'' San Vito '' di Gennaro Ciampolillo

San Vito

Sulla montagna aspra di Vallata,
nel cuore della verde Baronia,
una chiesetta a un Santo è dedicata:
di questa parlerà la poesia.

Qui nel paese, il Santo protettore,
a metà giugno, viene festeggiato;
è figlio prediletto del Signore,
il Nostro che da tutti è venerato.

San Vito, protettore d'animali,
fin dal lontano millecinquecento,
fu guaritor di uomini e di mali,
volgendo a noi il suo sguardo attento.

La fiera d'animali si teneva,
davanti alla cappella, sul sagrato,
e ogni contadino conduceva
il suo bestiame, con fiocchi addobbato.

Il Sindaco insieme al Sacerdote,
con venditori giunti d'ogni posto,
miravano il bel gallo dato in dote
col caglio, nel canestro, ben riposto.

Nel pomeriggio, durante la vigilia,
si dava inizio alla suddetta fiera.
La gente era tanta, un parapiglia
ma con fede sincera e veritiera.

Oggi quell'usanza è abbandonata,
sono rimaste solo le “panelle”,
ma si continua a far festa a Vallata
per ricordar quelle giornate belle.

Le portano i fanciulli nella cesta,
per farle benedire dai curati;
son pani consacrati per la festa
che al popolo devoto son donati.

Fedeli e pellegrini in processione,
di quell'antico rito, orgogliosi,
iniziano a pregar con devozione
per completare i tre giri famosi.

E' questo un rito svolto dalla gente
che si ripete con profonda fede,
ai tempi dei pagani è risalente
ma quanto sia d'augurio ognuno crede.

Per tutto il giorno, il suono della banda,
infonderà la voglia di ballare;
ma finirà la festa, come ogni anno,
col detto che conviene ricordare:

“A Sand'Uìt', sai, ogn' muglier'
avessa vatt' semp' a lu marit'
ma si è Sand'Uìt' quir' ver',
ogn' marit' vatt' a la muglier'”


Rino Ciampolillo

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