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Nike: voce degli eroi
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All'incrocio delle vie principali, in questo paesino di Vallata, la bella Nike, dea alata, s'erge sul marmo e spiega le sue ali. È lei la dea di ogni vittoria, custode, protettrice degli eroi che per la patria nostra, per la gloria, moriron per l'Italia... anche per noi. Intorno al sacro, antico monumento un rotear di auto e persone: non c'è tregua neppur per un momento a luglio e agosto con il solleone. Di notte, invece, cessato il frastuono, se passi per la piazza quasi oscura, quando non s'ode nessun altro suono vedrai la dea, stagliarsi imperitura, verso il cielo, in alto, di Trevico con l'occhio dritto e con le ali ardite: udrai le voci che adesso dico. Sembra un sogno eppur le ho sentite! Voci lontane che arrivano... che strano, confuse col rumor della mitraglia, parlano lentamente... molto piano: il sangue, per il tremito, si squaglia! Son voci che arrivano e raccontano, tra gemiti e lamenti di feriti, di affetti e del paese, giù, lontano. Voci di morti, giovani periti,		andati sopra i monti, al confine, presso l’alpi delle dolomiti, per incontrare quella brutta fine, lasciando i loro corpi, forti e miti. Tra loro parlano e a noi dicono con voce mesta e quasi senza tono, se quelle terre, in fretta abbandonate, dagli eredi rimasti, son curate, se quelle case da bombe diroccate, dai figli orfani sono riparate, oppur se, nelle stalle, gli animali avran sofferto della guerra i mali. Veloci gli anni, sono ormai passati; su questa pietra i loro nomi incisi, gli spiriti soltanto son tornati, per noi son vivi e non son stati uccisi. Passa una vecchia addolorata e stanca, vede il nome scolpito dello sposo, lancia un bacio sulla stele bianca, una preghiera: l'eterno riposo. Ecco perché se vedi il monumento, volgi lo sguardo alla dea alata. Fermati, in silenzio, per un sol momento e sentirai... gli eroi, di Vallata.
Gennaro Ciampolillo