'' LA FINE DI UN SOGNO '' di Gennaro Ciampolillo
LA FINE DI UN SOGNO

Sette ragazze, da posti diversi
speranze italiane, destini perversi
per farsi un futuro piú certo, piú vero
avevano scelto un Paese straniero.
Via da casa, con fede sicura,
verso la Spagna per fare cultura;
nel cuore una meta e tanta speranza,
lo studio richiede impegno e costanza.
Passarono lieti i giorni e i mesi
e tanti momenti sui libri ben spesi;
giunse gradito l’invito per pochi
per fare la gita , vedere dei fuochi.
Finito l’inverno, s’alzava l’odore
di festa, di Pasqua; nell’aria da ore
la bella stagione ormai giá c’era;
che dolce la notte di primavera.
S’apriva quel giorno, felice, giulivo
per dare agli amici la foglia d’ulivo,
a casa la mamma con babbo aspettava
ma quel telefono quando squillava?
Lontano i fuochi appena finiti
e nella corriera si eran riuniti,
per fare, dormendo il loro ritorno
dopo la festa passata quel giorno.
A casa, diretto il pullman correva
e intanto dal cielo la pioggia scendeva;
bagnando la strada, col suo picchiettare
fece dormire chi era a guidare.
Senza la guida, correva impazzito,
qualcuno gridava; aveva capito;
gli occhi sbarrati cercavan aiuto
stringendo il compagno a fianco seduto.
Col suo colore di bianco e di rosso,
finiva quel mezzo, caduto nel fosso.
In alto le stelle, col loro splendore
segnavan la via verso il Signore,
a sette ragazze, belle, sicure
partite da casa, senza paure.
Restan recisi quei sette bei fiori
in questa Pasqua di pianti e dolori.
Oggi a Vallata, da quella mattina,
in ogni cuore ci sta Valentina
e sia per lei ogni nostra preghiera:
che triste la notte di primavera.

Gennaro Ciampolillo

__________________________________________

Pagina Precedente Indice Pagina Successiva
Home