GERARDO DE PAOLA - ZINO e MOLOK - Gesù, pane di vita mandato dal Padre

Gesù, pane di vita mandato dal Padre.
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        Siamo passati dalla moltiplicazione dei pani, al significato del pane, per addentrarci sempre più a capire il mistero di Cristo, offertosi a noi come Pane vivo, disceso dal cielo, per aiutarci a realizzare la pienezza della vita, una vita totale, che aiuti l'uomo a realizzarsi in tutte le sue dimensioni, e non... a senso unico!
        In questo cammino di autorealizzazione nel deserto della vita, anche lo uomo, come il profeta Elia, conosce i suoi momenti di scoraggiamento, di sfiducia, quasi di disperazione, per cui si può cogliere sulle sue labbra la stessa preghiera del profeta: «Ora basta, Signore! Prendi la mia vita... ».
        Ma il Signore gli assicura il pane della vita, con cui potrà continuare il cammino sino alla fine. Per capire il significato e la portata di questa espressione, possiamo rifarci all'esperienza di ogni padre di famiglia, che spezza il pane per i figli, con un gesto così pregno di significato: quel pane sudato è segno tangibile, per i figli, di un amore che si dona, che quasi... si lascia mangiare dai figli, perché essi abbiano la vita... e anche i commensali, che partecipano alla consumazione di questo pane, partecipano in qualche modo, alla vita stessa di chi loro lo dona... Quale meravigliosa esperienza di gioia comune, in questo mangiare insieme, partecipando alla vita del donatore!...
        Gesù;sempre sensibile agli autentici valori umani, offrendo se stesso in cibo a noi, attraverso il pane della vita, non solo ci invita ad esperimentare la gioia di questo suo dono d'amore, ma ci offre la possibilità di partecipare alla vita del Padre, insieme ai fratelli... perché ci lasciamo penetrare, rinnovare, trasformare da questa vita, e, sotto l'azione dello Spirito Santo, ci immettiamo anche noi nella stessa prospettiva di donazione...
        Occorre aprirsi a questo dono del Padre, non chiudergli la porta della nostra vita con l'autosufficienza, con l'indifferenza, con altri interessi, con l'egoismo... Solo così si entrerà in comunione vera con Dio e con gli uomini... fino alla condivisione di tutto... L'attrazione (o grazia) del Padre deve assommarsi con la volontà dell'uomo, perché questi possa realizzarsi pienamente, totalmente...
        Solo così, puntualizza S. Paolo, potremo liberarci da ogni asprezza, sdegno, ira, maldicenza, malignità e potremo camminare nella carità... «nel modo che anche Cristo ci ha amato e ha dato se stesso per noi, offrendosi a Dio in sacrificio di soave odore» (Ef. 5,2).
        Il sacrificio di Cristo deve diventare il nostro sacrificio, la sua Messa la nostra Messa, non semplicemente come rito o momento di culto, ma come espressione di una vita donata con Lui, a servizio dei fratelli, del mondo intero...
        In questa luce meravigliosa, l'Eucarestia sarà veramente un intreccio di segni e di realtà, attraverso cui Cristo veicola a noi la vita eterna, in modo che, anche col nostro contributo, raggiunga il mondo intero.

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