GERARDO DE PAOLA - ZINO E... MISTERO - b) Pio XII: ''Un grido di risveglio! Un mondo da trasformare...''

b) Pio XII: ''Un grido di risveglio! Un mondo da trasformare...''
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        La mattina del 10 febbraio 1952, una domenica, con la solennità dei grandi momenti ecclesiali, preparata anche nelle Parrocchie, Pio XII pronunzia alla radio vaticana un celebre doscorso, tenuto nascosto sia al Segretario di Stato G. Batt. Montini che al Card. Micara e trasmesso qualche giorno prima solo a P. Lombardi, tenendone estranea la Curia per timore di intralci.
        Il Papa esordisce: "Un grido di risveglio oggi ascoltate dalle labbra del vostro Padre e Pastore, di noi che non possiamo restar muti e inerti dinanzi a un mondo che prosegue inconsciamente per quelle vie, le quali menano al baratro anima e corpi, buoni e malvagi, civiltà e popoli.
        Ora voi non ignorate, - continua in tono apocalittico - che ben più estesi e gravi, quali non furono né le pesti né i cataclismi tellurici, sono i pericoli che incombono tutt'ora sulla presente generazione.... una condizione generale, che non dubitiamo di chiamare esplosiva ad ogni istante, e la cui origine deve ricercarsi nella tiepidezza religiosa di tanti, nel basso tono morale della vita pubblica e privata, nella sistematica opera d'intossicazione delle anime semplici... E' tempo di scuotere il funesto letargo... E' ora che ci svegliamo dal sonno, vicina è adesso la nostra salvezza!...
        E' tutto un mondo, che occorre rifare dalle fondamenta, che bisogna trasformare da selvatico in umano, umano in divino, vale a dire secondo il cuore di Dio...
        .. Risveglio che impegni tutti, senza evasione di sorta, il clero, e il popolo, le autorità, le famiglie, i gruppi, ogni singola anima, sul fronte del rinnovamento totale della vita cristiana... ai nostri occhi sia concesso di veder tornare a Cristo non soltanto le città, ma le nazioni, i continenti, l'umanità intera"
(l'Osservatore romano,11/12 Febbraio 1952).

        La muraglia istituzionale sembra insuperabile!
        Sarà il vento Pentecostale del Concilio a suscitare il rinnovamento, anche se in parte soltanto, per le continue resistenze degli uomini al soffio dello Spirito.
        Il cozzo virulento e tenace di Lombardi contro le strutture giunge finanche a causare una rottura sanguinolenta tra lui e il Papa, a causa di profonde frizioni con il cardinale Vicario, col quale ha uno scontro frontale, che porterà alla drammatica udienza col Papa, l'ultima, del 21 agosto 1952, così ricordato nel Diario: "... giorno di tenebre. Ho tanto l'impressione che il demonio sia scatenato e sia stato lui a vincere una battaglia. Sono solo in una maniera che farebbe spavento". Successivamente cercherà di attribuire la causa alle condizioni di salute del Papa, che "non aveva il dominio dei suoi nervi ed era avvelenato contro di me, da ciò che gli avevano detto altri... Purtroppo il Papa è veramente isolato" (D, 1° Sett. 1952).
        Logicamente tale rottura è presto sanata, ma nel Paese esplodono tensioni:
        - a Firenze il sindaco La Pira appoggia il fermento operaio;
        - le tesi di Messineo su Civiltà Cattolica sul fronte della Destra sono contraddette dal teologo Colombo su "Vita e Pensiero", mensile dell'Università Cattolica;
        - in A.C. e ACLI, "malgrado le epurazioni del 1952, cova l'insofferenza per la confusione Geddiana tra politica e religione: «La religione deve ispirare la politica senza sostituirsi ad essa», scrive il Presidente dei Giovani, Mario Rossi, sul quale il Sant'Offizio istruisce un processo" (Pag. 318).
        Molti anni più tardi, scrivendo i Ricordi, Lombardi evocherà il continuo olocausto di quel periodo sotto il tema dello spirito di mortificazione: considera la propra esperienza come parte di quel tormento continuamente attivo nella storia cristiana tra una Chiesa fortemente istituzionale, sicura e l'inerme atteggiamento profetico.
        Il Papa in un discorso a 250.000 uomini di A.C., accorsi in Piazza S. Pietro il 12 Ottobre 1952, sintetizza così l'impegno di tutta l'Azione Cattolica: "Milioni di uomini invocano un cambiamento di rotta e guardano alla Chiesa come valida ed unica timoniera. Ma questo oggi non basta: tutti i fedeli di buona volontà devono scuotersi e sentire la loro parte di responsabilità nell'esito di questa impresa di salvezza, contro la marea di secolarizzazione, che rende Cristo estraneo al mondo moderno";

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