'' Le Cartoline '' di Gennaro Ciampolillo

Le Cartoline

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Vorrei poter vedere una poesia
di quelle antiche, del tempo passato
ma cerco invano nella libreria
e fino ad ora io, non ho trovato.

Ne voglio una sulle cose perse
e che purtroppo, oggi, son scomparse,
or non ci sono più, sono obliate
nelle soffitte già dimenticate.

Una poesia scritta col pennino
su una carta ruvida e porosa,
con quell’odore aspro della china
anche se triste e un po’ noiosa.

Mi piacerebbe leggere di fatti,
di giorni andati, dell’infanzia nostra,
del tempo in cui non c’erano le chatt
e ci bastava un giro sulla giostra.

Di quando si giocava con le biglie
o con un cerchio spinto dall’uncino,
correndo per le strade senza briglie
per fare una partita al biliardino.

Risento nell’orecchio ancora il frullo
di trottole lanciate con lo spago;
usata per giocare, per trastullo;
com’era bello ogni nostro svago.

Per noi ragazzi c’era il “nascondino”
o un pallone vecchio da calciare,
usando il campo, incolto, del vicino,
organizzati senza il cellulare.

E le ragazze, nei vicoletti stretti,
cantilenando una strofa strana,
segnavano il cemento con gessetti
con i quadrati della “settimana”.

Vi ricordate i giochi con bottoni
e delle figurine di “PANINI”
che noi ci scambiavamo da bambini,
dal freddo, riparati, nei portoni?.

Di queste cose dette, avrei piacere,
poter parlare ancora con amici
se c’incontriamo in piazza, alcune sere;
ci rendono i ricordi, assai felici.

Se poi trovate voi, qualche poesia,
su queste cose che vi ho descritto,
vi chiederei questa cortesia:
fatemi sapere ma… per iscritto.

Se la trovate, fatela arrivare,
ma non inviate “mail” che non è fine
e non spedite con il cellulare;
usate, come un tempo…cartoline.


Gennaro Ciampolillo

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