23 Maggio. Giornata legalità. - A cura di Gerardo Archidiacono

23 Maggio
Giornata legalità.


A cura di Gerardo Archidiacono
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      Oggi 23 maggio è il giorno della legalità, ricordiamo Falcone e Borsellino e tutti gli uomini delle due rispettive scorte rimasti uccisi negli attentati di 25 anni fa. Li ricordiamo con un peso sul cuore e allo stesso tempo con la speranza che il loro sacrificio non sia stato vano. Oggi ci sono tante celebrazioni, tanto clamore, tanta partecipazione, tutto nel segno della legalità. Tutte le Istituzioni in pompa magna. Ma, chiedo umilmente, perché quando mi reco verso il Gargano, in Puglia, sotto alcuni ponti e in vari anfratti a ridosso della strada trovo delle signorine molto poco vestite controllate da loschi individui, costrette a vendere il loro corpo mentre le auto della polizia passano fregandosene altamente di ciò che accade.
      Oggi si celebra la legalità, eppure io mi chiedo e chiedo a tutti perché gira ancora così tanta droga, perché è ancora così diffuso il traffico di armi. Io chiederei al Presidente Mattarella e al presidente Grasso, ex magistrato procuratore nazionale antimafia, oggi presenti nell'aula bunker dell'Ucciardone, luogo simbolo dove si sta celebrando la legalità, perché per superare, soprattutto i concorsi nelle forze armate, è "obbligatoria" la raccomandazione, raccomandazione che si rende ancora più necessaria e, definisco "potente", per superare l'esame di Stato per l'abilitazione di avvocato, per non parlare poi di quello per notaio e di tutte le vecchie caste che seguono.
      Oggi è il giorno del ricordo e dunque è giusto e lecito ricordare, celebrare, però è altrettanto giusto e corretto ricordare la cecità dello Stato di fronte all'assenza di meritocrazia, di fronte alle indistruttibili e puzzolenti vecchie caste. Aggiungo e concludo che nella pompa magna di oggi 23 maggio, 25° dalle stragi, ricordiamoci pure che Falcone e Borsellino, nelle loro indagini, nel loro coraggioso impegno di lotta alla mafia furono isolati da tutti e da tutto, ricordiamoci e ricordiamo di come furono abbandonati dallo Stato.

      23 maggio 2017

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