GERARDO DE PAOLA - ZINO e MOLOK - Prefazione I

Prefazione I.
__________________________________________

        Quella che ci accingiamo a narrare, senza nessuna pretesa letteraria, vuole essere una rielaborazione storica particolare ed una rievocazione di vita quotidiana che, a solo scopo di esemplarità, trovando una sintesi nell'esperienza vissuta dal protagonista, possono inserirsi in un quadro di riferimento vocazionale. L'autore si propone di offrire al lettore la possibilità di interpretare il presente, alla luce di un ricordo storico, in vista di un futuro sempre da costruire nell'oggi per tutti.
        Conseguentemente, non tanto storia, intesa come maestra di vita o legge perenne che si rinnovi nelle vicende umane, ma piuttosto spunto per svelare segreti, atti a capire l'oggi di ognuno: non il corso di un popolo quindi, ma la sfida di ciascuno di noi, anche di fronte all'inesorabilità di esperienze che, pur nella loro negatività, possono stimolare l'autocostruzione, premessa necessaria per ogni costruzione.
        Questa puntualizzazione aiuta subito ad intuire come titolo e sottotitolo facciano da chiave di interpretazione di una esistenza, che non si lasci «passivamente esistere» e che non sia succube di istinti o di «fatalità» sul piano individuale e comunitario, naturale e religioso, umano e culturale.
        Il saggio storico, pur con riferimenti concreti e dettagliati di vita vissuta, è stato idealizzato, per lasciare all'autore totale libertà di narrazione nel fustigare, in chiave di «umorismo profetico» i costumi del tempo, non sempre improntati ad esigenze di promozione umana.
        Tutta l'azione si svolge in strutture e luoghi precisi, ma può riferirsi a qualsiasi situazione analoga, proprio in forza della sua idealizzazione per cui, uscendo dall'area circoscritta di una provincia, può assumere una dimensione molto più vasta: ognuno, dovunque, può trovarsi rispecchiato in questo o quel personaggio, in questo o quel dettaglio. L'autore infatti, senza intentare alcun processo, si è proposto di fare un tentativo di scandaglio del cuore umano, con tutti i suoi pregi e difetti, allo Scopo di educare coeducandosi, alla coscientizzazione ed alla corresponsabilità. La conoscenza poi del contesto geo-socio-culturale, in cui gli avvenimenti si verificano, può contribuire a ravvivare la memoria storica della propria identità, per attualizzare il passato, vivere meglio il presente, proiettarsi verso un futuro più umano e più giusto.
        Il bisogno quindi di partecipare al lettore una esperienza vissuta, attraverso il genere memorialistico, si traduce in una proposta educativa di aiutare a leggere dall'interno, in cammino interiore, i temi privilegiati della problematica esistenziale e i fatti più vivi del nostro tempo.
        L'autore nutre viva fiducia che tale proposta, sintesi di ricerche e di esperienze vive, con il profumo della verità vissuta ed il coraggio di comunicarla, per farne dono agli altri, possa assurgere a valore di testimonianza, anche se si tratta soltanto di una... scheggia di storia. Tutti infatti, dal primo all'ultimo, «siamo storia» e abbiamo la nostra parte di responsabilità nella storia particolare-universale e nel posto che vi occupiamo, anche se ci troviamo spesso in zone morte della società, con brandelli di sociale spento.
        Pertanto, autore e lettore, immersi nella stessa realtà sociale, pur in condizioni differenti, e «situati» tra strutture e fenomeni più grandi di loro, possono camminare insieme, mettendo in comune capacità e forze, per capire meglio dove si va, e per giungervi nel miglior modo possibile.
        L'avventura potrà diventare entusiasmante, pur nella fatica del quotidiano, se essi riusciranno a procedere con empatia, aiutandosi a cavalcare quelle onde che sembrano sommergerli, per giungere alla costruzione di una società con un «supplemento di anima».
        Di conseguenza, anche l'avventura a piccolo cabotaggio, dal microcosmo di una o più persone, può cambiarsi in avventura di grande cabotaggio nel macrocosmo della rapportualità con tutti gli altri, vicini e lontani, per giungere all'Altro insieme, sia pure per strade diverse, alla luce del Vangelo, del Corano, o della sola voce della coscienza.
        Giunga da queste pagine un vivo e sentito grazie a tutti coloro che, in un modo o nell'altro, hanno contribuito alla realizzazione dell'opera: dal vulcanico coautore Nino alla «sempre disponibile» dattilografa Nico, dal valente fotografo Menico all'insuperabile Staff della Valsele Tipografica.

A.M.D.G.

       Festa di S. BARTOLOMEO Ap.,
       Glorioso Patrono di Laterina 1992

Zino   
(Sacerdote A. Gerardo De Paola, Parroco a Vallata dal 1963)

__________________________________________

Indice Home Pagina Successiva