PRIME LIRICHE 1901-1903 - EPOPEA GARIBALDINA - I Mille. - Bello perfecto - Tommaso Mario Pavese.

V.
I Mille.

4. Bello perfecto
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Appresta, Italia, di lauro corone a gli Eroi redienti:
        serti recando, l' itale vergini vengano ad essi
        che tornan da '1 campo santificati da la vittoria.
        Cantino, a gli dei, le madri fervidi inni di grazie,
        per quei che, da la battaglia, riedon liberi da morte;
        cantino gl' Itali tutti di gloria cantici a' prodi,
        e vada degl' inni l' eco sonora ne l' aer vagando.
        Le madri di quei che son morti, per la patria pugnando,
        e le nuove spose dolenti, rimaste orbe di sposi,
        trovin, ne gl' Itali tutti, immensa eredità d' affetti.
        Cogliete, o vergini, colmi canestri di fior novelli,
        e il loro soave profumo s' espanda inebbriante:
        versateli a man piene, gentili, su i giovani baldi,
        che passano sfolgoranti ne la luce e ne la gloria,
        su le rosse camicie di sudor bagnate e di sangue;
        su l' Eroe spargeteli, calmo procedente e modesto;
        vèr lor sorridete placide, come luna su l' acque.
        E, mentre che il sol dardeggia da 'l limpido cielo,
        una salva d' applausi fragorosa accolga gli eroi:
        grida d' evviva, di giubil fendan l' immenso seren.
        Le fanfare, intanto, ancor squillino alati inni di guerra,
        memori di vittoria, presaghi di glorie future.
        L'Adriaco e il Tirren mare — brillando dai lucidi gorghi
        riflettenti i monti d' Italia, le ville e i monumenti
        de le città turrite e gli alberi virenti in aprile — ,
        ridar laggìù, in fondo, mormorando l' eterna canzone.

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