CENNI STORICI - Conoscere l'Irpinia

ARIANO IRPINO

I

Situato su tre colli, a 817 metri di altitudine, nello spartiacque tra il bacino delI'Ufita e quello del Cervaro, l'abitato sorse in epoca altomedievale tra la metà del VII e gli inizi dell'VIII secolo. Reggendosi a comune, dopo aver proclamato la signoria pontificia nel 1250, la città fu presa e saccheggiata dalle schiere saracene. Rasa al suolo completamente dal terremoto del 1456, la città fu demaniale e città regia fino al 1496, anno in cui venne infeudata ad Alberico Carafa. In breve tempo riuscì a creare un sistema difensivo e a restaurare il castello in occasione della guerra contro papa Paolo IV. Il castello fu edificato in epoca normanna su di un primitivo fortilizio longobardo articolato su pianta poligonale intorno ad un terrapieno d'origine tufacea. Demolito in parte dopo il sisma deI 1456 fu restaurato grazie a dei lavori di consolidamento, a cui parteciparono molti cittadini arianesi, e che durarono fino agli ultimi anni del secolo XI. Le opere difensive del castello, situato in posizione strategica sulla strada tra Napoli e la Puglia, vennero rinnovate ed abbellite fra il 1532 ed il 1557. Solo nel 1585 l'edificio cadde in disuso e fu definitivamente abbandonato. Attualmente del castello restano ai vertici di un'area quadrangolare quattro torri su base scarpata con interposte cortine murarie di collegamento solo su due lati, essendo in parte demoliti in tutta la loro estensione i muri perimetrali nel settore orientale e meridionale. Oggi troviamo il castello situato nella villa comunale di Ariano Irpino. Ritornare in questa villa comunale dopo nove lunghi anni e rivivere i bei momenti della mia infanzia passati in essa è stato emozionante. Mi rivedevo in ogni bambino che giocava e volevo tornare anch'io un bambino e giocare insieme a loro.
Camminare e specialmente correre sul prato è stato bellissimo e ricco di emozioni. Con questa visita guidata non solo ho potuto rivedere il mio luogo di gioco e quindi di intrattenimento e crescita ma anche la città di Ariano. Passando col pullman per andare alla villa comunale ho rivisto tante persone che ora sono cresciute e anche la mia vecchia casa. Ho vissuto delle esperienze indescrivibili che vorrei ripetere.

Massimiliano Pagano

II

Il 26 marzo io e i miei compagni ci siamo recati ad Ariano Irpino per il progetto intrapreso dalla nostra scuola "Conoscere l'Irpinia" ed abbiamo potuto così verificare che questo paese è ricco di storia ed ha un nobile passato.
Le origini di Ariano Irpino si legano alla posizione trategica del suo territorio che segna il confine naturale tra la Campania e la Puglia. Ariano Irpino è detta la "città del tricolle" e divenne contea sotto i longobardi, intorno al X secolo.
Con i Normanni, assunse un ruolo di primaria importanza e fu scelta come centro di un vasto territorio che comprendeva larga parte del Sannio e dell'Irpìnia.
Nel suo castello, nel 1140, Ruggero Il tenne il suo primo Parlamento.
Nel 1647 Ariano subì un saccheggio per aver bloccato il transito del grano proveniente dalla Puglia.
Attraverso tutto il '700 si arricchì di numerose e monumentali fontane.
Oggi è la seconda città della provincia, dopo Avellino, e conta più di 23 mila abitanti.
Di particolare interesse è la villa comunale che, prima del 1876, era il giardino del castello normanno. La villa occupa 40 mila metri quadrati e può considerarsi uno dei "parchi" più belli della Campania.
Ad Ariano Irpino, presso il Museo Civico ed il Museo delle Maioliche, è possibile ammirare vaste collezioni di maioliche locali.
Queste suppellettili in ceramica hanno un profondo valore culturale ma non solo: attraggono ed incuriosiscono per il senso figurativo che esprimono, semplice, quotidiano, vivace ed unico per molti modelli esposti.
Si tratta in generale di acquasantiere, saliere, boccali, bottiglie, borracce e placche che hanno una grande valenza artistica, seppur servissero soprattutto per azioni quotidiane.
Spicca, certamente, la loro caratteristica religiosa: le decorano rappresentazioni della Sacra Famiglia, della Vergine Maria e dei Santi. Se ne deduce che la vita quotidiana era fortemente dominata dal pensiero religioso. Incuriosiscono molto certi modelli alquanto discosti dai precedenti, più singolari. Si osservano, difatti, suppellettili antropomorfe e zoomorfe, che hanno un enorme valore artistico.
Compaiono spesso figure muliebri anche in busti, che ricordano, in un certo senso, l'arte greca.
Quindi alle immagini sacre si accosta un profondo e affascinante senso del mistero che riporta al culto della madre natura.
Molto interessanti sono le borracce. In genere, non si è mai data grande importanza a tali oggetti eppure, nell'arte della maiolica arianese, queste suppellettili divengono opere d'arte con ornamenti in rilievo e decorazioni libere assai variopinte.
Così, rimango sorpreso dal fatto che questa gente possedesse, anche in dimore modeste, oggetti tanto apprezzabili, benché ai loro occhi sembrassero comunque tanto comuni.
La storicità di Ariano Irpino è resa evidente dalle testimonianze che espone il museo civico.
In virtù del fatto che questo centro fu sede del primo parlamento del Regno di Napoli di Ruggero II il Normanno, nel museo è in bella vista un suggestivo e solenne segno della storia. Nell'ultima sala, in una teca sulla parete, è esposto il manto regale del primo re del regno del Mezzogiorno, dalle tinte molto sgargianti. Difatti, gli ornamenti in tessuto d'oro lucente percorrono la superficie compatta dal rosso assai intenso.
Allora, tutto ciò fa pensare che, nonostante il tempo, il valore storico persiste ancora e che una volta esisteva un grande regno che ha lasciato, per la sua importanza, un'impronta nella storia del Mezzogiorno.
Collocata dinanzi a questo gioiello d'epoca normanna, si può ammirare la ricostruzione in miniatura della celebre battaglia di Hastings, combattuta fra i Normanni di Guglielmo il Conquistatore e gli Anglo-Sassoni, che segno un secolo di storia inglese.
Il plastico è perfetto fin nei minimi particolari, con miniature considerevoli ed una riproduzione significativa del teatro dell'evento e della scena del combattimento, tenendo presenti gli schieramenti bellici dei due fronti.

Luigi Acone

III

Ariano Irpino è una cittadina in provincia di Avellino, conta circa 23.000 abitanti ed è situata su tre colli che dominano la valle dell'Ufita. Quando siamo arrivati c'era il sole ma la giornata era fredda. Giunti ad Ariano, nel centro la prima cosa che abbiamo visitato è stato il museo delle ceramiche. In esso si è potuto verificare che il borgo è stato, in tempi antichi, un importante centro di comunicazione, vista la vicinanza al fiume e la posizione su un tratturo naturale.
Le ceramiche, infatti, risentono sia dell'influenza delle famose ceramiche di Vietri sia di quelle pugliesi.
Poi, visitando un museo vicino abbiamo scoperto le origini osche del luogo, sorto addirittura prima di Roma.
In seguito, per trovare un luogo di ristoro e di gioco ci siamo recati alla villa comunale, situata in cima al paese.
Per raggiungere il luogo abbiamo dovuto attraversare tutto il centro storico: la chiesa, l'elegante piazza centrale, le vie e i vicoli vicini che danno al borgo un'aria moderna e vivace.
In villa, ove si trova un castello normanno, abbiamo consumato la colazione a sacco. Sicuramente la villa è molto più grande e meglio tenuta rispetto a quella di Avellino.
Verso le 18.00 ce ne siamo andati, passeggiando di nuovo per le vie di Ariano.
La città mi è sembrata molto ordinata, gode sia della pace e del non traffico, tipici dei paesi irpini, ma allo stesso tempo offre delle possibilità a tutti e possiede anche una vita movimentata.
Anzi, se non fosse per il troppo freddo, sarei felice di vivere ad Arìano.

Federico Contrada


IV

Ariano Irpino è una cittadella dell'Appennino sannita, sorgente su tre colli. La sua popolazione è di 23000 abitanti. Probabilmente d'origine longobarda, passò poi ai Normanni. In questo periodo crebbe d'importanza; infatti Ruggero II vi tenne il suo primo parlamento; anche il castello è d'origine normanna.
Nella nostra uscita abbiamo visitato due musei, quello della ceramica e quello della storia. Nel museo delle ceramiche abbiamo visto che Ariano è famosa per le sue maioliche, mentre nell'altro abbiamo scoperto che Ariano è sempre stato un centro di collegamento tra la Campania e la Puglia; anzi anticamente Ariano apparteneva alla Puglia. Poi ci siamo fermati a mangiare nella villa di Ariano, che è adiacente al castello normanno. Il castello è abbastanza grande e si conserva piuttosto bene; anche la villa di Ariano è molto bella, soprattutto se confrontata con quella di Avellino. Rispetto a quest'ultima è molto più grande ed è disposta su due livelli, è molto pulita e piena di verde, ed è frequentata da molte persone, per fare sport o anche per fare solo una passeggiata ma è anche l'ideale per riposarsi. Quindi per tutti questi motivi credo che la villa sia la cosa più interessante da visitare ad Ariano.

Pietro Freda

V

La nostra classe ha partecipato ad un progetto che ha previsto la visita di alcuni dei luoghi più importanti dal punto di vista storico della nostra provincia. Hanno partecipato quattro classi ed è stata un'esperienza molto coinvolgente, dal momento che ci ha permesso di conoscere il nostro territorio, che spesso viene sottovalutato.
Una di queste tappe è stata Ariano Irpino, una città che sorse su tre colli in epoca medievale durante la dominazione longobarda dell'Irpinia. Divenne importante perché rappresentava un punto dì transito obbligato dei tratturi che, provenendo dalla zona tirrenica e dall'Irpinia, raggiungevano la Daunia ed il litorale adriatico nei pressi dell'odierna Manfredonia.
Una delle più importanti testimonianze della storia di questo paese è sicuramente il Castello di cui abbiamo potuto apprezzare la grandiosità e l'imponenza, pur non avendone visitato l'interno. Situato sull'omonimo colle, del maniero restano attualmente quattro torri. Sul lato esterno si nota una maggiore accuratezza di realizzazione nella parte basamentale. Il castello fu edificato nella tarda età longobarda e dopo l'ampliamento eseguito a cura di Ferrante I di Aragona, la fortezza cadde in disuso e fu abbandonata. In seguito alla caduta degli Aragonesi, dopo aver subito alcuni rifacimenti, il maniero finì per essere usato come cava di pietra per altre costruzioni. L'aspetto attuale è quello dovuto al restauro d'epoca aragonese. Originariamente il castello aveva altri edifici all'interno, tra cui la cosiddetta "Torre Grande", le cui strutture sono state di recente riportate alla luce insieme ad una fossa di forma circolare dal cui riempimento si è recuperata una forma per la fusione delle campane. Intorno ai maestosi ruderi del castello si estende, poi, la villa comunale, dalla quale si può ammirare il suggestivo panorama della valle sottostante.
Altrettanto interessante è stata la visita al Museo Civico. L'esposizione consisteva soprattutto in oggetti di ceramica come bicchieri, anfore, piatti, brocche, utensili d'uso comune tra l'antica popolazione di Ariano. I colori predominanti erano il giallo ocra, l'avorio, il blu, il verde e il bianco, tutti facili da trovare in natura.
Oltre che dal punto di vista didattico, questa esperienza è stata fondamentale per rinsaldare il rapporto con i nostri nuovi compagni di classe e trascorrere del tempo insieme al di fuori dell'ambito scolastico. Infatti molti sono stati i momenti piacevoli trascorsi insieme e tra questi ricordiamo soprattutto il pomeriggio nella villa che circonda il Castello e sovrasta il paese di nuova costruzione. La villa era molto grande e ricca di verde ed offriva un'atmosfera di tranquillità.
Un altro momento piacevole è stato la passeggiata lungo le strade del paese, ricche di negozi e svariati punti di ritrovo e allo stesso tempo molto tranquille.
Altrettanto piacevole è stata la sosta da Ciotola, la nota pasticceria della zona, durante la quale tra una cioccolata calda e un cornetto abbiamo espresso le nostre opinioni in merito alla visita guidata e abbiamo potuto rilassarci dopo la piacevole ma stancante giornata.
L'ultimo momento è stato il viaggio in pullman durante il quale ci siamo sfogati con simpatici balli e canzoni e l'entusiasmo era tanto che lo abbiamo trasmesso anche ai passanti che, attoniti, ci guardavano e rispondevano ai nostri saluti.
In conclusione possiamo dire che questa è stata un'esperienza fantastica ricca di emozioni e momenti indimenticabili, oltre che una valida occasione per approfondire le nostre conoscenze.

Margherita Di Donna
Marina Leone
Stefania Giovanna Lima
Michela Limone
Chiara Marino
Roberta Nazzaro

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