’anarchia vuole il comunismo organizzato non da corpi legislativi, ma dal genio delle masse.
         Per soddisfare ogni bisogno, la società sarà piena di associazioni, che tenderanno a divenire internazionali. Il comunismo farà pienamente esplicare all’uomo tutte le sue facoltà, e svilupperà i costumi socievoli, più potenti di ogni repressione.
         Tucker (n. 1854) annovera il sottrarre allo Stato funzione legislativa come uno dei mezzi atti a far realizzare l’anarchia. L’unico dovere dell’anarchico è il rispetto dell’eguale libertà: associazioni di difesa provvederanno a tutelare la libertà individuale. Tutto ciò che non deriva dal libero consenso della volontà individuale non ha effetto obbligatorio. Gli uomini. con libere associazioni che non vincoleranno per sempre i componenti, conseguiranno i loro fini, abolendo lo Stato. La vita si svolgerà secondo l’interesse sociale: così fa famiglia nasce o si scioglie, a secondo che sorge o che manca il libero accordo fra uomo e donna.
         Max Stirner (Giov. Gasparo Schmidt (1806-1856), con critica aggressiva, tentò di demolire Religione e Stato, facendo emergere l’individuo, l’unico, dall’apologia del più esagerato egoismo. Il mio diritto è quello che mi concede la società. Ma perchè — egli pensa — il mio diritto deve dipendere dall’apprezzamento e dall’interesse subiettivo di un estraneo?
         Io solo posso giudicare se ho torto o ragione, se ho o no un diritto; e gli altri al più possono riconoscere o negare il mio diritto. Anche i più fervidi rivoluzionari però vorrebbero assoggettarci al diritto della società, dell’umanità o di tutti, che dovrebbe anteporsi. Siccome anch’ io faccio parte di tutti, il diritto di tutti dovrebbe essere anche il mio; ma io difenderò il diritto mio, non il diritto di tutti: ciascuno poi pensi a difendere il proprio diritto. Vero diritto di tutti è quello che è diritto di ogni singolo. Se si domanda chi ci dà il diritto di fare una cosa, si risponde : la ragione, l’amore, l’umanità, Dio. Si dovrebbe invece rispondere: la tua propria volontà, la tua propria forza. Ognuno è autorizzato a fare ciò che può fare; anche ad abbattere Dio, se può.
         Se non indietreggio dinanzi all’idea dell’uccisione come dinanzi ad un torto, sono autorizzato ad uccidere. Io posso stabilire se con me è il diritto; ogni cosa che a me sembra giusta è tale: e se gli altri pensano diversamente, questo è affar loro, non mio; si difendano come sanno. Ogni mio diritto deriva da me stesso, la forza vince la ragione ed è bene che così sia. Non è a parlarsi di diritti di natura; questa non può darmi diritti, perchè non può rendermi capace di quello cui il mio potere non giunge. Chi ha forza ha diritto; se so procurarmi un godimento, esso diviene un mio diritto; la ragione è dalla mia parte, se mi approprio con violenza di una cosa.
         Noi non osiamo dire che ciascuno possa fare ciò che gli aggrada; ma che ciascuno può fare ciò che gli permette di fare la propria forza, senza bisogno di autorizzazione altrui. Io sono proprietario e creatore del mio diritto, del quale mi servo e mi privo a mio piacere: non accetto e non obbedisco alle leggi dello Stato, nè a quelle di Dio, della natura o dell’uomo. Che m’importa che un individuo m’accampi diritti? Ogni suo diritto vale quel tanto che vale per me: i suoi beni materiali o spirituali m’appartengono, ed io ne uso secondo il mio vantaggio ed il mio piacere, senza escludere il delitto, se esso è necessario per il raggiungimento dei miei fini. Contro lo Stato che rappresenta il dominio della legge, all’interesse dell’egoista divergente da quello dello Stato, non retta che affermarsi per mezzo del delitto, abbattendo lo Stato che impedisce i movimenti e circonda delle più forti coercizioni. Perchè non dovremo imitarlo tutti? Un delitto collettivo, oltrepossente, impetuoso sì annuncia col rumore di un tuono lontano. Abolito lo Stato, io mi associerò con altri, privandomi di talune libertà per il benessere mio: l’associazione è una esplicazione della mia individualità, un accrescimento del mio potere; non mi possiede, ma è da me posseduta; io contribuisco con la mia forza ed il mio valore: e la sfrutto; l’abbandono, se più non mi giova. Se con l’associazione sacrifico parte della mia libertà, tal sacrifizio, fatto per un interesse mio, è inevitabile, perchè è impossibile renderci liberi da ogni cosa.

__________________________________________

Pagina Precedente Indice Pagina Successiva
Home