''Massime e riflessioni esistenziali'' di Antonio Cornacchia

Massime e riflessioni esistenziali.

La follia (non in senso psichiatrico) è un danzare dell'animo che ci libera dalle preoccupazioni (o cure) riempiendoci nel contempo di cangiante piacere.
Tonino

Un tempo si affermava con Cartesio "cogito ergo sum": penso, quindi sono. Nell'odierna società liquida condividendo l'analisi di Zygmunt Bauman l'imperativo è consumo, quindi sono.
(A mò di commento)
Noi siamo della stessa stoffa di cui sono fatti i sogni e da un sonno è racchiusa la nostra piccola vita.
Shakespeare

Non omnis moriar multaque pars mei
vitabit libitinam: usque ego postera
crescam laude recens, dum capitolium
scandet cum tacita
virgine pontifex

Non tutto morirò e molta parte di me
eviterà Libitina (evitare la morte, divenire immortale)
sempre recente io crescerò nella lode dei posteri, finchè al campidoglio salirà con tacita vergine il pontefice.
Da Epo di Orazio (traduzione di Renato Pazzani)

Orazio con consapevolezza intuì l'immortalità della sua opera, io con le nugae (o fragmemta rerum vulgarium) e riflessioni esistenziali (come le chiamava Severino Ragazzo) mi auguro e confido che possa essere amorevolmente ricordato dai miei familiari, dai carissimi nipoti e dagli amici vallatesi e non.


Antonio Cornacchia    

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